Socialità, censura del centrodestra: “Troppe discrezionalità e totale assenza di capacità progettuale. La Gara è da annullare”
Nuova procedura di gara sulla partecipazione all’assegnazione di Fondi statali “Un milione di sviste”
Cosa approfondiamo oggi scorrendo i provvedimenti dell’Amministrazione dei “bravi”?, dicono i consiglieri comunali dell’opposizione di centrodestra all’amministrazione Minervini di Molfetta. «Oggi portiamo nuovamente alla pubblica attenzione una procedura, in questo caso del settore Socialità, che si appalesa, quasi fosse la normalità, per essere approssimativa, raffazzonata, rabberciata. Dunque la partecipazione al Programma Nazionale (PN) “Fami” (Fondo asilo migrazione ed integrazione) poteva rappresentare un momento importante per la città di Molfetta per far emergere la propria capacità progettuale e la propria conoscenza dei bisogni del territorio. Invece nulla di tutto questo. Nulla di quanto appare ai più una cosa ordinaria e scontata. Ma il “Tommaso style” sta sempre più portando l’intera amministrazione comunale verso una governance di improvvisazione e irresponsabile superficialità. “Atteniamoci ai fatti – dichiarano i consiglieri di opposizione di centro-destra Mastropasqua, Logrieco, Germinario, Binetti – che ci incarichiamo di ricostruire nella loro oggettività e di portarli alla attenzione dei cittadini”. Per ora, abbiamo chiesto l’annullamento di questa gara del settore Socialità con una lettera inviata al Sindaco e agli uffici preposti. L’11 ottobre 2023 il Comune di Molfetta ha indetto una gara per 1 milione di euro (Fondi statali da intercettare) per individuare dei “partner” privati per coprogettare e realizzare degli interventi a favore di immigrati in uscita dai centri di accoglienza. Sfogliamo i documenti nell’auspicio di poter leggere cosa hanno progettato per rispondere ai bisogni del settore ma restiamo basiti: non c’è nessun progetto. Lapidariamente asseriamo: è il “Minervini style”. Poi abbiamo ricostruito la variabile temporale. Ed anche qui le sorprese non mancano. I soggetti interessati avranno poco tempo, circa 13 giorni, per presentare le proprie proposte per servizi di primaria importanza. Ci chiediamo, per quale motivo la delibera di Giunta (del 28.9.2023) viene pubblicata solo il successivo 10.10.2023, quindi l’avviso pubblico in data 11.10.2023, con una scadenza ravvicinatissima alla scadenza per la partecipazione fissata al 24.10.2023? Perché mai il Comune “dei bravi” lascia trascorrere quasi 3 mesi senza pubblicare nessun bando? Interessante saperlo! Si tenga presente che la richiesta di finanziamento al Ministero, che fa riferimento ad un avviso nazionale del 15 giugno 2023, scade il 31.10.2023. Cosa possono significare tempi così ristretti? Per fare un paragone, è come se una compagnia automobilistica stia cercando un ingegnere per progettare un modello di auto che deve essere venduto qualche giorno dopo. Strano, vero? Ci chiediamo, poi, per quale motivo la Giunta comunale non abbia individuato alcun specifico servizio alla base del quale, poi, attendere la presentazione dei progetti. Tornando all’esempio di prima, è come se la casa automobilistica abbia chiesto all’ingegnere di progettare un’auto, senza neppure indicare se vuole un’utilitaria o una berlina. Strano, vero? La nostra Amministrazione concede una delega in bianco alla Commissione di gara – e al privato/i prescelto/i- che sceglierà uno o più servizi dedicati agli immigrati. In altre città d’Italia – ed anche in Comuni a noi vicini – abbiamo verificato che le scelte amministrative sono state ben altre. Le Giunte prima hanno individuato i servizi ritenuti necessari per le esigenze cittadine e, per la predisposizione di tali servizi, hanno atteso le specifiche proposte progettuali dei privati per poi co-progettare assieme. Le Commissioni giudicatrici di questi altri Comuni, infine, sono state chiamate a decidere sulla base dei criteri di valutazione “strutturati” e “specifici”, strettamente attinenti ai servizi già prescelti dalla Amministrazione che ha dimostrato di avere una visione politica e gestionale. Dalle nostre parti nulla di tutto questo. Perché loro sono i “bravi”!».