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Il centrosinistra di Molfetta: superficialità e improvvisazione sulla Zes dell'amministrazione comunale, a pagare saranno i cittadini I consiglieri di opposizione Gabriella Azzollini, Annamaria Gagliardi, Domenico Gagliardi e Felice Spaccavento
Felice Spaccavento, Gabriella Azzollini,Domenico Gagliardi, Annamaria Gagliardi
04 marzo 2023

 MOLFETTA – I consiglieri comunali dell’opposizione di centrosinistra a Molfetta, Gabriella Azzollini, Annamaria Gagliardi, Domenico Gagliardi e Felice Spaccavento, criticano il sindaco Tommaso Minervini e l’amministrazione comunale per il modo grossolano e superficiale con il quale hanno approvato la Zes (Zona economica speciale) rendendo disastroso il bilancio comunale e facendo ricadere i costi di questa operazioni sui cittadini.

«L’amministrazione molfettese, ancora una volta considera Molfetta come terra di conquista senza analizzare e concertarsi con le innumerevoli economie e professionalità anche in tema di Zone Economiche Speciali.

Mentre dai banchi della maggioranza e del centrodestra si elevavano lodi alla “giornata storica” e al momento “epico” che Molfetta è pronta a vivere, noi non possiamo che sottolineare, ad una ad una, tutte queste criticità. Tutto, infatti, è partito da un grosso equivoco. Quella di giovedì non era una discussione sulla ZES, che consideriamo senza dubbio un’opportunità per il nostro territorio, in nome dello sviluppo cittadino e cittadino della creazione di nuove forme di occupazione. La ZES, progettata da governo e regione e concordata con i territori, prevede una serie di incentivi che non intaccano i bilanci comunali. La discussione di giovedì, invece, verteva su una serie di ulteriori misure che ricadranno sul disastrato bilancio comunale. Misure che non sono state progettate, calcolandone i costi, ma che sono state semplicemente concesse in un elenco che oggi si approva e domani si paga. Questo modo di fare amministrazione è semplicemente irresponsabile.

A questa grossolana decisione si aggiunge il rammarico per non aver coinvolto in alcun modo il territorio. Le scelte che alcuni comuni pugliesi hanno fatto, relativamente alle candidature delle aree ZES, si sono connesse alle risorse economiche di lunga durata che hanno connotato le città; ad esempio la nuova candidatura della ZES di Terlizzi punta a valorizzare il sistema florovivaistico, al fine di rafforzare e non annientare definitivamente le economie locali.

Per questo ci interroghiamo: a Molfetta sono stati ascoltati i settori produttivi connessi al sistema marittimo che è stato per più di un secolo la principale fonte di reddito per le famiglie e la città? Sono stati ascoltate le 161 imprese di commercio al dettaglio, di cui 38 distribuite in zona ASI e PIP?

Ancora una volta Molfetta è una tabula rasa, senza storia, economia, identità, patrimonio. Ci chiediamo ancora una volta, perché rimanere al di fuori dell’autorità portuale mentre si è così pronti a recepire una ZES invasiva, se realizzata in questo modo?

Come mai queste scelte sono effettuate al di fuori delle consultazioni pubbliche? Il mancato coinvolgimento delle parti sociali sia dal lato degli imprenditori che delle organizzazioni sindacali, ci fa avanzare seri dubbi sulle effettive ricadute in termini di occupazione e sulla copertura finanziaria dell'operazione. Mentre sulla riduzione dell’IMU si tratta semplicemente di un mancato introito, per esempio, non sarà così per la TARI. I costi del servizio ricadranno direttamente sulle casse dell’ASM, che, come possono osservare quotidianamente tutti i cittadini, non riesce a garantire degli standard di servizio accettabili. Temiamo, inoltre, che tale ulteriore costo si ripercuoterà sui lavoratori della nostra ASM, che in alcuni casi non percepiscono il TFR nonostante abbiano cessato il rapporto di lavoro già da alcuni mesi.

Inoltre, appare dubbio l’impegno a fornire formazione ai lavoratori assunti con il procedimento ZES. Di quale formazione si tratta? In che modalità verrà erogata? Come verrà pagata? Queste decisioni, almeno andrebbero spiegate.

Sulla presunta sostenibilità ambientale dell’iniziativa, infine, non è stato fatto né uno studio delle aree realmente disponibili nell’immediato e neppure un’analisi delle aree dismesse come Miragica.  Se questa è la postura dell’Amministrazione comunale, chi tutelerà il nostro territorio? Chi controllerà a valle delle autorizzazioni la correttezza documentale, delle dichiarazioni e progettazioni proposte dalle imprese? E nel caso di irregolarità rilevate cosa avverrà?

Sicuramente l’opposizione di centrosinistra monitorerà ogni passaggio relativo alla ZES, affinché diventi davvero uno strumento per lo sviluppo e l’occupazione e non un saccheggio del territorio a beneficio di pochi, sulle spalle dei molti».

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