Reflui industriali. La Guardia costiera di Molfetta ispeziona 17 ditte commerciali nella zona Asi di Molfetta
MOLFETTA - Personale militare del Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera - di Roma ha provveduto a dare esecuzione ad un decreto di ispezione emesso dalla Procura della Repubblica di Trani, a carico di n. 17 ditte commerciali presenti all’interno del compendio del consorzio ASI di Molfetta.
L’attività di indagine, che ha visto gli uomini della Guardia Costiera impegnati negli scorsi mesi in attività di acquisizione documentale presso numerosi Enti pubblici (Regione Puglia, Comune di Molfetta, Città metropolitana di Bari, Arpa Puglia, Acquedotto pugliese, Consorzio ASI, Autorità idrica Pugliese) mira a verificare il corretto trattamento dei reflui industriali prodotti all’interno delle aree commerciali inserite all’interno del consorzio, nonché la verifica del possesso delle prescritte autorizzazioni ambientali per l’esercizio delle singole attività e la verifica dell’eventuale compromissione dell’ambiente marino-costiero circostante.
Il dispositivo ha visto impiegati 60 tra uomini e donne del Nucleo Speciale di Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Direzione marittima di Bari che ha fornito collaborazione e supporto in termini di personale e mezzi. Presenti anche un elicottero ed il Laboratorio ambientale mobile della Guardia Costiera, con a bordo n° 3 biologi, per le attività di monitoraggio ambientale. Hanno inoltre partecipato quale supporto alle attività ispettive personale tecnico dell’Acquedotto pugliese di Bari e alcuni consulenti tecnici nominati dal magistrato titolare delle indagini.
Si è altresì provveduto a notificare n° 4 “Informazioni di garanzia – informazioni della persona sottoposta alle indagini sul diritto di difesa” ai vertici del Consorzio ASI di Bari e dell’ASI spa, nella loro qualità di proprietari e gestori del compendio. Le ipotesi di reato, in concorso, a carico dei predetti indagati sono riconducibili all’inquinamento ambientale previsto dall’articolo 452 bis del codice penale ed all’articolo 137 del testo unico ambientale in quanto consentivano la prosecuzione da parte delle aziende presenti nella zona ASI di Molfetta di scarichi abusivi di acque reflue sia industriali che di dilavamento che determinavano l’inquinamento della falda acquifera e di porzioni significative del sottosuolo.