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“Tacciano le armi”, è l’augurio di pace di don Tonino che “Quindici” rivolge ai lettori di Molfetta e nel mondo per questa Pasqua 2023
09 aprile 2023

MOLFETTA - «La guerra è una recidiva preoccupante. Si pensava che, dopo il primo conflitto nel Golfo, fossero maturati nell’organismo mondiale degli anticorpi così forti contro il “mal di guerra”, che per parecchi anni non avremmo sentito parlare di violenza armata, almeno nei luoghi così martoriati del Medioriente. Invece, eccoci in una più tragica ricaduta: tanto più tragica quanto più solerte sembra l’intervento delle potenze internazionali, in contrasto con la deplorevole indifferenza con cui le stesse si pongono di fronte ad altre situazioni che meriterebbero ben altra considerazione: il problema dei profughi palestinesi, la disperazione della Bosnia, le sconosciute situazioni di conflitto e di fame presenti in Africa… Ciò che mi affligge di più, comunque, in questa ripresa del conflitto sono due cose. Il terrore di dover ripetere, in un mondo di sordi, le stesse argomentazioni contro la guerra; di dover risentire le filastrocche sul pacifismo a senso unico; di dover rispondere che il pacifismo si desta solo quando c’è puzza di America… E poi il dover constatare che gli interessi economici prevalgono sui più elementari diritti umani. Si aprono i flash sulla Somalia, sull’Iraq. Ma si chiudono luci e cuore, quando ci sono di mezzo i poveri».
Sono le parole del Venerabile don Tonino Bello, vescovo di Molfetta di cui ricorre in questi giorni il 30° anniversario della morte.

A pubblicarle è Giancarlo Piccini, presidente della Fondazione intitolata al vescovo salentino, nel libro Anticorpi di pace – Pagine inedite e ritrovate (San Paolo, pp. 176, euro 15).

Le proponiamo ai lettori e ai visitatori di “Quindici on line” di Molfetta e a quelli sparsi nel mondo che seguono il nostro lavoro quotidiano di informazione portato avanti con qualità e professionalità, per augurare loro una Pasqua di pace, in un momento in cui, a distanza di 30 anni dopo Sarajevo, la guerra è tornata in Europa ad uccidere uomini, soldati, ma anche civili, a massacrare donne e bambini. In Ucraina si combatte una guerra devastante in nome solo di un delirio di potenza di una Russia che ha invaso il territorio libero di un altro Paese. Non esiste una guerra giusta.
La logica delle armi prevale ancora su quella della pace che nessuno dei contendenti vuole cercare. Ma per risolvere i conflitti, come insegnava don Tonino, le armi del dialogo sono più efficaci degli strumenti di morte, gli archi di guerra si trasformino in arche di pace, ammoniva il Venerabile vescovo.

E questo augurio di pace che il Profeta lanciava 30 anni fa, è quello che “Quindici” rivolge a tutti in questa Pasqua di resurrezione con la speranza che “tacciano le armi”.

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