Anche la Cgil Molfetta contro i rincari del servizio mensa alle scuole dell'infanzia a Molfetta
Il sindacato chiede un incontro al commissario straordinario Mauro Passerotti
MOLFETTA – Anche i sindacati in campo contro i rincari (anche del 60%) retroattivi delle tariffe del servizio mensa alle scuole dell’infanzia a Molfetta. La CdL CGIL di Molfetta, la FILCAMS e la FLC CGIL provinciali di Bari hanno richiesto un incontro urgente al commissario straordinario del Comune di Molfetta Mauro Passerotti.
«Questo suo provvedimento – è detto in un comunicato – ha delle notevoli ripercussioni sulla organizzazione delle famiglie, sui profili di conciliazione dei tempi vita/lavoro dei nostri concittadini, nonché sui bilanci economici delle famiglie molfettesi.
In questi giorni, conseguentemente, si sta diffondendo la scelta da parte delle famiglie di ritirare in anticipo i propri figli dalle scuole, evitando di far consumare il pasto presso le mense scolastiche; per quanti, invece, decidono di far consumare il pasto dei propri figli, si configura un pesante aggravio sull’economia familiare, dato che a parità di reddito individuale molti vedono incrementato il costo pasto.
Non di poco conto sono anche i problemi occupazionali che scaturiscono da tale provvedimento dato che, intorno al servizio di refezione scolastica, ruotano numerosi lavoratori impiegati presso le aziende Markas e Ladisa/La Cascina, aggiudicatrici del servizio, che da un giorno all’altro non avranno più la possibilità di continuare a lavorare con il proprio monte ore settimanale dovuto al notevole calo di pasti che si attesta intorno al 50%.
Questo disagio, che di riflesso colpisce i lavoratori, li penalizza due volte in quanto molti di loro hanno figli che pranzano nelle scuole molfettesi; pertanto gli stessi lavoratori si vedranno aumentate le tariffe, lavorando al contempo per le aziende di produzione pasti che, a seguito del calo pasti, non potranno assicurare loro la retribuzione per poter pagare la mensa.
Va precisato, inoltre, che anche i lavoratori molfettesi della scuola dell’infanzia e primaria rischiano di pagare caro lo scotto di tale decisione, alla luce delle ripercussioni che potrebbero prefigurarsi sull’organizzazione del servizio scolastico e della conseguente permanenza del cosiddetto “doppio organico” nelle sezioni e nelle classi colpite dalla forte riduzione del numero di alunni frequentanti per l’orario “lungo” scelto ad inizio anno scolastico.
Il rischio di una riduzione dei posti di lavoro nelle nostre istituzioni scolastiche, dunque, mette a repentaglio anche il personale delle scuole molfettesi, oltre che l’efficacia dell’offerta formativa comunale.
I sindacati precisano “che nel precedente incontro in cui si discuteva del Piano Sociale di Zona non si è mai manifestata la necessità di mettere mano alle tariffe , tenuto conto che la popolazione è investita da un grave disagio occupazionale e l’impoverimento delle famiglie è ormai al limite della sussistenza.
Inoltre riteniamo illegittima la retroattività contenuta nella sua delibera prefettizia».