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Gli Eredi della Storia di Molfetta ricordano le sorelle De Bari uccise con una granata lanciata tra la folla il 7 maggio ’45 da mano ignota (sicuramente fascista)
La strada intitolata alle sorelle De Bari
07 maggio 2025

 MOLFETTA - Gli Eredi della Storia di Molfetta ricordano, il 7 maggio del ’45, quando durante le celebrazioni della fine della guerra, due bambine, le sorelle De Bari (alle quali il Comune ha dedicato una strada), furono vittime innocenti di una granata lanciata tra la folla da una mano ignota (sicuramente di un vigliacco fascista nostalgico del Duce, che non si rassegnava alla liberazione dell’Italia dalle dittature sanguinose del fascismo e del nazismo). Ricordare questo episodio è importante oggi che nuove nuvole nere minacciose attraversano il cielo d’Italia con tanti episodi neofascisti che non vengono sanzionati dal governo, come prevede la legge. E’ una deriva preoccupante che non va sottovalutata e occorre vigilare affinché il fascismo, pur informa diversa, non ritorni in Italia.

«Sono ormai 80 gli anni trascorsi dalla fine del secondo conflitto mondiale – dicono gli Eredi della Storia -.

Ma quello che colpisce è che il cosiddetto "uomo sapiens" non abbia imparato nulla dalle grandi tragedie, che con istinto suicida lui stesso ha provocato, con un unico risultato, quello di esacerbare i rapporti tra i popoli in conflitto anche quando si giunge ad armistizi che si rivelano sempre più fragili.

Del resto è cronaca di questi giorni quello che accade a poche centinaia di chilometri dalle nostre città.

Con il risultato che migliaia di ragazzi vengono lasciati sterminare, per un fine che non sempre è chiaro, da parte di una classe dirigente non all'altezza del mandato ricevuto dal popolo.

Una classe dirigente gerontocratica che manda a morire giovani uomini e donne, mentre loro sono al sicuro nei loro lussuosi palazzi.

Innocenti che pagano con la vita la follia e la barbarie del cosiddetto "sapiens".

Ed è in questo clima di confusione storica che come associazione Eredi della Storia vogliamo ricordare le nostre vittime innocenti, le sorelle De Bari.

Giacoma ed Antonia erano due bambine vivaci e piene di allegria, e quel 7 maggio del 45 erano uscite per giocare e divertirsi con i loro amichetti, del resto la guerra era terminata da qualche giorno, e le belle giornate favoriva quelle piccole ed allegre escursioni tipiche dei bambini.

Purtroppo un tragico destino attendeva Giacomina e Antonia quel pomeriggio.

Verso le 19 si teneva un comizio per celebrare la fine della guerra e la sconfitta del nazifascismo in tutta Europa ed il ritorno alla libertà.

Una mano vile, non ancora identificata dopo 80 anni, lanciò un ordigno in direzione della gente radunata nei pressi del palco, che esplose. Ci fu una grandissima confusione e dopo qualche minuto ci si rese conto della gravità della vile azione.

A terra rimasero le due sorelle De Bari, ma anche tanti altri feriti.

Una brutta pagina di storia locale di cui dopo ancora 80 non si conoscono i responsabili.

Giacoma ed Antonia vittime innocenti della follia disumana.

Non solo di coloro che fisicamente e materialmente lanciarono la bomba, ma anche di chi sapendo e conoscendo ha taciuto e, magari tace ancora, rendendosi ugualmente responsabili di questo vile attentato e di uno dei tanti misteri, ancora senza verità, della nostra storia locale».

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