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Considerazioni finali: don Tonino più vivo che mai
27 aprile 2003

Scelta felice e soprattutto significativa quella di ricordare i 10 anni dalla scomparsa di don Tonino Bello con un convegno per celebrare il memoriale di un uomo che ha rappresentato un punto di riferimento non soltanto per la Chiesa, ma anche per la società del Novecento. Ne è una conferma il buon risultato dell'iniziativa promossa dalla Diocesi di Molfetta, dalle edizioni “la meridiana”, da Pax Christi, dalla Facoltà Teologica Pontificia-Seminario regionale pugliese di Molfetta, dalla Fondazione don Tonino Bello e dalla Scuola di pace “don Tonino Bello”. Giustamente il vescovo mons. Martella è apparso soddisfatto chiudendo i lavori: non era facile organizzare centinaia di persone e soprattutto realizzare un servizio per la stampa, che, superate le incertezze iniziali dovute all'inesperienza, ha funzionato egregiamente. Anche noi di “Quindici” abbiamo avuto la possibilità di lavorare bene sia per la rapidità della disponibilità del materiale del convegno, sia per l'efficacia delle sintesi di alcune relazioni inviate via e-mail che ci hanno permesso di integrare qualche passaggio mancante, dovuto alla necessità di seguire contemporaneamente i lavori del convegno in Cattedrale e scrivere in tempo reale gli articoli per il nostro sito internet. Ci auguriamo che il risultato finale del nostro lavoro sia soddisfacente, soprattutto come contributo di conoscenza per coloro che non hanno potuto partecipare. Un ringraziamento all'Azione Cattolica diocesana e al settimanale “Luce e Vita” che hanno approntato rassegne e utili comunicati stampa. Un ringraziamento sentiamo di rivolgere, infine, accanto ai promotori del convegno, in particolare a tutti coloro che, volontari anch'essi come noi, sono stati impegnati in questo lavoro svolto con passione in memoria di don Tonino: crediamo che per loro, come per noi, ciò costituisca un debito di riconoscenza verso un pastore che ha dato e, siamo sicuri, continuerà a dare molto alla nostra Chiesa e alla nostra società, attraverso il suo esempio e la sua parola. Una sola nota stonata a margine registriamo per dovere di cronaca: l'assenza dell'amministrazione comunale e di esponenti dei partiti politici di maggioranza ai lavori del convegno. Al di là dell'intervento protocollare del sindaco in occasione dell'apertura dei lavori, poi non si è visto più nessuno. Un'assenza che conferma come don Tonino rappresenti ancora un ricordo scomodo per i politici (la partecipazione al convegno di qualche amministratore del passato ci auguriamo sia indice almeno di un pentimento tardivo) che mal tollerarono – non dimentichiamolo - la sua presenza e soprattutto il suo impegno pacifista, fino al punto di promuovere un manifesto in cui il nostro vescovo veniva dipinto come un cattivo maestro, rifiutandosi altresì – caso unico nella storia – di partecipare alla festa patronale di S. Corrado. Una sensazione comunque, crediamo, abbiano avvertito tutti: don Tonino è più vivo che mai, non solo nella società civile pacifista che lui ha contribuito a far crescere, ma anche nella mente, nel ricordo e soprattutto nel cuore di coloro che, ispirandosi al suo esempio guardano con attenzione agli ultimi e ritrovano nelle parole di questo grande profeta motivi di speranza per un mondo migliore.
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