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Covid, la Croce Rossa in prima linea
15 aprile 2021

La lotta contro il Covid-19 non si arresta. Di fatti, ormai da diverse settimane i volontari delle diverse associazioni molfettesi sono impegnati in prima linea anche nel supporto alle attività della Asl Bari e del Comune di Molfetta per la somministrazione dei vaccini anti-Covid nei due HUB della città. In particolare, la Croce Rossa di Molfetta –sempre in prima linea quando si tratta di scendere in campo per offrire supporto ai cittadini – è impegnata con un’ambulanza e con una squadra a piedi presso i due centri vaccinali predisposti a Molfetta. Di questo e molto altro si è parlato nell’intervista alla rivista Quindici dal dott. Giovanni Spagnoletta, presidente del Comitato Croce Rossa di Molfetta. Come è nata la collaborazione della Croce Rossa di Molfetta con il Comune in supporto alla ASL Bari per la somministrazione dei vaccini contro il Covid-19? «La collaborazione della Croce Rossa Italiana Comitato di Molfetta con l’Amministrazione Comunale di Molfetta nasce fin da quando la Croce Rossa Italiana ha messo fattivamente le radici in questa meravigliosa città nel lontano 1986 quando – per volontà del dr. Enrico Pansini, coadiuvato da alcuni amici – si aprì la prima delegazione, di cui egli stesso fu delegato. Con il passare degli anni la collaborazione con l’Amministrazione è divenuta sempre più attiva, consolidata anche dallo sviluppo delle attività di Protezione Civile: la CRI, infatti è oggi una struttura della stessa Protezione Civile. Per tal motivo, anche se purtroppo ci sono stati degli incomprensibili tentativi di estrometterci dal tavolo di lavoro delle Autorità, siamo membri effettivi. Ogni qualvolta si riunisce il COC (Centro Operativo Comunale), sia nel tempo ordinario che in caso di emergenza, la CRI interagisce ed opera per la risoluzione delle problematiche che si prospettano. Le risposte che vengono fornite alla popolazione, invero sono il risultato dello studio in fase di previsione e prevenzione, una sorta di pianificazione. Con questo bagaglio si affronta la problematica dell’individuazione dei rischi peculiari dello scenario concreto ed infine si individua l’attività pratica da realizzare. Un documento fondamentale è il Piano Comunale di Protezione Civile. È da segnalare, però che siamo pronti ad operare anche in situazioni imponderabili e in merito alle quali non vi era stata una programmazione. Si pensi alle attività realizzate per affrontare e sconfiggere l’attuale pandemia». In concreto in che cosa consiste il supporto offerto? «Il supporto concreto che la Croce Rossa Italiana sta offrendo, insieme alle altre associazioni di volontariato locale, consiste nell’offrire sostegno socio- sanitario in collaborazione con il personale della ASL presso gli HUB vaccinali a favore della popolazione garantendo una cordiale accoglienza, accompagnamento e sorveglianza post vaccino (15/30 minuti) con l’ausilio di personale qualificato e abilitato all’utilizzo del defibrillatore nonché la presenza del mezzo di soccorso idoneo (ambulanza), tutti i giorni e per tutte le sedute vaccinali previste». Quanti HUB vaccinali sono stati messi a disposizione e dove sono stati dislocati? «Gli HUB vaccinali individuati, allestiti e messi a disposizione attualmente sono due e sono necessari per far fronte alla copertura vaccinale delle categorie individuate dal Piano Vaccinale Nazionale. Precisamente uno presso il nuovo Stadio di Atletica Pala-Cozzoli, sito in via S. D’Acquisto e l’altro presso la palestra prefabbricata della scuola Elementare “Valente” sita in Viale XXV Aprile. I due hub sono dedicati rispettivamente alle vaccinazioni delle categorie over 80 e personale scolastico». Al momento che tipo di dispiego di forze è stato messo in campo a favore dell’iniziativa? «Al