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Dopo le denunce dell’opposizione, l’amministrazione comunale di Molfetta annulla la procedura per l’affidamento dei lavori del fotovoltaico alla piscina
13 novembre 2024

 MOLFETTA – Brutta figura dell’amministrazione comunale di Molfetta, costretta ad annullare la procedura di affidamento dei lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico della piscina: la delibera è stata annullata, anche per evitare possibili azioni giudiziarie dopo la denuncia di Leonardo Siragusa di “Molfetta che vogliamo” e dei consiglieri comunali del centrodestra.

In pratica, sembra che il sindaco Tommaso Minervini abbia riconosciuto le situazioni poco chiare denunciate dall’opposizione e abbia deciso di autotutelarsi per evitare guai giudiziari. Ma non eran questi gli amministratori che si autodefinivano "esperti" (in spreco di denaro pubblico?).

Ma a questo “pasticcio” (ormai l’amministrazione ciambotto ci ha abituato alle cose brutte e pasticciate che fa in questa città) aggiunge un’altra perla: il conflitto tra il suo dirigente e l’esecutivo.

A spiegare tutto il pastrocchio sono lo stesso Siragusa e il centrodestra: «Dopo la nostra denuncia di alcuni giorni fa e la richiesta di annullamento presentata dai Consiglieri Mastropasqua, Binetti, Germinario e Lanza, relativa alla procedura di affidamento dei lavori di realizzazione dell’impianto fotovoltaico presso la piscina comunale, l’amministrazione Minervini è corsa ai ripari, revocando in autotutela la Determinazione Dirigenziale n.428 del 24.10.2024 a firma dell’ing. Domenico Satalino, con la quale i lavori erano stati affidati, con procedura poco limpida, ad impresa già aggiudicataria dell’appalto originario, mediante affidamento diretto e senza espletamento di una gara, come invece era stato stabilito dalla Giunta Municipale con proprio atto di indirizzo.

La nostra denuncia deve aver colpito nel segno, se è vero come è vero che ha indotto in modo pressocchè fulmineo quel Dirigente disobbediente alle disposizioni di Giunta a fare marcia indietro ed ad uniformarsi alle indicazioni dell’amministrazione adottando una nuova Determinazione Dirigenziale n.1502 del 7.11.2024 che, tuttavia, lascia letteralmente interdetti, poiché evidenzia la approssimazione e la totale leggerezza con la quale la nostra amministrazione continua a gestire gli appalti pubblici ed il danaro della collettività molfettese.

Nella sua Determinazione Dirigenziale del 7.11.2024, infatti, il Dirigente “pur confermando le motivazioni tecniche” che lo avevano indotto a procedere con affidamento diretto dei lavori ed al solo fine di risolvere l’anomalia determinata da quella che lui definisce, in modo del tutto fuorviante, una “mera irregolarità formale” (ma tale non è), delibera di “prendere atto ed eseguire gli indirizzi di cui alla Deliberazione di Giunta Comunale n.174/2024 riguardanti le modalità di individuazione dell’operatore economico a cui affidare i lavori”, seppure disapprovando nella sostanza tale decisione, perché – così si legge testualmente nella determinazione dirigenziale – “ciò comporta per il Comune di Molfetta notevoli disguidi ed una consistente duplicazione dei costi”.

Parrebbe che il Dirigente, pur uniformandosi, non sia affatto pentito e sia fermamente convinto che le scelte operative della Giunta Minervini siano sbagliate perché dannose dal punto di vista economico.

Si tratta, a nostro parere, di un conflitto enorme che non può passare sotto silenzio e che è destinato a fare molto rumore, non potendo rimanere privo di conseguenze: in sostanza, il Dirigente continua a sostenere la piena legittimità del precedente affidamento diretto, da lui operato, e rivendica che la differente scelta operata dalla Giunta Minervini rappresenta un atto di cattiva amministrazione, perché comporterà “una consistente duplicazione dei costi”, ossia, in altre parole, uno sperpero di danaro pubblico, dal quale lui si dissocia e che è costretto a sottoscrivere per evitare che “coesistano due atti di rango diverso con due soluzioni differenti non allineate tra loro” e cioè per mera sottomissione.

Quel che afferma il Dirigente è gravissimo: egli sostanzialmente dice che la Giunta di Minervini non sa amministrare!

E, delle due l’una: o lui ha ragione, ed allora l’Amministrazione Minervini ne deve trarre le dovute conseguenze; oppure ha torto, ed allora dovrebbe essere quantomeno sfiduciato dall’amministrazione in carica. Fingere che non sia successo nulla rappresenterebbe solo l’ennesimo desolante tirare a campare su cui si regge l’amministrazione Minervini.

Ora la domanda seria è: come mai, dove oggi è tutto ecologicamente sostenibile e dove vige l’obbligo dell’efficientamento energetico, l’amministrazione non ha previsto nel progetto esecutivo la realizzazione dell’impianto fotovoltaico già previsto nel progetto esecutivo del 2019?

Ci troviamo insomma di fronte ad un nuovo pastrocchio di una amministrazione totalmente nel pallone, ormai priva di lucidità e della benchè minima autorevolezza, tanto che un suo Dirigente può permettersi di censurarne le deliberazioni sotto il profilo contabile: uno spettacolo a dir poco indecoroso!». 

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