Dionisio Altamura, uomo di cultura e latinista insigne
Un ricordo del professore e letterato a 18 anni dalla scomparsa
Dionisio Altamura, scomparso nel gennaio 2006 è stato una grande personalità della cultura molfettese e italiana. Il prof. Altamura aveva 88 anni e aveva educato generazioni di allievi negli anni di insegnamento di latino e greco al Liceo Classico di Molfetta e all’Orazio Flacco di Bari. Poi era stato chiamato a importanti incarichi nel Ministero della Pubblica Istruzione (Ispettore centrale e Direttore generale), ma aveva sempre mantenuto un forte legame con la sua città e il suo territorio: era, tra l’altro, confratello dell’Arciconfraternita del Sacco Rosso di “S. Stefano”, alla quale aveva dedicato una pubblicazione sulle tradizioni religiose della Settimana Santa: “Vexilla Regis prodeunt” a cui si aggiunse un’altra pubblicazione religiosa “Iuxta montes Pyrenaeos. In honorem Divae Virginis et Bernadettae”. Latinista insigne, nel corso degli anni aveva ottenuto ambiti riconoscimenti per le sue opere premiate nei vari “Certamina” in Italia e all’estero. Dionisio Altamura utilizzava il latino “con perizia e senza retorica” e si dedicava a un’intelligente attività di ricerca e scrittura producendo “validi lavori filologici, anche nell’ambito di una proficua collaborazione universitaria, ma anche raccontando con stile sobrio ed elegante le vicende della vita o riflettendo sulla storia antica e moderna e sulla condizione umana”, come scrive il suo allievo prof. Domenico Lassandro nella pubblicazione a lui dedicata “Scripta latina” (Edipuglia, Bari 2004). Tra le opere per la sua Molfetta e recensite su “Quindici”, di cui era stato apprezzato collaboratore e attento lettore, ricordiamo il romanzo “Via Forno” (ed. la meridiana, 1996) e “La risacca del tempo passato” (Cacucci, 2000). Un’altra opera abbastanza nota è quella che racconta la sua vicenda di ufficiale durante la seconda guerra mondiale e la successiva prigionia “Viaggio gratis all’estero” (Cacucci, 1990) che si aggiunge alle oltre 30 pubblicazioni in lingua latina. Insomma, un uomo di grande cultura che la città ha sempre apprezzato e di cui sente molto la mancanza. A Dionisio ci legava una lunga amicizia e una cara parentela: resta nei nostri cuori e in quelli dei molfettesi come uno dei suoi figli migliori e affezionati alla città.