momento il dispiegamento di forze impegnate nei due centri vaccinali è di due ambulanze e una decina di volontari al giorno in toto, oltre ad un’auto e altri tre volontari a disposizione, nell’ipotesi di richieste di accompagnamento a favore di persone impossibilitate al raggiungimento del luogo vaccinale dalla loro abitazione». Ad oggi la campagna vaccinale ha subito un significativo rallentamento. Laddove dovesse esserci la svolta che tutti ci auguriamo in termini di una accelerata nella somministrazione dei vaccini, andrete ad aumentare la presenza dei volontari sul territorio? «Riprendo alcune affermazioni già fatte in passato, siamo in guerra contro un nemico invisibile e ostico che non ammette distrazioni di sorta. Sappiamo che l’unica strada percorribile è quella della vaccinazione di tutti e tutti devono collaborare e contribuire affinché ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, a mettere a disposizione per il bene comune la propria professionalità ed esperienza. Sì, è vero, il rallentamento c’è stato ma da buon soccorritore posso affermare che era previsto, come è già stato previsto l’aumento – laddove necessario – del dispiegamento di forze». State ancora offrendo il servizio di consegna spesa e farmaci a domicilio nonostante i cittadini – seppur in zona rossa – possono uscire per approvvigionarsi del necessario? «Certo, questa situazione pandemica che sta durando da molto tempo e che sta costringendo tutti noi a rimodulare la nostra vita quotidiana e sociale non ha fermato questa attività, da sempre fiore all’occhiello della CRI Molfetta. È pur vero che l’attività si è reinventata in itinere: le richieste di aiuto oggi, in tempo di pandemia, ci arrivano attraverso il numero verde locale e anche dal numero verde nazionale. Sono state rimodulate anche le risposte che stiamo offrendo in termini di servizi. Di fatti molto richiesta è la consegna dei farmaci e della spesa a domicilio per aiutare soprattutto i più bisognosi, le persone fragili e coloro che sono immunodepressi e tutti coloro, insomma a cui è consigliato fortemente di evitare contatti e così fugare la possibilità di contrarre il virus. In poche parole aiutiamo maggiormente chi sarebbe facile preda del virus e accuserebbe maggiori conseguenze nefaste, che tutti ben conosciamo». Semmai dovessero intervenire ulteriori restrizioni verranno ripresi i servizi al momento sospesi? «Stiamo studiando tutti gli scenari possibili ed immaginabili, preparando le eventuali risposte da poter mettere in campo. Tra questi anche la ripresa di quei servizi che ad oggi sono stati sospesi per svariati motivi». Oltre quelli citati quali altri servizi mettete a disposizione dei cittadini? «La nostra attenzione è proiettata anche verso tutti coloro che continuano ad avere necessità di aiuto a 360°. Un esempio recentissimo la collaborazione con l’associazione Mani Tese. Nel rispetto più totale delle norme per la prevenzione e diffusione del virus Covid-19, abbiamo realizzato una graditissima visita ai reparti di fibrosi cistica, oncologia pediatrica e neuropsichiatria infantile del Policlinico di Bari. Nell’occasione abbiamo consegnato 1.500 giocattoli frutto di una raccolta avviata dalla Croce Rossa nelle città di nostra competenza territoriale (Terlizzi, Ruvo e Corato). Invero la prima raccolta di giocattoli per i bambini è avvenuta proprio a Molfetta nel periodo natalizio in collaborazione con la nostra Amministrazione Comunale - Settore Socialità. A Natale abbiamo consegnato più di duemila giocattoli. Continuiamo la nostra fattiva collaborazione con il Social Market Solidale di Molfetta e con l’Emporio Solidale di Ruvo: qui si convogliano – dopo una capillare raccolta – generi di prima necessità. E non è tutto. Esiste anche un punto di ascolto per le famiglie in stato di necessità (a marzo 2021 sono