Antonio il pescatore
PERSONAGGI
Così lo chiamava il compianto Don Tonino Bello, col quale aveva stabilito uno spontaneo rapporto di amicizia e di stima.
Pescatore perché, fra le sue molteplici attività, che gli consentivano di sopravvivere, vi era anche quella di pescare con mezzi rudimentali, dietro la banchina del porto; prendeva piccoli pesci addirittura con le mani e, soprattutto, era abilissimo a prendere dai fondali i ricci di mare durante lunghe apnee. Per questo motivo qualcuno lo ha soprannominato “Toni Rizzi”.
Non mancava mai di portare qualche pesce appena pescato all’amico Don Tonino.
Più conosciuto era col soprannome di Tarzan, per via del suo fisico atletico, benché non più giovanissimo, e per l’andare sempre in giro a piedi o su una vecchia bicicletta con la quale, a suo dire, aveva vinto diverse gare importanti.
Spesso si esibiva a torso nudo, restando in bilico a testa in giù sulla muraglia di Molfetta vecchia, mostrando così le sue capacità atletiche.
In tutte le sue manifestazioni ha sempre dimostrato grande dignità e correttezza. Per un certo periodo si è dedicato con impegno alla pulizia esterna dei viali e dei giardini dell’ Ospedale civile, accontentandosi di qualche piccola mancia che il personale gli dava.
Da parecchi mesi non ho più occasione di incontrarlo: mi hanno detto che tempo addietro ha avuto un problema di salute causato dalle sue prolungate immersioni in mare, ma ora sta bene, abita in un decoroso monolocale, arrotonda la piccola pensione con lavoretti vari e continua ad essere uno dei personaggi più simpatici, seri e caratteristici della nostra città.
Auguri, Antonio Sciancalepore!
Mauro Binetti
Didascalia per la foto
Antonio Sciancalepore in una foto del 1990 in occasione dei campionati mondiali di calcio