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Il Pulo alla Multiservizi, il Comune si difende: “non avevamo altra scelta
15 febbraio 2022

«Rivedere intere famiglie in coda scendere nella dolina è stato davvero motivo di gioia» queste le parole del sindaco Tommaso Minervini, commentando i positivi risultati registrati nelle prime visite guidate all’interno del Pulo di Molfetta nel 2022. La dolina, però, è stata al centro di polemiche scaturite dalla decisione di affidare alla Molfetta Multiservizi la guardiania e la fruibilità del Pulo, oltre a quella di diversi siti culturali di proprietà comunale. Per chiarire la situazione e, nello stesso tempo, comprendere quali prospettive si aprano per il “sistema Pulo”, anche alla luce del recente rimpasto di giunta, Quindici ha intervistato l’assessore alla Cultura Maridda Poli. Il Pulo di Molfetta e il relativo Museo Archeologico sono tra i gioielli più preziosi di Molfetta; ciascun cittadino ha un ricordo personale o familiare legato alla dolina. Ma sono dei siti di altissimo valore culturale e dalle grandissime potenzialità turistiche. Riaperto al pubblico nell’ottobre 2020, ha visto diverse realtà associative culturali impegnate nell’accoglienza dei visitatori e nelle visite guidate. Recentemente l’Amministrazione, però, ha scelto di affidare questi luoghi, oltre alla Sala dei Templari e al Torrione Passari, alla Molfetta Multiservizi s.r.l., suscitando obiezioni da parte di diverse realtà. Cosa ha dettato questa scelta? «Sicuramente il Pulo, il Museo del Pulo e il Torrione Passeri sono siti di altissimo valore culturale e hanno grandissime potenzialità turistiche motivi, questi, che hanno indotto questa Amministrazione con la riaperture nell’ottobre 2020 a volerli continuare a tenere sempre aperti e fruibili gratuitamente a tutti i costi, nonostante le avversità, proprio per incentivare il turismo anche in questo periodo di grande crisi determinata dalla Pandemia. La Multiservizi si occupa di guardiania. Rimane il servizio guide abilitate. Tutto questo in attesa di avere tutti i luoghi centrali visitabili». Qual è il ruolo concreto della Multiservizi in questa fase? E quali sono stati i criteri in base ai quali sono stati individuati gli operatori da inserire nell’elenco delle guide? «Questa amministrazione negli anni precedenti aveva, come affermato dalle stesse associazioni Feart società cooperativa, il Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae aps e l’Associazione Odisseo Guide Turistiche Abilitate, un accordo attraverso le quali le dette associazioni assicuravano apertura e fruizione dei siti, con personale qualificato e dotato di esperienze pregresse, “in via temporanea e sperimentale”. Detto accordo aveva scadenza 31.12.2021, motivo per il quale l’amministrazione comunale nel mese di settembre stava programmando un bando che avrebbe dovuto regolamentare proprio la gestione dei detti siti. Non dimentichiamo la crisi politica avvenuta nei mesi precedenti che ha paralizzato il lavoro dell’Amministrazione Comunale e quindi l’impossibilità per questa amministrazione di poter procedere in tale senso, motivo per il quale, superata la crisi, si era chiesto alle Associazioni suddette già interessate di poter prorogare il contratto in essere, ovvero si richiedeva la proroga sulla disponibilità di guide per l’apertura del Pulo e del Museo Civico Archeologico e Torrione Passeri ma ahimè la risposta “non disponibile a proseguire il servizio” ha indotto in tempi brevi a trovare una soluzione in quanto non potevamo permetterci di chiudere detti siti riaperti nel 2020. Questo il motivo per cui si è conferito alla Multiservizi il compito di guardiania, consistente nell’apertura e chiusura dei siti con propri collaboratori. Proprio per il pregio che i siti ricoprono, occorreva che fossero persone fidate. Per un migliore coordinamento nel servizio, inoltre, è stato necessario affidare alla stessa Multiservizi il compito di creare, mediante avviso pubblico, una lista di guide turistiche munite dei tesserini così come riconosciuti dalla Regione Puglia. La Multiservizi, pertanto, non ha fatto altro che far lavorare le guide che hanno aderito a questa chiamata, nessuna esclusa». Nel comunicato della Molfetta Multiservizi s.r.l. si parla di un “elenco che diventerà dinamico”. Cosa si intende? «In primavera – estate, quando Molfetta, ancor più che nei mesi precedenti è, invasa da turisti e da scolaresche provenienti da altri paesi nonché da nostri alunni (viste le notevoli richieste già pervenute dalle scuole) si provvederà ad implementare il detto elenco, che oggi conta e permette di far lavorare tutti coloro che ne hanno fatto domanda, nessuno escluso, pertanto – e qui mi ripeto – nessun criterio nella scelta è stato adottato dalla Multiservizi, se non la semplice