L’Italia oggi (sunto)
Conferenza di Gaetano Salvemini a Birmingham
Il 10 novembre 1927 Gaetano Salvemini tenne a Birmingham, per incarico del “The City of Birmingham Commercial College”, la conferenza dal titolo “Italy - to day” (1). Ne dava notizia il Regio Console Generale d’Italia a Londra con lettera (riservata) “per corriere” del successivo giorno 12, indirizzata al Ministero dell’Interno - Dir. Gen. P.S. (e, p.c., al Ministero Affari Esteri/Roma e all’Ambasciata d’Italia a Londra), facendo seguito alla precedente segnalazione telegrafica del 29 ottobre. In essa si precisava, in base a quanto riferito dal Regio Agente Consolare in Birmingham, che “il conferenziere non sarebbe stato accolto dall’uditorio con soverchio entusiasmo e, alla fine della conferenza, sarebbero state rivolte al Salvemini alcune domande tra le quali quella relativa alla popolarità del Duce in Italia ed alla quale Salvemini rispose che i partitanti (2) per il Capo del Governo arriverebbero appena al milione. Data l’imperfettissima conoscenza dell’inglese, da parte del Salvemini, e la palese sovraeccitazione dello stesso, un provetto stenografo riuscì a raccogliere solamente un sunto della conferenza di cui accludo una copia unitamente al resoconto della conferenza dato dalla “Birmingham Post”. In verità il breve “sunto” – di cui si riporta qui di seguito la traduzione – sembra alquanto affrettato, impreciso e con molteplici imperfezioni nella stesura. * * * “Alla vigilia della Grande Guerra, nel 1913, l’Italia importava per proprio uso 11 milioni di tonnellate di carbone, quantità che subito dopo crollò a 5 milioni di tonnellate a causa delle difficoltà di trasporto – e questa ne fu una delle ragioni in quanto le ferrovie erano in cattive condizioni quando Mussolini assunse il Governo – nonché della pessima qualità e della mancanza di disciplina. Subito dopo la fine della Guerra, nel 1919, l’Italia importò 6 milioni di tonnellate ma ci fu un nuovo crollo a 5 milioni nel 1920. Nel 1921 il prezzo del carbone scese a L. 2/10 a tonnellata e l’importazione risalì a 7 milioni di tonnellate (quell’anno) e a 9 milioni (nel 1922). Prima della Guerra l’Italia era, tutto sommato, nelle stesse condizioni degli altri Paesi per ciò che riguardava scioperi, serrate ecc. Dopo la Guerra, rapidamente recuperò in modo notevole sicché, entro il 1920, il peggio della crisi era passato e, nel Novembre del 1920, Mussolini sostenne che la situazione interna stava migliorando e le condizioni industriali si stavano chiaramente normalizzando; anche le aziende alimentari e tessili erano migliorate di molto. Quando i Fascisti salirono al potere le Ferrovie erano in condizioni di estrema inefficienza. Nel 1922, allorché la qualità del carbone migliorò, naturalmente le ferrovie migliorarono e allora Mussolini iniziò a far sistemare i binari, ecc. – senza considerare che il Governo precedente aveva fatto parecchio, a questo scopo – e la propaganda sosteneva che fosse davvero straordinario che Mussolini migliorasse le ferrovie, come aveva fatto: era la solita maniera di attribuire tutto il merito a Mussolini, che gli fosse dovuto o no. Nascono centinaia di migliaia di bambini ogni anno in Italia e, fra poco, sentirete Mussolini dire “sono nati tutti per merito mio”! Se Mussolini fa un errore la propaganda non ne parla assolutamente e quando la crisi è passata – forse, senza l’intervento di alcuno – dice: “Mussolini ha superato benissimo”. I problemi di oggi sono molto, molto grandi per essere affrontati dal cervello umano e, pertanto, il Governo deve fare tentativi: alcune volte vanno bene altre no, ma i tentativi devono essere fatti e portati a termine. E’ necessario insegnarci come affrontare altre difficoltà e noi dobbiamo sempre dare