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Elezioni europee. Antonio Decaro e il Pd stravincono a Molfetta, ottimo risultato dell’Annunziata, male la Minuto e il centrodestra meloniano
Antonio Decaro esulta con la segretaria del Pd, Elly Schlein
10 giugno 2024

 MOLFETTA – E’ Antonio Decaro il più votato a Molfetta alle elezioni europee. Il sindaco uscente di Bari, malgrado la vergognosa campagna di odio da parte del Meloni e del suo partito, che ha tentato, con la solita ipocrisia del Meloni, perfino di sciogliere il consiglio comunale (altra politica, invece, in difesa dell’indifendibile governatore della Liguria Toti arrestato, ma sempre in carica), ha ottenuto ben 6.792 preferenze contro i 2.410 di Giorgia. Al terzo posto un’altra Pd, la giornalista Lucia Annunziata con 1.297 voti. E' una grande vittoria anche per la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha saputo rinvigorire il Pd, portandolo ancora a crescere, dopo anni di stasi.

Deludente, ma prevedibile il flop di Carmela Minuto, presentatasi con la Lega contro il Sud, che non è arrivata nemmeno 1.000 voti (solo 966 preferenze, qualcosa in più del suo risultato alle comunali con 742 voti). Flop anche per Marti e il generale Vannacci della Lega, rispettivamente con 694 e 220 voti. Ha vinto il Sud contro le strumentalizzazioni della Lega Nord che lavora per emarginare il Mezzogiorno, distruggendo la sua realtà economica. Ma questa volta i meridionali non si sono fatti infinocchiare dai seguaci di Salvini, sovranista di estrema destra, che al Sud ha raccolto appena il 6,8% dei voti: il risultato più basso d’Italia.

Male anche i fratelli coltelli Renzi e Calenda, che fanno a gara nell’egolatria personale senza qualità: il primo, capace solo di demolire, ha ottenuto, con la lista Stati Uniti d’Europa, appena 548 voti, il 3,06%, facendo precipitare perfino la Bonino che gli ha creduto, mentre il secondo, con Azione, ha rimediato 187 voti, l’1,04%. Nessuna delle due liste ha ottenuto seggi a livello nazionale per raggiungere il 4% e avere rappresentanti nel Parlamento europeo.

Si conferma la sconfitta del “ciambotto” delle liste civiche di destra che governano la città, dove all’interno c’è di tutto compresa la destra fascista, al punto che l’abile sindaco Minervini, contrariamente a ciò che si possa pensare, non subirà i contraccolpi dello schieramento della Minuto con la Lega,  ma riuscirà ancora una volta a tenere insieme questo ciambotto rancido, che non ha nulla di politico, ma è solo un’accozzaglia di voti di tutte le tendenze, pur di restare al potere e continuare a fare danni alla città di Molfetta.

E’ un’alleanza di interessi politici reciproci per il potere, con ricatti e controricatti (vedi gli ultimi cambi di casacca in consiglio comunale) e sempre in equilibrio instabile.

Sul prossimo numero della rivista mensile “Quindici”, sul quale stiamo lavorando per voi, per permettere l'uscita in edicola a fine settimana, sabato 15 giugno, l’atteso editoriale del direttore Felice de Sanctis, con l’analisi del voto europeo, con una disamina del risultato a Molfetta e i possibili risvolti politici.

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