Insegnante di Molfetta viola l’obbligo degli arresti domiciliari e finisce in carcere
L’uomo era accusato di maltrattamenti in famiglia
MOLFETTA - Dopo un anno ai domiciliari, a causa dei "gravi indizi di colpevolezza" per il reato di maltrattamenti in famiglia contro la moglie e le figlie, un docente di 57 anni di Molfetta si trova ora dietro le sbarre, in seguito all'aggravamento della sua situazione legale in un tormentato processo caratterizzato da numerosi interventi della magistratura penale.
Il protagonista è stato prelevato dalla sua abitazione il 12 marzo scorso e trasferito nel penitenziario di Trani dai Carabinieri. La sua storia è quella di una famiglia in disfacimento, che ha visto la Procura della Repubblica di Trani intervenire inizialmente per proteggere le tre figlie, fino all'arresto e al confinamento ai domiciliari dell'uomo nell'aprile dell'anno precedente. L'indagato non solo maltrattava la moglie e una delle tre figlie, anche di fronte alle altre due minorenni, ma le sottoponeva anche a un regime di vita vessatorio e violento, creando relazioni familiari costantemente dolorose e umilianti.
Gli abusi verbali, le umiliazioni continue e la pretesa di avere il controllo totale sulla vita della compagna, compresa la richiesta di obbedienza assoluta, erano all'ordine del giorno, così come le aggressioni fisiche. La casa era un luogo avvelenato, con l'uomo che interferiva persino nel lavoro della moglie e nei rapporti con la famiglia di origine, impedendo ai parenti di visitarla insieme alle figlie.
La donna, esausta dai soprusi, ha finalmente denunciato l'uomo ai militari della Stazione locale all'inizio del 2023, avviando così l'iter del codice rosso che ha portato all'arresto e al confinamento ai domiciliari del 57enne. Tuttavia, questi mesi non sono stati privi di violazioni degli obblighi imposti, segnalate dai militari alla Procura della Repubblica di Trani, che hanno contribuito al nuovo provvedimento che ha portato l'uomo nel carcere di Trani.