Sergio Magarelli: rallenta la crescita dell’economia pugliese. Il rapporto Puglia presentato dal capo della sede di Bari, originario di Molfetta
Sergio Magarelli
BARI - Nel 2023, la crescita dell'economia pugliese ha rallentato; infatti, l’attività economica è aumentata dello 0,7 per cento a prezzi costanti, un dato di poco inferiore alla media dell’ltalia (0,9 per cento).
A comunicarlo è stato il capo della Banca d’Italia di Bari, dott. Sergio Magarelli di Molfetta, nell’annuale incontro di presentazione del Rapporto sull’economia della Puglia. Alla presentazione alla stampa hanno partecipato anche Vincenzo Mariani e Simona Arcuti della sede Bankitalia di Bari.
La situazione delle imprese, nonostante il lieve calo dell’attività, resta positiva, più solida per i profili patrimoniali reddituali e finanziari; il sistema bancario appare ora ben capitalizzato e con portafogli di prestiti a rischiosità contenuta; i livelli occupazionali sono in crescita, in misura meno intensa, ma nella direzione giusta: rapporti stabili, equilibrio di genere, livelli di istruzione più elevati; inutile negare però che ci sia ancora tanta strada da fare per rendere questa terra attrattiva per tutti.
In alcuni segmenti produttivi la Puglia si distingue per dinamicità e competitività, come la produzione energetica da fonti rinnovabili (tra le prime in Italia) e il turismo, anche internazionale... anche nell'ambito della finanza pubblica decentrata la situazione degli enti appare equilibrata e in taluni non trascurabili segmenti migliore della media di confronto; penalizzano alcuni ritardi, in particolare nell'attuazione del PNRR (8 mld assegnati alla regione), ai quali una generale situazione di carenze quanti- qualitative degli organici pubblici non è estranea.
Per mutuare una metafora sportiva, la Puglia è pronta per il balzo, sta caricando se stessa in vista della prova; non ci aspettiamo la medaglia d'oro, ma possiamo confidare in un onorevole piazzamento
Le sfide? Sicuramente quella demografica; i preoccupanti neologismi coniati per la situazione, di inverno demografico e degiovanilimento, non lasciano dubbi sul rischio concreto di condizionare seriamente le prospettive di sviluppo del territorio; quella della produttività; anche il conseguimento di auspicabili virtuosi ed equilibrati livelli occupazionali, potrebbe non essere sufficiente da solo; è con un incremento adeguato della produttività di tutti i fattori - che dovrà tener conto altresì delle ineludibili transizioni tecnologica, ecologica e sociale – che potrà essere assicurato al tessuto sociale “sviluppo lavoro e redditi più elevati”. Infine, la diffusione di benessere, realmente percepito dalle più vaste fasce di popolazione, che passa attraverso il contrasto concreto ed efficace delle povertà: dell'indigenza, lavorativa, della salute, energetica, dell'inclusione sociale, dell'istruzione, dell'utilizzo consapevole dei diritti civili.
Sul prossimo numero della rivista mensile “Quindici”, in edicola il 20 luglio, ci sarà un approfondimento dettagliato dell’economia pugliese con i dati della Banca d’Italia.