Recupero Password
Don Tonino dimenticato a Molfetta? Pochi septtatori al recital sulla sua vita Giovedì all'anfiteatro di Ponente l'Associazione di promozione sociale "Cuori Aperti" ha rappresentato "Sul passo degli ultimi", ma c'erano pochissime persone
24 agosto 2009

MOLFETTA - 24.8.2009
Don Tonino dimenticato dai molfettesi? E’ quello che si chiede una lettrice di “Quindici”, Mariella Iacono, in questa lettera denuncia dopo la scarsa affluenza di pubblico al recital “Sul passo degli ultimi”, ispirato alla biografia dello scomparso vescovo.
E’ una lettera che fa riflettere e ve la proponiamo così com’è, sperando che, dal dibattito, possa nascere qualcosa di positivo in questa città ormai in degrado, insensibile a tutto e dove la lezione del nostro amato vescovo è stata dimenticata, soprattutto da chi ci governa, sia in Italia sia a Molfetta.
«Giovedì 20 agosto. Anfiteatro di Ponente: l'Associazione di promozione sociale "Cuori Aperti" ha rappresentato "Sul passo degli ultimi", una commedia musicale ispirata alla biografia di don Tonino Bello. Ottimo lavoro (almeno a mio avviso) per i testi, le musiche e la scenografia. Pochissime le persone presenti: come mai? Sarà stato per il periodo di vacanza? Ma ad ascoltare i Pooh la sera precedente c'era tante gente! Sarà che il personaggio don Tonino non interessa più? O meglio, piace celebrarlo nelle immagini, nei ricordi patinati ma svilito nel suo pensiero. C'è poi la storia che non bisogna parlare di lui per non compromettere il processo di beatificazione:sarà questo il motivo per cui parroci e parrocchiani erano quasi del tutto latitanti giovedì sera? Ma, tralasciando il presbiterio, che ormai è tornato ad occuparsi a tempo pieno di candele e paramenti - per dirla con don Tonino - a celebrare belle liturgie o, al limite, a fare della propria parrocchia una sbiadita copia di villaggio turistico; tralasciando il presbiterio, dunque, i laici credenti ritengono davvero che valga la pena arretrare l'approfondimento e il confronto comunitario sul pensiero di don Tonino, che occasioni come quella della rappresentazione di giovedì scorso favoriscono? Ritengono davvero che valga la pena rinunciare alla forza dirompente della sua profezia in cambio di una figurina da venerare, qualora la Chiesa dovesse proclamarlo SANTO? A mio parere questo atteggiamento non onora la sua memoria: rinunciare a vivere il miracolo della Fede, come lui ci ha insegnato, in cambio di una Fede dei miracoli di tutt'altra valenza! Cordiali saluti

Mariella Iacono
 COMMENTI ALL'ARTICOLO

Ciccio Gadaleta|mercoledì 9 set 2009 00:00:00

Non andare ad assistere ad una rappresentazione teatrale sulla vita di Don Tonino, non vuol dire non rispettare don Tonino. Personalmente della rappresentazione teatrale a me non interessa nulla, perchè doveva essere così interessante? L'ha scritta forse Shakespeare?
Michele Jacono|lunedì 7 set 2009 00:00:00