presentazione cronologica delle domande. Pertanto, presto si riapriranno le iscrizioni per i motivi suddetti». Tre delle associazioni impegnate nei siti nel 2020 e nel 2021, ossia la FeArT società cooperativa, il Centro Studi e Didattica Ambientale Terrae aps e l’Associazione Odisseo Guide Turistiche Abilitate, in un comunicato stampa, hanno giustificato la decisione di non partecipare al bando affermando di aver assicurato apertura e fruizione dei siti, con personale qualificato e dotato di esperienze pregresse, «in via temporanea e sperimentale, in attesa di strumenti di gestione e valorizzazione che andassero oltre la mera apertura gratuita » e hanno sottolineato la necessità di «una riflessione sulla redazione di un piano del verde, della organizzazione di eventi, di servizi didattici, della mobilità, di un piano di comunicazione e della concessione di spazi e servizi». Alcune riflessioni appaiono fondate nell’ottica di una effettiva e duratura valorizzazione dei siti: Per quanto tempo si può proseguire con le aperture e le visite gratuite? Si può pensare a un collegamento garantito anche con mezzi pubblici, in particolar modo per le scolaresche (come proposto anche da alcuni docenti durante recenti visite didattiche)? Come coinvolgere i tour operator? «A tale proposito mi corre l’obbligo di evidenziare la non comprensione dell’atteggiamento dei componenti qualificati di dette Associazioni. La gestione e la redazione del Piano del Verde non possono essere oggetto di una riflessione fugace, superficiale, ne tampoco della creazione di uno strumento da dare in mano a chicchessia soprattutto in virtù dei vincoli imposti sui detti siti. Quanto al Piano del Verde, proprio in virtù delle prescrizioni insistenti nel Pulo, vincoli non travalicabili, sono oggetto di studio dapprima dell’università di Taranto e poi di quella di Salerno. Non dimentichiamo che nel Pulo ci sono specie arboree rare e pertanto da salvaguardare che rendono ancora più prestigioso il nostro sito. Inoltre non è di poco conto la decisione presa da questa Amministrazione di candidare la parete dei forni della Nitriera, che deve essere ristrutturata, nonché l’implementazione della sentieristica ad un bando del PNRR, pertanto non penso si possa pensare ad una gestione diversa da quella attuale in previsione di questi lavori. Quanto al collegamento con i mezzi pubblici si sta pensando certamente, una volta terminato il periodo di emergenza covid previsto sino a fine marzo, ad un collegamento garantito con mezzi pubblici, ma non solo per sco-laresche vieppiù per collegare e portare gli avventori dal Pulo al Museo del Pulo proprio per intensificare e migliorare la fruizione dei detti siti in virtù dell’interesse che la nostra Città sta riscuotendo, se pensiamo alle circa 200 presenze prenotate nei weekend del solo mese di gennaio e di circa altre 100 che hanno visitato il sito senza prenotazione avendo deciso di tenerli sempre aperti nei week and. È ormai noto che Molfetta l’anno scorso è stata ancor di più degli anni precedenti invasa da turisti per questo stiamo predisponendo una attività turistica con le agenzie della nostra città, includendovi visite guidate, enogastronomiche e magari creare esperienze da proporre. Ciò che vorremo fare è creare pacchetti turistici anche per scolaresche provenienti da altri paesi, quindi, inserire Molfetta nei tour delle città da proporre nelle scuole anche se abbiamo il limite, come tutti i paesi limitrofi, di non avere strutture alberghiere sufficientemente grandi da poter ospitare gli studenti. Comunque abbiamo da subito iniziato con l’inserimento nell’home page del sito del Comune dei banner sui siti culturali comunali di Molfetta che contengono utili informazioni per i fruitori». Nella vicenda è intervenuta anche Sinistra Italiana che ha posto due interessanti questioni. Una riguarda il blocco dei servizi igienici, ancora non fruibili pur se sostituiti da bagni chimici. Quando si pensa di procedere al ripristino? «Per il momento posso dire che i bagni chimici esistenti sono fruibili, come ho già detto abbiamo candidato il Pulo al progetto del PNRR nel quale progetto vi è anche quello del ripristino dei servizi igienici. Intanto, il problema del mancato ripristino dei servizi igienici non comporta la paralisi del sito esistendo quelli chimici. Ci tengo a dire che rispetto a chi ha chiuso il Pulo, noi non solo lo abbiamo riaperto, ma stiamo dando impulso ed opportunità turistiche prima assenti». L’altra questione posta da Sinistra Italiana riguarda il Fondo Azzollini e il mancato completamento del progetto dell’archeoparco avviato nel 2015 ma mai completato. Quali sono le attuali prospettive? «A me fa piacere rispondere alle questioni sollevate da Sinistra Italiana, ma devo evidenziare ancora una volta che il fondo Azzollini