Un grande amico di Quindici
Era un grande amico di Quindici, Lorenzo Palumbo, prima ancora che un collaboratore illustre. Ci mancherà la sua grande cultura e la sua sottile vena ironica, che gli permetteva di commentare con distacco gli avvenimenti politici e culturali contemporanei. Quando preparava un articolo, preferiva portarlo personalmente al direttore e commentarlo con lui, intrattenendosi in piacevoli conversazioni che spaziavano dalla cultura alla politica e perfino a un certo giornalismo, anche locale, nel quale sapeva individuare i difetti che andavano dalla superficialità all'arroganza che, ricordava spesso, fa rima con ignoranza. Abbiamo verso Lorenzo un debito di gratitudine, quello di averci proposto la collaborazione del suo caro nipote Gianni, che ci descrisse come “un ragazzo un po' pazzerello perché vuole fare lo scrittore”, ma che è diventato subito una delle colonne delle pagine culturali di Quindici. E abbiamo subito apprezzato quella sua “pazzia” che in realtà era un modo non conformista di leggere la realtà non solo culturale, ma anche politica della città, degna dello zio. Grazie Lorenzo, ci mancherai tanto, ancora oggi sorridiamo al ricordo dei tuoi ritratti ben indovinati e centrati di alcuni personaggi molfettesi, frutto di una grande cultura e di una non comune capacità introspettiva dell'animo umano.