Sono contento che si sia creato un certo dibattito anche se i toni non mi sembrano del tutto in linea con un confronto pacato e costruttivo. Chi ha conosciuto Don Tonino (in vita o dopo la sua vita) non può non sapere che il suo modo di operare non prescindeva dallla vita reale (la sua lotta per la pace, per il disarmo oppure a fianco dei disoccupati). Noi cattolici della chiesa di Molfetta che abbiamo avuto il suo "semplice" esempio, se vogliamo continuare sul suo passo dovremo riprendere ad occuparci fattivamente del merito dei problemi sociali e quindi dire la nostra senza paura sulle scelte fatte dai politici a tutti i livelli (locali, nazionali ed internazionali), magari anche con degli incontri pubblici all'inerno o fuori delle parrocchie. Per esempio vi invito a leggere il "decreto sicurezza" varato dal nostro governo pieno di ministri "cattolici"; non potrete non convenire che è l'antitesi del vangelo. Provate a fermare per strada qualche extracomunitario (magari quelli che sono fuori ai supermercati) e a chiedere un pò della sua esperienza e di come abbia rischiato di morire venendo in Italia o di essere mandato a morire in Libia con la benedizione sempre dello stesso governo cattolico. Vi invito a documentarvi sulla situazione di schiavitù che la nostra civile società sopratutto in Puglia, nei campi dei pomodori, ha ripristinato, costringendo a farci vivere questi nostri "ultimi". Questo solo per fare alcuni esempi ma per dirla sinteticamente ci sarebbe bisogno di ripartire con coraggio, ricominciando ad occuparci dei problemi della gente e non delle strutture senza far sconti a nessuno a prescindere dal colore politico del momento, consapevoli che dire la verità a volte può essere doloroso e può crearci dei nemici (come è successo a Don Tonino) ma questo non può fermarci sopratutto se siamo convinti di voler far continuare a vivere Don Tonino e non solo celebrarlo.
nnn nnnn|domenica 6 set 2009 00:00:00

don Tonino ha seminato tanto...ma noi abbiamo raccolto molto poco...forse è questo il senso di tutto questo parlare. figuriamoci se oltre a raccogliere dovessimo iniziare a seminare anche noi...
mente libera|sabato 5 set 2009 00:00:00

premetto:ero tra i presenti al musical... e assolutamente in disaccordo con tutto ciò che è stato scritto. 1)La pubblicità è stata fatta (dei manifesti x tutta la città alcuni sono ancora visibili,a cui si aggiungono quelli in tutte le parrocchie, gli inviti alle autorità,ai parroci,alle associazioni tutte. 2) la partecipazione sarà anche stata scarsa, ma son dell'idea che chi ha perso qualcosa è chi non ha partecipato...pochi ma buoni!!! 3) l'amore per don Tonino, e l'aver imparato qualcosa da lui non si manifestano attraverso la partecipazione ad un musical, altrimenti (vedendo le 2 serate strapiene dello spettacolo precenente su don Tonino)saremmo una città di santi!!! 4)la Chiesa è fatta di uomini comuni, non di gente perfetta che non sbaglia mai...ma un po' di coerenza al Vangelo non guasterebbe, soprattutto all'interno delle associazioni (a partire dall'AC!!!) 5)il "limite del buon gusto" non lo si supera scrivendo un musical, dopo che si è stati fortemete colpiti dagli scritti di don Tonino, e dopo uno studio dettagliato della sua vita..."beati coloro che pur non vedendo, crederanno"...il limite lo si supera quando si montano le docce gelide e all'aperto(alle spalle della gelateria lena)per i venditori ambulanti venuti in città per la festa della mad. dei martiri...o quando si sprecano miliardi nel carnevale togliendoli ai fondi per gli indigenti,o si fa propaganda politica sfruttando l'immagine di don Tonino, inventandosi tutti sui grandi amici... 6) vincenzo, forse non hai letto lo spazio dedicato al Centro d'Accoglienza su questo giornale nello scorso mese, altrimenti te ne guarderesti bene dall'usare il termine "vergogna"...piuttosto,che fine ha fatto secondo te? 7) don Tonino amava la nostra Mad.dei Martiri, perchè amava Maria,madre di Dio,non di certo per le luminarie,i vestiti a festa,giostre,bancarelle, giovani ubriachi fino all'alba...ma soffriva per quanti( ambulanti stranieri soprattutto) finita la festa, e a luci spente per 3 giorni erano costretti a dormire in macchina, o sul ciglio del marciapiedi per non "perdere il posto",senza servizi igienici adeguati...costretti a pagare un "posto" per la bancarella esorbitante per chi guadagna il necessario per comprarsi un panino...guardateli negli occhi questi giorni, i nostri "fratelli marocchini"...don Tonino ha seminato tanto, ma noi abbiamo raccolto molto poco...
jjjjj cccc|mercoledì 2 set 2009 00:00:00