state ascoltate e aiutate circa trenta nuove famiglie). Per il periodo Pasquale è stata realizzata anche la donazione di ottanta Colombe Solidali. Ci stiamo anche preparando per donare 500 peluche sanificati ed assemblati con ovetti ai bambini in difficoltà socio economiche, segnalati dalle Parrocchie, dalla Caritas di Molfetta e dal Social Market di Molfetta. Si tratta dei bambini che afferiscono alla Cooperativa Shalom con sede a Molfetta e Giovinazzo, ai bambini ospiti di “Casa d’accoglienza don Tonino Bello Caritas”, dello Sprar Oasi 2 e ai bambini seguiti da Metropolis delle comunità educative “Polaris”, “Crisalide”, “Madre Speranza”, “Arcadia”, “Arianna”, ai bambini seguiti da “San Michele” di Andria e i “Germogli” di Barletta. Abbiamo partecipato con il Consorzio Metropolis e il SerMolfetta – con la super regia del Comune di Molfetta – all’attività di vendita di uova di Pasqua per beneficenza. Il ricavato è stato evoluto a favore di Marco un bambino affetto da SMA 1. Le nostre attività, non sono concentrate solo sul sociale. Di fatti non tralasciamo gli accompagnamenti dei cittadini alle varie visite specialistiche (presso le varie strutture autorizzate), l’accompagnamento presso le abitazioni in seguito alle dimissioni dall’ospedale, l’accompagnamento dei cittadini che devono sottoporsi a dialisi. Chiaramente non posso fornire inoltre ulteriori dettagli, nel rispetto della privacy dei cittadini e della nostra Etica Comportamentale e Deontologica che insieme ai nostri Principi Fondamentali, costituiscono la base inscindibile con il nostro essere volontari del Movimento Internazionale della Croce Rossa». In questo periodo di paura e confusione sull’efficacia dei vaccini, si sente di poter in qualche modo rassicurare i cittadini? Che consiglio si sente di dare ai più scettici? «Noi tutti dobbiamo aver fiducia nella scienza in questo periodo in cui si sta scrivendo una nuova pagina di storia. Ognuno nel suo, chi più chi meno ma la stiamo scrivendo tutti anche le nostre azioni lo fanno. Dobbiamo aver la consapevolezza che qualsiasi tentennamento, il correre dietro a teorie prive di fondamenta non fanno altro che ritardare questa lotta impari che si è accesa. L’obiettivo è quello di raggiungere una immunità generale nel più breve tempo possibile per impedire al virus di mutarsi, rendendo vani tutti gli sforzi sin qui fatti dai virologi, dai ricercatori e tutti coloro che stanno da più di un anno, mettendo tutto il loro sapere ed esperienza a disposizione del bene della popolazione mondiale, senza distinzione di razza, religione, colore politico, nazionalità, insomma a servizio di tutti per cercare di centrare questo obiettivo. Non posso che essere concorde con loro perché sposano appieno i nostri principi. Sulla diversità di tipologia dei vaccini posso solo dire di guardare il loro obiettivo finale da centrare. Una distinzione generica sarebbe come voler cercare di fare distinzioni fra le varie realtà di soccorso presenti sul territorio, siamo diversi per storia, personalità, struttura e bandiera ma tutti portiamo soccorso». Secondo la sua esperienza quando potremmo iniziare davvero a riprendere una vita più o meno normale? «Bella domanda! Questo dipende dalla disponibilità delle dosi dei vaccini. Vi è però la certezza che chi di competenza farà tutto quanto in suo potere per poter ottemperare a questa stringente necessità. E sono anche certo in merito alla nostra capacità di assumere quei comportamenti responsabili che mitigano la diffusione del contagio. Sono molto fiducioso nelle persone. Anche se stanchi e tendenzialmente vogliosi nell’abbassare la guardia, i cittadini dimostreranno di saper convogliare tutto lo sforzo in un’unica direzione come succede in un grande team di successo». © Riproduzione riservata

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