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Area pubblica Molfetta (Bepi Maralfa): fermiamo gli amministratori indagati che vogliono approvare bilanci per il futuro
15 novembre 2020

MOLFETTA – Con un comunicato dal titolo “Cittadini di Molfetta, ascoltate. Fermiamoli”, il Movimento politico Area pubblica di Molfetta, che fa riferimento all’ex vicesindaco avv. Bepi Maralfa, lancia un appello alla città: «Apprendiamo con sconcerto che l'amministrazione comunale di Molfetta, con a capo il sindaco Minervini, ha deciso di portare a breve in Consiglio Comunale l'approvazione di vari provvedimenti, tra i quali i debiti fuori bilancio del Comune e soprattutto il Documento Unico di Programmazione (cosiddetto DUP).

Il DUP, per chi non lo sappia, è la sezione strategica di una amministrazione comunale con orizzonte temporale pari alla durata del mandato amministrativo. Alla luce di questo, ci chiediamo come sia possibile che un sindaco (anche assessore al bilancio) con la Guardia di Finanza in casa che ha portato via decine e decine di fascicoli di appalti comunali, indagato in una pesante inchiesta giudiziaria, e con lui indagati i massimi vertici del Settore economico finanziario (il segretario generale, dirigente del settore finanziario ed una funzionaria apicale dello stesso settore) possa permettersi anche solo di pensare di portare nella massima assise politica cittadina provvedimenti così importanti che impegnano la volontà della Pubblica Amministrazione per i prossimi anni, in un momento in cui appare probabile che l'amministrazione stessa non regga ai colpi di una importante inchiesta anticorruzione della Magistratura tranese.

Si tratta di un atto invasivo dei diritti politico amministrativi dei Cittadini di Molfetta ed al contempo irrispettoso della autonomia della futura compagine amministrativa, che rischia di dover amministrare trovandosi di fronte alla necessità di abbattere tutte le decisioni politiche prese da questa amministrazione comunale claudicante.

Chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale ed allo stesso Segretario Generale, massimi organi di garanzia di Noi tutti, di ripiegarsi su sé stessi revocando la convocazione del Consiglio fissato per lunedì 16 novembre. Non si approvano provvedimenti strategici a sfondo finanziario quando si è oggetto di una indagine giudiziaria di tale portata».

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