Peccato vedere un’occasione di confronto trasformarsi in scambio di accuse e, peggio ancora, pretesto per spettegolare su argomenti che niente hanno a che fare con l’origine della discussione… A mio parere la mancata partecipazione al musical può avere varie motivazioni, in primis il fatto che la compagnia organizzatrice provenisse da San Marco in Lamis ed essendo quindi estranea e sconosciuta nel nostro ambiente non ha potuto usufruire del “passa-parola” che di solito si verifica quando ad esibirsi sono parenti, amici o conoscenti. Non dimentichiamo, inoltre, che don Tonino è stato protagonista celebrato in diversi altri spettacoli che hanno visto una grande partecipazione di pubblico, uno dei quali nella stessa stagione corrente e nello stesso anfiteatro… so per certo che molte persone pensavano che quest’ultimo ne fosse una replica… In ogni caso, a me il recital è piaciuto (io ero fra i pochi presenti e anch’io mi sono rammaricata per la scarsa affluenza di pubblico, non foss’altro per l’impegno profuso da tutta la compagnia) e non ritengo scandaloso utilizzare il linguaggio dell’arte o qualsiasi altro linguaggio possa servire a comunicare un messaggio o a far meglio conoscere un personaggio. Certo non si può misurare dalla quantità di pubblico presente agli spettacoli o alle memorie celebrative il permanere dell’insegnamento di don Tonino nel cuore e nella vita della sua comunità… Purtroppo è destino di tutti i grandi santi quello di sollevare bufere benefiche e purificatrici al loro passaggio e, col passare del tempo, vederne diminuirne poco a poco gli effetti, essere strumentalizzati da tutti coloro che li “tirano” da una parte all’altra per i propri fini personali e, spesso, essere ridotti a gadget da commercializzare… Senza nulla togliere, ovviamente, a tutti coloro, e spero siano tanti, che la testimonianza del “personaggio” continuano a viverla nella propria vita…
Chiara Molfettese|martedì 1 set 2009 00:00:00

"Di polemica ne ha già fatta e fin troppa direi... Demolire è facile e semplice, costruire molto, molto più difficile! Non ho altro da aggiungere." che dire,è davvero bello vedere quanto l'"oceano sotterraneo" di cui lei parla sia aperto al confronto,al dialogo e capace di mettersi in discussione...lei ne è un esempio signora Caputi,complimenti! Io ritengo invece che le riflessioni della signora Iacono siano molto rispettose,delle provocazioni costruttive per cattolici e non...purtroppo però c'è chi,con atteggiamento tipico della Chiesa,non accetta le critiche e le bolla come polemiche distruttive!
Nora Caputi|martedì 1 set 2009 00:00:00

Di polemica ne ha già fatta e fin troppa direi... Demolire è facile e semplice, costruire molto, molto più difficile! Non ho altro da aggiungere.
MARIA IACONO|lunedì 31 ago 2009 00:00:00

Mi dispiace che l'attenzione si continui a focalizzare sulla partecipazione al musical!E' vero, è stato triste per l'associazione che sta portando lo spettacolo in tutta Italia, non vedere partecipazione proprio a Molfetta; ma, come ho già specificato in una precedente mail, il musical era solo uno spunto per riflettere su una questione più importante: come stiamo ricordando il personaggio don Tonino (e ribadisco personaggio- perchè è la sua persona,con il suo stile di vita è una testimonianza su cui riflettere )e come stiamo vivendo il suo messaggio? Rispondo poi alla Signora Caputi: ho conosciuto personalmente don Tonino: perchè me lo chiede? Comunque mi fa piacere che affermi che a Molfetta ci sono educatori,sacerdoti e formatori che don Tonino "se lo portano nel cuore" perchè questo significa che sono io ad avere una percezione sbagliata e che le cose vanno diversamente! Comunque, in tutta sincerità, se le cose stanno come afferma, c'è qualcosa che non quadra perchè la Chiesa dei nostri giorni non mi pare che sia proprio mobilitata a favore degli "ultimi", non mi pare che sia proprio vicina alla gente e ai suoi problemi... ma non voglio fare polemica. E' bello aprire un confronto e, forse, se stiamo parlando, ci stiamo riuscendo: ognuno di noi potrà riflettere sulle ragioni dell'altro, "scabiarsi gli occhi" per vedere da un'altra prospettiva le cose!
angela paparella|lunedì 31 ago 2009 00:00:00

