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Mons. Bettazzi: il ricordo e il richiamo
27 aprile 2003

“Quando puntate il dito per indicare don Tonino, ricordate che le altre tre dita sono rivolte verso di voi: voi come singoli, voi come chiesa, voi come società”. A queste metafora è affidata la conclusione dell'intervento di Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea (nella foto con don Tonio Dell'Olio).
Lo stile del suo intervento è stato fresco, brioso. Ha affidato alla sua inconfondibile modulazione della voce i ricordi più cari e gli insegnamenti di colui che lo chiamava “maestro”. Mons. Bettazzi ha riassunto l'insegnamento di don Tonino con due parole: diaconia intesa come servizio degli ultimi, e “come chiesa siamo chiamati al servizio degli ultimi a prestare attenzione al rispetto del singolo, basilica minore, per usare le parole di don Tonino”. La seconda è liturgia, “il legame fra la fede e la vita, che gli derivava dai suoi studi teologici, dal Concilio”. Il ricordo si fa affettuoso quando spiega: “Ero tra i suoi maestri, ma poi sono diventato un suo discepolo”. E conclude con le splendide parole che don Tonino ha pronunciato in uno dei suoi ultimi giorni: “E' morto dicendo: offro la mia vita per la diocesi di Molfetta e per il popolo della pace”. Un grande richiamo per tutti.
Michele de Sanctis jr.
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