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Fratelli d’Italia di Molfetta interviene sulla chiusura dei negozi a Corso Umberto
25 ottobre 2024

 

MOLFETTA – Sulle chiusure dei negozi a Corso Umberto, la desertificazione di cui ci siamo occupati anche noi il Circolo di Fratelli d’Italia ha diffuso un comunicato: «Apprendiamo, da un noto giornale online, dell’imminente chiusura di altre attività del nostro Corso Umberto. Le ennesime.

Quando non si tratta di tagliare nastri per opere pubbliche dalla dubbia utilità, l’inconsistenza dell’azione amministrativa del Sindaco e della sua Giunta si manifesta, ancora una volta, prepotentemente.

Un giorno si inaugura una strada di un nuovo comparto edilizio pronto ad accogliere emigrati del centro città, l’altro si fanno le foto al decimo palazzetto dello sport, già pronto ad essere affidato a tempo indeterminato a qualche investitore privato.

Tra tutti questi impegni, effettivamente resta poco tempo agli amministratori per badare ad uno dei gravi problemi ormai cronicizzati della nostra Città: la crisi del commercio di prossimità.

Come sempre, la colpa è di altri. Per l’aumento della TARI, la colpa è del Governo. Per omicidi, furti e rapine, la colpa è della criminalità barese e della scarsa educazione civica. Per la lenta morte del commercio cittadino, la colpa è dei grandi centri commerciali insediati nell’area industriale.

Eppure Molfetta non è la sola città ad avere centri commerciali nelle vicinanze. Andria, ad esempio, gode di un vivace commercio in centro nonostante la presenza dell’Ipercoop. Il centro di Bisceglie, vicina ai nostri stessi grandi centri commerciali, gode di ottima salute. Per non parlare di Trani o Barletta, senza scomodare il Capoluogo di Regione.

E allora perché a Molfetta le insegne del centro – e non solo – si stanno lentamente spegnendo?

Il primo motivo è l’emigrazione di cittadini e lavoratori. E non si tratta solo di chi cerca fortuna in altra parte d’Italia o del mondo, ma, banalmente, dei trasferimenti in periferia. A incominciare dagli Uffici Pubblici.

Fino a pochi anni fa, infatti, il Comando dei Vigili e gli Uffici Comunali erano tutti dislocati nelle varie sedi del centro città. Oggi, il polo amministrativo è tutto insediato nella zona 167.

In cosa si traduce? Che le centinaia di dipendenti e le migliaia di utenti che sino a ieri erano “costretti” a far visita al centro cittadino, oggi se ne tengono alla larga, così rinunciando anche alla passeggiata tra le vetrine.

Anche l’insensato susseguirsi di concessioni edilizie, con la popolazione che drammaticamente decresce, è un fattore rilevante.

Perché se ieri non vi erano i nuovi quartieri periferici e la popolazione era la stessa, vuol dire che molti cittadini abitavano i quartieri centrali, poi abbandonati, forse, per ragioni di comodità.

E qui veniamo al nodo del problema: i parcheggi.

Molfetta non ha parcheggi e pare che la cosa non importi a nessuno dell’Amministrazione, ma certamente interessa alle partite iva faticosamente aperte sul Corso e strade limitrofe.

La soluzione prospettata dal Palazzo di Città è rappresentata da un manipolo di bici elettriche pubbliche utilizzate per lo più da ragazzini che non potrebbero, essendo un servizio riservato ai maggiorenni. Apporto al commercio del servizio: zero.

Alcuni commercianti del centro hanno proposto, come avviene in molte altre città, la parziale riapertura al transito del nostro Corso principale, per fasce orarie e magari con parcheggi dal costo maggiorato.

Un tentativo si potrebbe e forse si dovrebbe fare, perché è sicuramente meglio una ZTL a tempo e viva, rispetto ad una permanente e deserta.

Occorre, poi, pensare ad una soluzione definitiva al problema.

Perché non ripensare radicalmente la “Villa comunale” impiegando le cospicue risorse messe a disposizione del PNRR, oltre a quelle stanziate per faraonici teatri comunali che mai vedranno la luce (chi vuole intendere, intenda), e magari avvalendosi anche di investitori privati?

Perché non trasformare Piazza Garibaldi in una vasta area ancora più ampia, più aperta e più verde dell’attuale, trasferendo nel sottosuolo il traffico veicolare e costruendo un grande parcheggio, proprio come quello di un centro commerciale?

Una simile opera, sicuramente imponente, consentirebbe di avere una vera zona pedonale che congiungerebbe il “Borgo”, il Centro antico ed il “salotto buono” della Città, in una continuità ideale che restituirebbe sicuri risultati in favore delle attività commerciali.

Servirà del tempo, questo è sicuro. Ma se queste iniziative fossero state messe in campo quando la crisi del commercio era appena incominciata, oggi probabilmente sarebbe già un triste ricordo.

Fratelli d’Italia Molfetta non intende rassegnarsi all’idea di una Città e di una cittadinanza che si spengono lentamente».

Adamo Logrieco – Coordinatore FdI Molfetta

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