Caro Gigi, nonostante giustifichi l'irruenza e la veemenza delle tue parole con la passione della tua giovane età, ciò che credo non sia cattolico è il tono da inquisizione con cui esordisci nella tua lettera... Lascia perdere, Mariella potrebbe dare lezioni di cattolicesimo autentico a tanti di noi, sicuramente a me. Credo che il suo intervento sia da leggere come provocazione, al di là dell'insuccesso del recital in questione. Francamente anch'io, nonostante i segnali positivi che tu evidenzi, leggo con preoccupazione, anche nella nostra A.C. che amo quanto te, grande calo di entusiasmo, di fervore nell'impegno, di partecipazione attiva e creativa alla vita della Chiesa e della città... vorrei sbagliarmi, ma tasto con mano la fatica che si fa a motivare e coinvolgere proprio i giovani, anche quelli che aderiscono all'A.C. Peggio ancora, vedo un laicato adulto (i giovani dell'epoca di don Tonino) sottotono, non più fiero e orgoglioso del suo ruolo, vivere nel privato un disagio rassegnato e silenzioso... in questo senso condivido le preoccupazioni di Mariella. Comunque riflettere insieme non può farci che bene.
Nora Caputi|lunedì 31 ago 2009 00:00:00

Gentile sig.ra Iacono, la sua lettera su don Tonino mi lascia a dir poco allibita. Come può affermare che la mancata partecipazione ad un musical si traduca in un "rinunciare a vivere il miracolo della fede" e "arretrare l'approfondimento e il confronto comunitario" intorno ad una figura che dire straordinaria è dire poco? Scusi, se glielo chiedo ma lei don Tonino l'hai mai conosciuto personalmente? Non condivido affatto quanto scrive perchè non è la scarsa partecipazione ad un musical il metro di valutazione col quale misurare l'affetto o il ricordo. Io, personalmente ho preso parte solo ad un musical su di lui come non ho partecipato al musical su Madre Teresa o su Papa Giovanni Paolo II e allora? Non vi ho partecipato e credo che non lo farò neanche in seguito perchè don Tonino non lo si può raccontare in un musical, non lo si può circoscrivere in un musical, non lo si può "utilizzare" quando ci fa più comodo servendoci di sue citazioni e modi di dire. Don Tonino non è e non sarà mai questo per chi lo ha amato e conosciuto profondamente. E' facile scaricare sulla Chiesa e sui sacerdoti colpe di cui forse, siamo tutti un po' responsabili eppure le assicuro che c'è un oceano sotterraneo di miracoli, di educatori, di sacerdoti, di formatori, di giovani impegnati che don Tonino se lo portano nel cuore e lo sentono vicino ora come non mai, perchè cara signora Iacono, forse lei non sa che il passare degli anni anzichè sbiadire i ricordi li definisce ancora di più e li rende tesori preziosi. E di gente che don Tonino non lo dimenticherà mai, a Molfetta ce n'è tanta anche se...non partecipa ai musical.
Gigi Copertino|lunedì 31 ago 2009 00:00:00

