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Salviamo Lama Martina! L’appello della città e delle forze politiche per evitare lo scempio, il Tar blocca i lavori non a norma della mitigazione delle lame, a Molfetta si vive male tra sporcizia e cemento nel numero della rivista “Quindici” in edicola
16 luglio 2023

MOLFETTA – Si apre con un appello “Salviamo Lama Martina! Il Comune di Molfetta vuole cancellare il polmone verde” (foto di copertina di Mauro Germinario) il nuovo numero della rivista mensile, da ieri in edicola a Molfetta.

L’appello è lanciato dalle forze politiche di opposizione di sinistra e di destra e dagli ambientalisti per evitare l’urbanizzazione di un’oasi naturale, che rischia di essere devastata dal cemento (bar, parco giochi e quant’altro). Andrebbero sistemati i sentieri, messa qualche panchina, ma non di più se non si vuole stravolgere quello che la natura ha preservato. Eppure Lama Martina era stata riconsegnata alla città dopo anni di abbandono che l’avevano trasformata in deposito di rifiuti.

A chi serve questa operazione di scempio? A dare qualche appalto di gestione a servizi di ristorazione? Chi vigilerà sull’integrità della Lama? E poi c’è già il parco Baden Powell per queste necessità, dove tra l’altro, sono segnalati già i primi atti di vandalismo e di sporcizia.

Pubblichiamo gli interventi di Giovanni Infante di Rifondazione: “I misteri di Lama Martina” e di Fratelli d’Italia: “No alla ristrutturazione di Lama Martina”. Ma c’è anche il rischio idrogeologico incombente, già segnalato sul numero scorso di “Quindici”: Molfetta come la Romagna? E che questa volta vede l’intervento di Guglielmo Facchini, portavoce dei proprietari dei suoi sottoposti alla procedura di esproprio per la realizzazione di opere di presunta utilità.

Il Tar (pubblichiamo l’ordinanza) ha sospeso gli interventi di mitigazione idraulica perché ritenuti non adeguati e il Comune, invece, ha aperto il cantiere.

Insomma, come scrive il direttore Felice de Sanctis nel suo atteso editoriale: “Qualità della vita e miserie della politica”, a Molfetta si vive male anche per la cattiva gestione del territorio da parte del Comune, per la sporcizia dilagante e la cementizzazione selvaggia.

Per la politica parliamo dell’assessora ritrovata: Anna Capurso è tornata al suo posto, ma la maggioranza è sempre divisa.

Bella la vignetta del nostro Michelangelo Manente dedicata allo sprint mancato del sindaco.

Un ricordo dei “mitici” Rovers il complesso di Molfetta che furoreggiò, a Molfetta e non solo, nel 1968 e negli anni successivi ci viene da uno dei protagonisti, Umberto Binetti (bimbo prodigio nell’infanzia), il quale ricorda quell’esperienza e annuncia un evento unico che lo vedrà ancora protagonista come musicista. “A volte tornano. I mitici Rovers” è il titolo dell’articolo.

Ma siamo in estate e la penna caustica di Pietro Capurso col suo latinorum questa volta risparmia i politici e si dedica ad “Alteram spiaggia, alterum marem”

La cultura presenta un articolo di Ignazio Pansini sul porto delle golette, i nostri velieri dimenticati con belle foto d’epoca, mentre Corrado Pappagallo ci parla della villa Tortora-Pansini e Ignazio de Marco conclude la storia di Gaetano Salvemini sulla stampa estera (2 parte).

Gianni Antonio Palumbo recensisce due mostre: la collettiva di arte contemporanea a Galleria Arte 54 e la personale di Paolo Lunanova.

Molfetta ospiterà dal 28 al 30 luglio i campionati assoluti di atletica e Isabella de Pinto ci parla della conferenza stampa e del clima di attesa per questo grande evento sportivo. E, per l’occasione, ha intervistato il giudice di gara Luigi de Lillo icona dell’atletica a Molfetta.

Le letture di questo mese sono: “Nel parco” di Zaccaria Gallo e i racconti di Marisa Carabellese “La dolce estate” e di Francesco Tammacco “Tre diavoli e il giallo del sacco a pelo”. Cosmo Damiano Pappagallo continua la sua rubrica “Pensieri e parole”.

Fra gli altri argomenti, le Ecclesiadi: ritorno trionfale dello sport dopo la pandemia; Gabriele Guarino dall’Audace Molfetta alla Nazionale Under 20; Aneb: la gioia di donare tra etica e solidarietà di Rosanna Cormio; la Festa dei popoli di Isabella de Pinto e il ricordo di Pantaleo Squeo, uno degli ultimi maestri d’ascia, a cura di Tommaso Gaudio; La grande rappresentazione della Tosca con l’Orchestra Filarmonica Pugliese e l’Alter Chorus, a cura di Paolo Gadaleta.

“Quindici”, che come tradizione non verrà pubblicato ad agosto, vi aspetta in edicola per regalarvi due mesi di cultura e di informazione di qualità. Contribuite a salvare la stampa locale, acquistate la rivista in edicola. Buone vacanze ai nostri lettori.

“Quindici” quello che gli altri non dicono.

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