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Essere democratici un nuovo modo di essere PD
15 aprile 2021

Finalmente qualcosa sembra muoversi all’interno del Pd di Molfetta. Sarà per la nomina del nuovo segretario nazionale Enrico Letta, sarà perché il livello di sopportazione della base e di una parte degli iscritti ha superato il limite di fronte ai comportamenti di esponenti del partito che hanno fatto crollare i consensi e la fiducia degli elettori per i comportamenti ambigui e un discutibile trasformismo con l’adesione ad un’amministrazione “ciambotto” di destracentro e di liste civiche, pur di conservare la poltrona, fatto sta che nel PD nasce una nuova forza: EssereDemocratici. «EssereDemocratici non è un nome scelto a caso – dice un comunicato –; significa far parte di un gruppo politico aperto e partecipato in grado di promuovere il confronto fra i cittadini e per i cittadini, costituito da forze nuove e competenti, da forze giovanili e appassionate che hanno voglia di mettersi in gioco con l’obiettivo di far crescere il Partito Democratico riportandolo ad essere perno del centrosinistra locale. In discontinuità con il modo di fare del passato, EssereDemocratici vuole dar vita ad una nuova stagione per la cittadinanza molfettese». “Quindici” ha intervistato i coordinatori di “Essere Democratici” Aldo Spadavecchia, Alberto D’Amato, Onofrio Losito e Pietro Capurso Perché avete sentito la necessità di costruire una nuova corrente all’interno del PD di Molfetta? «Più che necessità di creare una corrente abbiamo sentito la necessità di dare vigore al PD con un atto di coinvolgimento di tratta la base che vorrebbe un partito non silente e atrofizzato nel dibattito interno e maggiormente propositivo nella politica cittadina. Più interprete cioè dei bisogni della gente attraverso una elaborazione attiva e protagonista delle politiche che stanno più a cuore alla città a e al nostro modo di interpretarle, cioè quelle della grande cultura del centrosinistra ». Da chi è composta? «Da giovani, nuovi aderenti e da tanti che da anni militano nel partito, esausti di una politica bloccata da questioni di piccolo cabotaggio che hanno ridotto il partito ad uno stato vegetativo senza più un dibattito interno né con la società. Quali sono gli obiettivi? «L’obietto prioritario è trasformare il partito in un grosso contenitore di elaborazione politica che sia di riferimento per tutti coloro che a vario titolo singolarmente o organizzati in gruppi, hanno a cuore l’interesse della città. Un contenitore dal quale far partire idee e proposte concrete sulla possibilità di sostenere i giovani nell’avviamento al lavoro, sull’evoluzione del lavoro e sulla formazione professionalizzante che sia aderente alle esigenze di mercato del nostro bacino industriale. Un contenitore che si interessi di elaborare processi capaci di affrontare il grave fenomeno della denatalità cittadina attraverso politiche fiscali e del lavoro a sostegno di giovani famiglie; che proponga uno sviluppo urbano e commerciale ed industriale che coniughi il rispetto dell’ambiente e le esigenze dell’innovazione tecnologica. Che consideri le esigenze di sicurezza, di educazione e promozione sportiva e di tutela della salute fondamentali per ogni cittadino, aprendosi ad una promozione e valorizzazione del territorio, della sua cultura e tradizione innestata dentro una visione e progettualità Europea». Quali sono i vostri rapporti con i “maggiorenti” del circolo di Molfetta? «Essere Democratici è all’interno del partito democratico come elemento dialogico e di condivisione. Il nostro è l’unico gruppo organizzato all’interno del circolo di Molfetta che non si identifica in un esponente del partito. Tutti militiamo nel PD, quindi tutti miriamo a rafforzare il nostro partito perché portatore di valori di progresso democratici e antifascisti. Non ci sono contrapposizioni ma la nostra è una proposta di rinnovamento nel metodo nei modi di vivere il partito ed il suo rapporto con il territorio che si differenzia dai percorsi politici delle liste civiche che degli negli ultimi anni hanno partecipato alla vita politico amministrativa della città». Avete qualche referente provinciale o regionale? «La novità del nostro percorso allo stato attuale non trova corrispondenza di intenti con un “referente” preciso. Anche perché con l’avvento della segreteria Letta sta cominciando a mutare il modo di pensare e di organizzare il partito cercando di slegarlo da questo o quel referente. Seguiamo ovviamente con grande interesse l’evoluzione di questo rinnovamento senza necessariamente pensare di individuare un qualche “referente superiore”». Presenterete una mozione al congresso? «Certamente! Abbiamo intenzione di mostrare proprio nelle sedi congressuali le nostre idee e i nostri obiettivi che verranno sostenuti dalle persone che riteniamo siano capaci di interpretare al meglio il nostro percorso qualunque sia l’esito elettorale della nostra mozione perché riteniamo possa essere una ricchezza di cui possa beneficiarsi tutto il Partito Democratico. Dopo tanti congressi falsamente “unitari” vogliamo che il congresso straordinario che andremo a celebrare, sancisca una differenza tra maggioranza e minoranza che, finalmente, potranno avere pari dignità nella differenza dei ruoli». L’anno prossimo ci saranno le elezioni comunali, nel caso in cui Tommaso Minervini si ricandidasse lo dareste il vostro appoggio? «Abbiamo fatto una scelta di campo politica che è quella di dare vita ed essere elemento di traino di un centrosinistra autentico. Faremo tesoro anche di un attento e puntuale controllo sullo stato di attuazione delle proposte avanzate a questa amministrazione nell’ultima verifica di maggioranza, perché vorremmo non fosse stato solo un in contro di circostanza ma un impegno preciso per dare forza ad un progetto che esprima una visione politica e progettuale di centrosinistra. Insieme a coloro che condivideranno questo percorso politico sceglieremo le persone che con competenza e passione sapranno attuare in futuro, come in questa fase, questo processo». Quali sono i vostri rapporti con ri-nascita che comprende molti ex PD? «Aperti, leali e collaborativi come con tutti i partiti, movimenti e aggregazioni politiche che si riconoscono nel centro sinistra. Sull’esempio del nostro segretario nazionale, Enrico Letta, daremo via ad una serie di consultazioni con le altre forze di centrosinistra per dar luogo ad una coalizione capace di vincere le prossime elezioni amministrative. Ci aspetta una lunga campagna elettorale e bisogna riprendere a parlare con la gente per presentare un programma che sia quanto più condiviso e, soprattutto, realizzabile». © Riproduzione riservata

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