Gentile Signora Iacono, ma lei è cattolica? Attenzione, non valgono risposte del tipo "sì, sono cattolica, ma a modo mio, mica la domenica è necessario andare a Messa e fare la comunione!". Scrivo perchè intravedo nel suo intervento un'incoerenza di fondo. Noi cattolici dovremmo essere "nel mondo ma non del mondo" (cfr. Lettera a Diogneto), e lo siamo nel momento in cui utilizziamo dei linguaggi al passo coi tempi per adempiere al fine ultimo della Chiesa nel mondo, ovvero quello dell'evangelizzazione: ebbene, se l'annuncio del Vangelo non passa per l'utilizzo dei linguaggi del nostro tempo, in che maniera pretendiamo che venga colto? Sbaglio o il giorno della Pentecoste lo Spirito Santo diede agli apostoli il dono delle lingue, in modo che potessero annunciare la Buona Notizia al mondo intero? L'altra osservazione che vorrei fare è quella della misura dell'evangelizzazione. E' PERSONAGGIO di Don Tonino o il MESSAGGIO di Don Tonino che deve far breccia nei nostri cuori? Lei si scandalizza (con dei modi audiencecratici, decisamente "del mondo") per la scarsa affluenza all'ennesimo musical su Don Tonino: utilizzando lo stesso metro, potrei farle presente il successo che riscosse nell'estate del 2003 il musical "La Lampara", organizzato dall'Azione Cattolica diocesana. Ma così come si scandalizza per il mancato successo di un musical, perchè non gioisce per, mi si passi il termine, il "parco presbiteri" che, seminaristi negli anni Ottanta, Don Tonino ha saputo formare e che tante diocesi ci invidiano? Perchè non gioisce per l'operato del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile, che persevera nella sua missione di annuncio con formule inventate dal nulla da Don Tonino (vedi gli incontri di Quaresima Giovani seguiti dalla celebrazione diocesana della Giornata della Gioventù) e sempre vincenti? Lo sa che l'Azione Cattolica della nostra diocesi ha lo stesso numero di Giovani (dai 15 ai 30 anni) iscritti di quella della diocesi di Milano (che ha una popolazione grande almeno 20 volte più della nostra)? La invito, insomma, a ricalibrare, se non a sostituire, i mezzi con cui misura la "presa" del messaggio di Don Tonino nella nostra diocesi. Il MESSAGGIO, non il PERSONAGGIO.
vincenzo mongelli|mercoledì 26 ago 2009 00:00:00

vogliamo parlare della fine che hanno fatto fare al centro di accoglienza??? Una sola parola: vergogna!!!
ciao don tonino|mercoledì 26 ago 2009 00:00:00

Condivido quanto scrive mariella jacono al di la del recital e della scarsa platea dovuta forse anche al periodo estivo, ad una informazione non sempre brillante degli eventi o anche solo al fatto che la formula dello spettacolo può non piacere.Sul resto penso che sia proprio come dice lei. la chiesa, "la basilica maggiore", non ci ha messo molto a dimenticare don tonino e soprattutto a farlo dimenticare a chi, tantissimi, pur conservano la sua immagine in casa... se consideriamo il tenore delle nomine dopo don tonino ci rendiamo conto della normalizzazione avviata e portata con successo a termine.Prelati che in questa città sono in prima fila quando si tratta di fare una benedizione, porre la prima pietra, inaugurare qualcosa e che sono assenti quando si tratta di dire o fare qualcosa che riesca a scuotere le coscienze di quella basilica minore ormai abbandonata a se stessa e senza riferimenti, testimoni, valide testimonianze non necessariamente di fede ma valoriali. don tonino è stato un prete scomodo, come lo era il suo messaggio, e quello che accade oggi è che solo privatamente, nel proprio picolo, con i propri limiti, c'è ancora qualcuno, pochi o tanti non lo so, che si sforzano di vivere la quotidianità della propria esistenza ancorandola al messaggio coraggioso ma difficile da seguire o addirittura emulare di don tonino. esattamente l'opposto di quanto lui stesso predicava invitando tutti, fedeli e cittadini, a esercitare il loro ruolo di attori della società a viso aperto, anche andando controcorrente pur di costruire una società migliore. Ma qui le responsabilità di aver trasformato don tonino in un santino da conservare è anche di chi, noi tutti, abbiamo permesso tutto ciò. che fine hanno fatto la scuola di pace e la casa della pace? chiuse ormai.non voglio colpevolizzare chi ne ha retto le sorti finchè ha potuto ma tant'è. resta la consapevolezza che il messaggio di don tonino è forte in ogni parte del nostro paese e soprattutto in quelle zone in cui lo hanno conosciuto solo dopo la sua morte. qui da noi rischia di rimanere il solo santino e la cronaca sulla sua beatificazione e chissà santificazione...poca cosa. Eppure avremmo tanto bisogno del suo messaggio in una città in cui arrossire di vergogna per i propri "peccati"/mancanze è solo una sbiadita illusione, perchè tutto è concesso e a noi tutti va bene così, abituati come siamo a non sentirci attori del cambiamento!
vincenzo mongelli|mercoledì 26 ago 2009 00:00:00

ha ragione la sig.ra Iacono. Stiamo poco a poco dimenticando don Tonino. E la cosa peggiore è che la sua chiesa (quella con la c minuscola capeggiata da un tale che si fa chiamare vescovo) lo ha dimenticato già il giorno dopo la Sua morte.
Maria Iacono|martedì 25 ago 2009 00:00:00

