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Aumenti Tari a Molfetta. Il sindaco Minervini cerca di difendersi: populista contro i populismi, ma la città resta sporca e il cittadino paga
02 luglio 2024

MOLFETTA - «Aumentiamo la tassa rifiuti dopo sette anni. L’aumentiamo da 50 centesimi all’anno per una persona che vive da sola in un appartamento di 60 metri a 24 euro all’anno per un nucleo familiare di cinque persone in abitazioni di 120metri quadrati. L’aumento applicato è di gran lunga inferiore agli indici Istat, eppure c’è chi alza la voce e chiede revisioni mistificando la realtà dei fatti. Siamo al populismo che si oppone alla serietà di dell’azione amministrativa. Vieppiù che abbiamo anche aumentato gli sconti per chi conferisce all'isola ecologica e dato la possibilità di riduzione alle famiglie assistite in stato di difficoltà economiche».
Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, cerca di difendersi in ordine agli aumenti della Tari scaricando la colpa degli aumenti sull’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente e sul populismo delle opposizioni.

«Ricordo a me stesso e agli altri che l’ultimo aumento Tari - ricorda il Primo cittadino - risale alle gestione commissariale del 2016 e che aumenti contenuti, sono previsti anche per le aziende. Il motivo di questo aumento contenuto è conseguenza di un recupero di Tari a carico di soggetti che non pagavano o che erano sconosciuti».

Gli aumenti saranno pure contenuti, ma quello che fa indignare i cittadini sono i risultati: la città resta sporca. Insomma paghiamo per un servizio inefficiente. Chi è populista l’opposizione che critica o il sindaco che si vanta per meriti che non ha, per l’incapacità di tenere pulita la città e per il mancato decoro?

Altro motivo di indignazione per i cittadini è stata la furbata di inviare un bollettino con una somma ridotta rispetto al passato, per poi scoprire che si trattava del pagamento di soli 8 mesi e che gli aumenti sarebbero arrivati dopo, con una percentuale di quasi il 10%. Questo per restare in temi di populismo dell'amministrazione ciambotto dove dentro c'è di tutto dalla destra a una presunta sinistra (autonominatasi) e perfino la Lega che vuole la divisione dell'Italia e l'emarginazione del Sud. Senza calcolare i voltagabbana e gli uomini per tutte le stagioni, che si vantano pure. Quando si dice: il potere prima di tutto. La coerenza e la serietà politica? Solo nelle chiacchiere populiste dell'amministrazione. Come siamo caduti in basso!

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