al Governo la possibilità di fare questi tentativi. Se Mussolini dovesse venir meno in un qualsiasi momento, i Fascisti andrebbero avanti in quanto Mussolini non è il creatore del movimento bensì uno straordinario propagandista e il movimento andrebbe avanti. Probabilmente, nel giro di 5/6 anni, l’esperimento fallirà e se Mussolini non potesse portarlo a termine ci sarebbero alcuni che direbbero “Se Mussolini fosse vivo oggi tutto sarebbe diverso”! Sarebbe proprio così? ... Di circa, per dire, 40 milioni di persone in Italia, ce ne sono forse 1.000.000 che sono suoi seguaci e, tra questi, naturalmente egli è popolare. Ma tra tutti gli altri non è popolare per il semplice fatto che non fa un gran che e si prende solo il merito e la gente in Tirolo, Italia Settentrionale, considera il suo “esperimento” assolutamente folle ed “elementare”. Egli è un eccellente propagandista… è tutto qui. Ad ogni modo gli esperimenti devono essere portati a termine ed è meglio che Mussolini concluda opportunamente il suo. In Inghilterra, che è un Paese libero, siamo liberi di esprimere le nostre opinioni sul Governo e i suoi metodi, come e quando vogliamo, sia per mezzo della Stampa sia con le elezioni ecc. L’Italia, che non ha tali mezzi, deve prendere tutto dal momento che la Stampa e tutti gli altri mezzi di libera espressione delle opinioni, sono sotto Mussolini; sicché, mentre in Inghilterra un’idea si diffonderà in sei giorni, in Italia può impiegare sei anni. L’Italia non è un paese ricco, non avendo miniere, pertanto è comprensibile che debba importare carbone, ferro, rame e materiali grezzi per lavorarli. Essi sono pagati con l’esportazione di articoli finiti (tessuti di seta, vini, ecc.) e anche vendendo direttamente agli stranieri, quando visitano l’Italia. Invece di vendere fuori del Paese le merci e perdere, in tal modo, un certo ammontare di profitto – che, in tal caso andrebbe al Paese cui le merci sono state mandate – l’Italia mette direttamente in bocca al consumatore pane, carne e altro, così che costoro possano nutrirsi durante la permanenza, e vende loro anche merci come tessuti in seta, oggetti pregiati e altri articoli. Negli ultimi due anni i raccolti sono stati scarsi e ora che l’Italia sta iniziando a pagare i debiti di guerra incominciano i suoi problemi. E’ stato uno dei più grossi errori di Mussolini quando nel 1920 (?) rifiutò l’offerta della Legge Bonar di cancellare il suo debito con noi, e accollarci (?) la quota della Germania e quella della Francia (questione della Riparazione). Per i primi tre anni del regime Fascista si avvertì il beneficio di non dover pagare il debito di guerra (poiché i debiti dell’Italia erano enormi) ma ora che devono essere pagati inizia il problema. Inoltre quando una grande quantità di obbligazioni divennero pagabili al popolo il Governo sostenne che non le avrebbe pagate e, pertanto, costrinse il popolo a sottoscrivere il Prestito Nazionale. Tutti dovettero accettare: insegnanti, negozianti, operai ecc. e, quindi, i salari diminuirono. Quando nel 1921 i salari aumentarono, aumentò anche il costo della vita. Le serrate della popolazione (tante fabbriche furono occupate dai lavoratori) non furono causate dal Bolscevismo ma semplicemente dalla stupidità della gente, solo “infantilismo scolastico”. Dopo essere rimasti nelle fabbriche per tre settimane, si resero conto che non pervenivano i materiali grezzi per la lavorazione e, quindi, tutto ebbe termine””. * * * Sorprende che dopo circa un anno (!), ossia il 21 agosto 1928, il Ministero degli Affari Esteri trasmetteva, per opportuna conoscenza, al Ministero dell’Interno la copia di un rapporto” del Regio Ambasciatore a Londra relativo ad una “conferenza tenuta a Birmingham dal noto Salvemini”.