Elezioni regionali, trasformismo e camaleonti a Molfetta nell’ultimo numero della rivista mensile “Quindici” in edicola. Inchiesta sulla riapertura delle scuole tra timori e speranze
MOLFETTA - E’ dedicata in buona parte alle prossime elezioni regionali e al Referendum sul numero dei parlamentari, il nuovo numero della rivista mensile “Quindici” a Molfetta, in edicola da alcuni giorni a Molfetta (nella foto, la bella e originale copertina di Mauro Germinario).
Si comincia dall’atteso editoriale del direttore Felice de Sanctis, con un titolo significativo “Camaleonti senza vergogna”, sul tema del trasformismo, una piaga della città.
Vi presentiamo i 9 molfettesi in corsa alle regionali. Abbiamo sentito quelli principali in campo. Beppe Zanna: “Ricominciamo da Tre: Lavoro, Ambiente, Costituzione, intervista di Isabella de Pinto. Felice Spaccavento: Il malato come persona al centro della sanità pubblica”, intervista di Daniela Bufo; Annalisa Altomare: “A Molfetta solo caos e spreco di denaro pubblico”, intervista di Angelica Vecchio.
Sul trasformismo, l’aspetto più vergognoso di queste elezioni, potete leggere le riflessioni e i commenti di Giacomo Pisani “Tammacco e Minervini, retorica da quattro soldi”; Gianni Porta “Il trasformismo e l’arrivo dei ‘barbari’. Altra novità della politica molfettese: Pino Amato che cambia di nuovo casacca, abbandona Azzollini per sostenere Tammacco.
Parliamo anche del ritorno in campo dell’ex sindaco ed ex senatore Antonio Azzollini per Forza Italia che si candida nel centrodestra e Saverio Tammacco trema nel centrodestra che sostiene Raffaele Fitto: “Azzollini 2, la vendetta”.
Cosimo Sallustio di Sinistra italiana si chiede: “Perché ridare la Puglia nelle mani di Fitto?”
Non potevano mancare il satirico “Scherziamoci su” di Petrus Caput Hurso dal titolo “Scimmias in viaggio” e la vignetta di Michelangelo Manente Ménage à trois.
Sul Referendum ospitiamo le motivazioni dei “Giovani per il NO”.
Nelle pagine di economia, Domenico Facchini in un’intervista di Beatrice Trogu ricorda quando la pesca era amore per il lavoro e fa il punto sulla situazione della marineria.
Rebecca Amato ha seguito l’incontro con Carlo Cottarelli sull’euro che lui non considera conseguenza dei nostri mali, nell’iniziativa “Conversazioni dal mare” in cui quest’anno, gli organizzatori hanno ostacolato il lavoro dei giornalisti con una logistica irrazionale e punitiva per chi doveva lavorare: un deficit che si spera possa essere colmato nella prossima edizione. Ci si augura meno business e più cultura.
Alla vigilia della riapertura delle scuole, “Quindici” che aveva già svolto un’ampia inchiesta sul numero di luglio, dando la parola ai protagonisti, docenti, dirigenti scolastici, alunni e genitori, torna sull’argomento con una nuova inchiesta di Francesca Perchiazzi e Sara Mitoli “Si riprende con timore, ma felici di tornare sui banchi” e un’amara riflessione di Gianni Antonio Palumbo, questa volta in veste di docente: “Una massa enorme e confusa di pubblica follia si è abbattuta sulla scuola”. Una bambina di 11 anni Maria Alice Agrimi de Candia racconta a “Quindici” le sue sensazioni e le sue attese: “Finalmente riapre la scuola, mi è mancata tanto. La scuola è la casa della nostra mente”.
Nell’attualità Simone Pisani ci parla di un’iniziativa dell’Associazione “Eredi della storia” sulle caratteristiche architettoniche della città e i suoi cambiamenti.
Nelle pagine della cultura Ignazio Pansini, nell’articolo “Dove c’è Cristo non c’è crimine”, ci parla della distruzione dei templi pagani da parte dei cristiani.
Marco Ignazio de Santis ci parla dell’ultimo libro di Gianni Antonio Palumbo, l’intrigante noir “Per Luigi non odio né amore”, mentre lo stesso Palumbo dedica un articolo a Bellalì la fiaba di Maria Addamiano.
Torna Marisa Carabellese con un altro suo bel racconto “…così tenero, così disperato…”, mentre Francesco Tammacco racconta la storia di Carlo Mezzabarba, un uomo a caccia d’amore.
Francesco Minervini e Corrado Pappagallo proseguono la loro carrellata sui mestieri scomparsi con “L’asfaltista”. Un libro per ricordare la figura di mons. Domenico Amato con una miscellanea di scritti di mons. Luigi de Palma. Della bella mostra personale di Natale Addamiano alla Galleria 54 arte contemporanea sul tema della maternità, scrive Gianni Antonio Palumbo.
Infine dedichiamo due pagine di fotografie di Mauro Germinario alla Madonna dei Martiri, la festa che non c’è stata, mentre tra le novità di quest’anno c’è stata la possibilità, grazie all'Associazione Molfettesi nel mondo, presieduta da Angela Amato, che nell'ambito del suo 39° Convegno ha coinvolto l’Agenzia di comunicazione MoreView con Michele de Sanctis e Patrizia Nappi, i cittadini molfettesi hanno potuto vedere le immagini a 360° della festa patronale a Molfetta e a Buenos Aires, indossando i visori in piazza Municipio: “Vedi la Madonna!”, il nome del progetto, che è stato illustrato sul manifesto da una bella foto di Mauro Germinario che mostra insieme statua della Madonna e Basilica. Un’innovazione rivoluzionaria, molto apprezzata dai numerosi spettatori di ogni età, che hanno viaggiato nel tempo e nello spazio per vedere la processione, come non l’avevano mai vista, come se fossero presenti e partecipi anche a quella tenutasi in Argentina.
Molfetta ha reso omaggio al grande musicista Ennio Morricone con due concerti: “C’era una volta Morricone” con l’orchestra della Fondazione “Biagio Abbate” e l’Alter Chorus: ce ne parla Paolo Gadaleta insieme allo stesso concerto tenutosi all’anfiteatro sul mare di Bisceglie, mentre Beatrice Trogu scrive sulle musiche da Oscar eseguite all’armonica da Giuseppe Milici per la Fondazione Valente.
Un numero che non ha confronti: ricco di contenuti e interessante come sempre, vi terrà compagnia per un mese.
“Quindici” vi aspetta in edicola. Buona lettura.
“QUINDICI” QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
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