Candidato sindaco del centrodestra a Molfetta. Il sen. Azzollini pesca ancora una volta nel cerchio magico della Nutella e schiera Isabella de Bari, sorella del fedelissimo Giusi
MOLFETTA – Alla fine, dopo tanto tribolare e soprattutto dopo tanti rifiuti ricevuti anche da autorevoli personalità locali, al suo invito a candidarsi a sindaco a Molfetta per il centrodestra, il sen. Antonio Azzollini, ha deciso di fare tutto in famiglia, contrariamente a qualche improvvisato rumors, poco credibile, che dava in corsa la Minuto.
Perciò ora la scelta non poteva non cadere su quello che “Quindici” ha sempre definito “il cerchio magico della Nutella”.
Alle donne già presenti e influenti nel cerchio, Carmela e Caterina (l’altra Carmela sarebbe stata di troppo e non era evidentemente affidabile, dopo la eclatante piazzata di qualche anno fa), si aggiunge ora Isabella, già presente, anche se non visibile: si è sempre mantenuta dietro le quinte o all’ombra del più noto fratello Giusi, fedelissimo del senatore e suo compagno di avventure e disavventure politiche e giudiziarie.
Avvocato anche lei, è sempre stata prodiga di consigli, soprattutto dopo aver rinnegato l’ideologia comunista, è stata parte integrante della sua vita, dall’infanzia alla giovinezza, fino all’abiura sulla scia del senatore, facendo il gran rifiuto e passando, senza rimorsi o rimpianti, sul fronte opposto: dal rosso al nero. Se l’avesse visto il padre Donato, ne avrebbe avuto sicuramente un gran dolore. Lui, infatti, è stato sempre coerente in politica: bravo commercialista, apprezzato e rigoroso politico del Pci, consigliere e assessore comunale al bilancio, amico di Sandro Fiore col quale ha condiviso una stagione politica in cui il partito di Togliatti aveva il suo peso in città e nell’aula consiliare di piazza Municipio.
Ma ormai nella politica contano più le amicizie della fede, men che meno quella ideologica.
Stiamo parlando di Isabella De Bari (foto), 63 anni, avvocato matrimonialista, che dovrà misurarsi con Tommaso Minervini, leader del ciambotto di destracentro per contendersi la carica di sindaco al ballottaggio, che, stando così le cose, dovrebbe giocarsi tutto a destra. Il centrosinistra resta diviso e con la spina nel fianco col partito stalinista di Rifondazione, che, pur di guadagnare un seggio col candidato sindaco, ha deciso di correre da solo, indebolendo una possibile coalizione, già incrinata dalla frattura interna al Pd, con i pretoriani di De Nicolo (quello senza accento) pronti flaianamente a correre in soccorso del possibile vincitore Tommaso.
E nella testa degli elettori cresce la confusione e la voglia di disertare le urne, un errore che favorirebbe solo le truppe cammellate pronte ad andare a votare in massa e a portare malati e moribondi ai seggi, pur di salire i gradini di Palazzo Giovene.
Probabilmente questa sera stessa il sen. Azzollini comunicherà ufficialmente la notizia, come annunciano i suoi pretoriani, naturalmente, come è il suo solito, in modo molto poco democratico (lui ha dimostrato di essere molto a digiuno nella materia, preferendo comportamenti trumpiani ante litteram).
Insomma, un’altra donna in campo col senatore, al quale, per la verità, le donne non hanno mai portato bene, anzi lo hanno spinto sulla strada dell’estremismo politico e dell’aggressione agli avversari considerati nemici, facendogli perdere perfino la falsa apparenza moderata e la maschera di tolleranza che si era dato nei primi anni del suo mandato di sindaco. Con la De Bari (che non sembra brillare in moderatismo) questo aspetto del suo carattere, soprattutto la difficoltà nel dialogo e nel confronto democratico, probabilmente si accentuerà: con me o contro di me, l’imperativo categorico.
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