MOLFETTA - 27.3.2007 - Più che Santo ci piace pensarlo e proporlo come riformatore. Non perché santo non lo sia. E’ per il rischio mediatico che accompagna ormai i Santi. I riformatori, invece, quelli veri fanno un altro effetto. Di chi parliamo? Di don Tonino Bello di cui la casa editrice “la meridiana” ripubblica il libro Sud a caro prezzo Il cambiamento come sfida (pagg. 86, euro 10,00). E’ un libro che raccoglie 10 anni di interventi sul ruolo della Chiesa, della politica, delle istituzioni nel Mezzogiorno. Perché riformatore? Perché sulla scia di Dorso, Fiore, Scotellaro, Salvemini…. da vescovo “ha infranto le regole del buon costume episcopale, frantumato le sbarre invisibili dell’esclusione sociale, sovvertito l’ordine dei valori dominanti”. Facendo sostanzialmente due cose: del sud una categoria non solo geografica, ma una condizione vera di rinnovamento perché, come dice Franco Cassano nella Postfazione “Sud è la straordinarietà di una condizione che pone tra gli ultimi, che getta tanti nel cuore delle difficoltà e delle sofferenze, ma proprio per questo li avvicina alle possibilità di essere i primi”. E poi affidando alla Chiesa il ruolo che le è proprio di generatrice di futuro, di speranza, di salvezza. Un libro importante ancora oggi perché il cambiamento che questo tempo ci sta chiedendo è una sfida da giocarsi a tutto campo, senza ergere trincee ma promuovendo il dialogo e l’ascolto. Senza trasformare gli altari in barricate.