è stato oggetto di scavi in questi anni e sarà ancora oggetto di scavi a breve. Proprio in un incontro avuto di recente con la Soprintendenza si è proprio prevista la possibilità di effettuare ulteriori scavi e nel progetto del PNRR sono previsti anche lavori di sentieristica che possono permetterci di arrivare più comodamente al fondo Azzollini in modo da poter ammirare anche la colombaia che si trova sul versante opposto e che diversamente non si riesce ad ammirare nella sua magnificenza». Sicuramente lodevole è stata la scelta di partecipare a TourismA, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale che si svolge a Firenze, (al quale prendono parte realtà culturali ed economiche attive nel settore archeologico-artistico-monumentale, dalle istituzioni di ricerca pubbliche e private a parchi, musei, enti di promozione, operatori turistici, categorie professionali, ndr). Quale accoglienza è stata riservata al nostro sito? «Per la prima volta non spettatori ma protagonisti con un sito di grande interesse per la potenzialità che lo stesso esprime e grazie alla riapertura effettuata da questa Amministrazione, atteso che, come confermato dal Prof. Volpe in fiera, l’importanza del Pulo è data proprio dalla possibilità di poter studiare conoscere le diverse epoche storiche avvicendatesi dal Neolitico fino all’epoca Borbonica. La curiosità degli addetti ai lavori, nonché dei tour operator e scuole che in quei giorni hanno visitato la Fiera, e le sinergie con gli altri siti pugliesi ed esteri sono stati anche oggetto di articoli giornalistici, nonché di una profonda riflessione che produce opportunità maggiore che in passato in termini culturali e turistici. Abbiamo stretto rapporti anche con altri Comuni della nostra regione che esponevano come noi, ad esempio con il Comune di Ostuni, proprio perché creare rete tra i Comuni di una regione come la nostra che sta veramente raggiungendo e tagliando traguardi sempre più alti, può essere il modo più giusto per incrementare il turismo e il suo indotto». Nella delibera di Giunta n. 287 del 16/10/2018 l’Amministrazione Minervini costituiva il “sistema Pulo” che comprendeva, oltre alla dolina, al parco archeologico dell’ex fondo Azzollini e il museo civico archeologico del Pulo, anche l’ex convento dei Cappuccini (torre Pulo) e la cosiddetta Cava dei Dinosauri. Gli ultimi due siti sono, però, di proprietà privata. Quali azioni si stanno intraprendendo per rendere concreto questo progetto? «Un progetto che direi in parte concretizzato; abbiamo un Museo del Pulo di cui finanche il sopraintendente ne è ampiamente soddisfatto tanto da voler lui stesso tenere delle conferenze scientifiche, il Fondo Azzollini già oggetto di scavo e di ulteriori scavi, il Convento dei Cappuccini (Torre Pulo) dove si è conclusa la procedura della Soprintendenza per vincolare il detto immobile all’esito della quale ripartirà la trattativa per l’acquisto con i proprietari, tenendo conto del parere di congruità spettante al Demanio. La Cava dei Dinosauri dove, nonostante lettere dei proprietari alla precedente amministrazione per l’acquisizione della cava rimaste inevase, si sta interloquendo con i proprietari proprio per acquisirlo e per completare così il “Sistema Pulo” deliberato dall’amministrazione Minervini». Si sta pensando di implementare o riprendere le ricerche scientifiche e/o archeologiche, considerando anche i recenti ritrovamenti nell’area della dolina? «Non di poco pregio sono apparsi i reperti ritrovati nelle operazioni di risistemazione del Pulo, tanto da indurre l’attuale amministrazione a programmare scavi archeologici, nonché iniziative legate alla divulgazione scientifica in concerto con la Soprintendenza come emerso dall’ultimo incontro con il responsabile, con il quale si sta procedendo anche a dar seguito alla richiesta del rientro nel Museo del Pulo degli idoletti rinvenuti, nonché di implementare le ricerche scientifiche e archeologiche e di renderle visibili e visitabili anche ai non addetti ai lavori». Si stanno programmando iniziative o eventi da realizzare in primavera e in estate, oltre, ovviamente alle visite guidate? «Certamente, oltre alle visite guidate, provvederemo a fare attività didattiche nel sito e nel Museo del Pulo, innanzitutto per permettere ai ragazzi di studiare all’aperto dopo un periodo pandemico che ha compromesso i rapporti sociali, e di cerare eventi proprio per esorcizzare questo isolamento obbligato. Si provvederà anche a svolgere all’interno del Pulo, del Museo del Pulo, dei forum scientifici proprio per far avvicinare studenti universitari allo studio della dolina, e non mancheranno eventi teatrali e musicali compatibili con le prescrizioni che questi posti impongono». © Riproduzione riservata

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