Vorrei precisare … Il mio commento voleva essere solo un invito, prendendo spunto dall’evento del 20 Agosto, a riflettere su come stiamo ricordando don Tonino: in modo devozionale,celebrativo, senza però dare vita al suo pensiero, forse perché scomodo per tutti ( e la “scusa” della beatificazione può essere un alibi per sottrarci dall’impegno). Abbiamo mai provato a continuare i suoi gesti, anche nelle semplici cose della nostra quotidianità (il “potere dei segni”-come lui affermava- contro i “segni del potere”); Abbiamo imparato ad “arrivare al cuore della gente” come faceva lui e come ci ha ricordato il musical appunto? Ci ricordiamo le parole del suo testamento spirituale? “Amate i poveri, ma soprattutto amate la povertà! Non arricchitevi … non vale nel gioco della vita chi vince nel gioco della borsa” Un’ultima considerazione vorrei fare al Sig. Leonardo Simone: ricordare con un musical il pensiero di don Tonino non mi sembra irriverente … è un modo per ripensare alle sue idee(durante lo spettacolo ho visto persone commuoversi), continuare a camminare sulla strada che lui ci ha indicato!
leonardo simone|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Intanto non mischierei il sacro con il profano. A mio stretto giudizio (che non vuole vincolare nessuno)già è stato superato (magari di poco) il limite del buon gusto nel momento in cui è stato scritto il musicol (non conosco ne gli autori, ne gli attori, ne altri della cerchia), ma mia madre fin da piccolo mi ha insegnato a ""scherzare con i fanti e lasciare stare i santi". E sempre secondo me (non obbligo nessuno)sarebbe bene ricordarsi che "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Da vecchio molfettese residente da molto in tutt'altra parte d'Italia, poi, devo dire con enorme rammarico che, ogni volta che vengo in città, già in periferia, da come si presenta, mi si stringe il cuore. A voi no? Non andate mai in vacanza in altri luoghi dove, come è successo ad un nostro paesano, si vergognava persino di gettare una cicca per terra. Continuerò a venire a Molfetta, luogo della mia infanzia e continuerò a soffrire ma, vi assicuro,continuerò a rivedere Don Tonio alla stazione FS mentre, di sera, recupera sbandati così come l'ho visto quando, in marcia è passato per Trieste con i "Beati i costruttori di pace". Il resto, dicono da queste parti, è carta straccia.
mimmo stragapede|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Il dito nella piaga: è mai possibile che qualcuno dubita ancora che il "papi" abbia conosciuto Noemi prima del compimento dei suoi 18 anni? A questo punto bisogna fare una domanda a costoro: ma voi credete che Berlusconi esiste perchè lo avete visto di persona o perchè lo avete visto alla Tv? E, secondo voi, Umberto Bossi assomiglia o no a Fidel Castro?
Cherry Cherry|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Non critichiamo le scelte del governo. Vediamo? Sentiamo? Leggiamo. Le scelte del governo, leggiamo: "scellerate e scelleratezze". "I recenti provvedimenti del governo Berlusconi, esempio di scellerate e scelleratezze.............. Il mondo dello spettacolo: "scelte irresponsabilie scelleratezze del governo".... Decreto fiscale: "scelte scellerate, governo ladro di sogni, ladro di ecc.ecc."........ Prima di chiudere aggiungo: "sig. Parente, le sue domande alla sig.ra Angela Pisani, sono di una scelleratezza inaudita o se meglio crede....governative.
eleo1993 altomare|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Io sono stata presente allo spettacolo e sono rimasta molto delusa dalla poca partecipazione delle persone; si può dire che c'erano meno di 150 persone, ne sono quasi convinta...Eppure non credo che qualcuno debba andare a vedere musical e spettacoli solo per ricordare qualcuno che non c'è più, io ho scoperto cose che non sapevo sulla vita di don Tonino, ma non solo. è bello vedere l'intesa che c'è tra gli attori, tutte le tecniche che servono per rendere un musical degno di questo nome...è anche un fatto di cultura!!! Ma ammetto che molti non avevano nemmeno sentito parlare dello spettacolo, nonostante i manifesti incollati ovunque...o forse qualcuno quel giorno proprio non poteva...Ma quasi tutta molfetta non poteva? E vabbè, è andata come andata...
Rondine Solitaria|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

