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Corso Umberto, i Palazzi - XVIII
15 ottobre 2020

PALAZZO RANA CORSO UMBERTO I, 114. I tre isolati che descriveremo fanno parte di quelle costruzioni antecedenti alla progettazione di Corso Umberto I e quindi sembrerà strano che questi non sono ortogonalmente alla nuova strada. Questo fabbricato è la continuazione del palazzo Rana col portone su Via G. Marconi, 19 (ex Via Effrem). Nel 1899 per continuare l’apertura di Via M. d’Azeglio verso Corso Umberto I, fu necessario allineare la strada e renderla parallela a Via Quintino Sella e perpendicolare a Corso Umberto I. Questo comportò la demolizione di una casa a Vico 1 Effrem di proprietà di Gioacchino Cappelluti Altomare e la eliminazione del Vico (ora c’è un piccolo largo con la fontana). Il dott. Tommaso Rana fu Francesco acquistò nel 1888 all’asta la casa del sacerdote don Crescenzo del Rosso (1822-1886) su Via Effrem con una porzione di un giardino che confinava con Corso Umberto I. Anche il Rana dovette cedere al Comune parte del suo giardino per allineare Via M. D’Azeglio. Sul suolo rimasto il Rana nel 1907 fece costruire l’attuale fabbricato dal muratore Martire Valente su progetto dell’ing. Mauro Rana. Il fabbricato ha l’ingresso principale su Via M. d’Azeglio, 5. In stile neorinascimentale la facciata che dà su Corso Umberto ha al piano terra un bugnato liscio e continuo fino al cornicione marcapiano. L’unico balcone ha il frontone con la funzione di grondaia. Lo stesso fastigio si ripete in alto su tutta la facciata sorretto da piccole mensole. Il balcone ha la balaustra in cemento con otto colonne intercalate da semplici grate in ferro battuto. Ricordo che nel locale a piano terra una volta vi erano gli uffici dell’Acquedotto Pugliese. Nello stesso locale Vito Minervini intorno al 1970 trasferì il suo negozio per la vendita delle macchine da scrivere Everest; antecedente stava a Corso Umberto n. 43. PALAZZO MAZZARA CORSO UMBERTO I, 118 Nel 1882 il muratore Vincenzo Cappelluti Altomare costruì per il sacerdote don Giuseppe Mazzara di Giacomo una casa su Via Umberto, a levante con detta via, e tra i Vichi 2 e 3 Effrem. Nello Stato delle Anime della Parrocchia di S. Gennaro del 1915 lo stabile è segnalato al n. civico 92, e vi abitavano Gaetana Mazzara di anni 70 e Antonia Mazzara di anni 60 sorelle nubili del fu Giacomo e Raffaela Campi. Entrambe erano sorelle del sacerdote. Il fabbricato in origine era stato costruito fino al primo piano come si nota da alcune cartoline d’epoca di Molfetta. Dopo il 1930 fu costruito il secondo piano. La facciata in origine fu progettata ad essere più ampia e lo si nota in quanto la parte del portone e il locale verso la stazione sono avanzati di circa una decina di cent. e sono diversi circa l’impostazione degli usci. Il portone semplice nella struttura muraria ha una marcata cornice modanata all’altezza dell’impostazione dell’arco; l’arco a tutto sesto ha una rosta o raggiera in ferro battuto; lo stesso motivo architettonico si ripete al vano verso la stazione. I balconi in alto hanno un frontone che funge da grondaia. Essi hanno una semplice ringhiera in ferro battuto Nel 1937 al n. civico 120 vi era il negozio deposito del commerciante di olio Raffaele Sgherza fu Felice. PALAZZO EX GIUDILLI CORSO UMBERTO I, 122-128 Nel 1861 il muratore Mauro Visaggio costruì e vendette una casa a Mauro Introna. Questi nel 1875 la rivendette a Marco Ignazio Leone. Il Leone nel 1879 vendette a Luigi Giudilli, originario di S. Paolo Civitate, una casa palazzata col portone a Via Effrem 19. Nell’atto di vendita sono segnalati diversi locali a largo Effrem e un solo locale su strada Umberto più un piccolo suolo tra la casa palazzata e la stessa strada. Nel 1885 il Giudilli donò il fabbricato a sua nipote Luigia Giudilli fu Raffaele e moglie di Corrado de Candia. Nel 1892 la Giudilli vendette al dottor fisico Italo Fontana fu Sergio solo il primo piano. Alcune cartoline d’epoca mostrano costruito solo il piano terra con quattro porte che si affacciano su Corso Umberto I. Nello stesso fabbricato su vico 3 Effrem era incluso l’appartamento delle sorelle Maria Gaetana e Angela Minervini comprato da Saverio Sasso che a sua volta il Sasso nel 1864 l’aveva comprato dal muratore Mauro visaggio. Il fabbricato fu acquistato da Luigi Gambardella e per successione andò a suo figlio Arnaldo. Nel 1943 lo stabile essendo vuoto fu occupato dalle truppe anglo-americane fino al 1945. Successivamente fu venduto al dottor ginecologo Francesco Bufi. Forse fatiscente intorno al 1955 o 1956 fu venduto all’impresa edile Spadavecchia che lo demolirono e al suo posto fu costruito uno più moderno su progetto dell’ing. Nicola Mezzina. In un locale su Corso Umberto si aprì un negozio di elettrodomestici e radio televisione di Cifarelli dal 1955 al 1980 circa. Nel 1983 al n. 126 vi era il negozio di tessuti per arredamenti Casastudio di Francesca Piacenza. (XVIII continua). ————— © Riproduzione riservata Bibliografia: Archivio Comunale Molfetta (=ACM), cat. 4, vol. 57, vol. 58; ACM, II Sezione, cat. 12, vol. 3; Archivio Stato Bari(=ASB), Catasto Terreni Molfetta 1825; ASB, Sezione di Trani, notaio Pantaleo Massari, vol. 2116, vol. 2166; notaio Francesco Saverio Romano, vol. 2244; notaio Ignazio Fontana, vol. 2384; notaio Vincenzo Raffaele Massari, vol.144 nuovo versamento (= nv); notaio Michele Romano, vol. 113 nv, 118 nv; notaio Vincenzo Raffaele Massari, vol. 152 nv; N. Mezzina, Vicende edilizie e urbanistiche a Molfetta tre Ottocento e Novecento, Mezzina, Molfetta 1998. Una strada una storia Corso Umberto, i Palazzi - XVIII Palazzo Rana Palazzo Mazzara

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