L'Eterna e umana ipocrisia. Anonimo Procidano - Occhi sbarrati su un abisso di vita una vita sgranata perchè malnutrita non sol di cibarie ma ancor più di gioie un eterno destino dove anche il vicino ti sente nemico perchè quel vicino è anch'esso un mendico. Non muta preghiera non urlo silente nulla più esce dai deboli petti dai milioni di inermi guardiani del mito di Dio prigionieri del mito dell'Uomo Gli abbiam tolto l'amore e lasciato il dolore, gli abbiam tolto l'amore e lasciato il rancore. Ricompensa e giustizia nel regno dei cieli potere e ricchezza ai cattivi del mondo che sembrano buoni perchè fanno convegni d'ogni forma d'amore indegni. Dove l'ipocrisia si spande come letame dove l'ipocrisia fa spreco di fondi per la fame dove si ossequiano i forti e si umiliano i morti dove non c'è timor di Dio ma vanagloria dell'io dove l'umana presenza non colma di Dio l'assenza dove rincula l'umanità verso l'antica animalità.
mmmmmmmmmmmmmmmmm mmmmmmmmmmmmmmm|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Cara signora, don Tonino non è stato dimenticato e mai lo sarà....certo capisco la sua malinconia nel vedere poca partecipazione allo spettacolo, ma deve considerare amche il periodo non molto indicato.....la gente va in vacanza e le parrocchie vanno ai campi scuola....Inoltre la voglio ricordare come ci siano stati altri due musical nel corso dell'anno(tra cui quello organizzato dalla mia parrocchia) che sono andati molto molto molto bene...Don tonino rimarrà sempre nei cuori dei molfettesi e non solo
merrie merrie|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

gentile signora pisani,sinceramente non colgo il nesso tra la scarsa affluenza ad uno spettacolo e il nostro presidente del consiglio..mi illumini! quanto poi all'accoglienza degli immigrati,considerato il suo encomiabile spirito ecumenico, dia il buon esempio e accolga nella sua bella casa a tempo indeterminato una numerosa famiglia di extracomunitari. E^ troppo facile parlare a vanvera e criticare le scelte del governo quando non ledono la tranquillità del proprio orticello!!
Franco Parente|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Sig.ra Angela, mi perdoni: ha la certezza che Il presidente corre le dietro le minorenni? Lo ha visto lei per caso correre dietro? Si sente abbastanza vecchia per i suoi 42 anni? Avrebbe voluto che corresse dietro le sue coetanee? Non è che per caso è gelosia la sua? La smetta anche lei di fare gossip, a meno che non impegnata politicamente (allora la perdonerei!)…. e pensi che, alla sua età, ha tanta gente che può ancora correrle dietro. In bocca al lupo!
falkoneroazzurro liberta'|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

cara sig.pisani deve vergognarsi............che cavolo c'entra la figura di DON TONINO con Berlusconi o il Sindaco Azzollini sono convinto che si stara' vergognando di lei!!!!!!!!
Angela Pisani|lunedì 24 ago 2009 00:00:00

Don Tonino ci ha lasciati prima per non vedere questo scempio che sta in Italia con un presidente del Consiglio che corre dietro alle minorenni e per il quale la moralità non ha grande importanza "perchè non è un santo", mentre respinge la cultura dell'accoglienza verso gli immigrati. Chissà che avrebbe detto e scritto don Tonino di questo presidente e di questa Italia, ma anche di questo sindaco e di questa Molfetta?

 
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet