Per l'opposizione sinora inefficace l'azione amministrativa
Chiesta la convocazione urgente di un Consiglio Comunale dedicato al Piano strategico dell'area metropolitana della terra di Bari
MOLFETTA - Mantiene le promesse l'opposizione consiliare e marca stretta l'amministrazione di centro destra che da giugno governa la città o almeno così dicono gli atti ufficiali, perché il primo ed il fondamentale dei rilievi che i presenti alla conferenza stampa convocata stasera fanno al sindaco, sen. Azzollini, alla sua giunta e pure alla silente maggioranza consiliare, è quello di essersi premiati con un lungo periodo di riposo e aver fatto poco, diciamo pure nulla, in questi primi mesi.
Tradizionalmente quella post elettorale è una luna di miele in cui ci si impegna al massimo per convincere elettori ed oppositori di essere buoni governanti, ma di tutto questo non si vedono segnali, così la pensano Lillino Di Gioia, Nino Sallustio, Michele Di Molfetta, Annalisa Altomare, Mino Salvemini, Nicola Piergiovanni, Mariano Caputo, Antonio Ancona, praticamente tutti i consiglieri di opposizione, assente ieri il solo Tommaso Minervini, alle prese con una lunga convalescenza.
E li hanno elencati tutti i disagi di cui soffre la città, senza che chi la governa si faccia carico della loro soluzione, alterandosi nel dire, anche se finisce per emergere Lillino Di Gioia con la sua verve da campagna elettorale perpetua.
I disagi di chi ha comprato casa nei nuovi quartieri e non si sa bene quando vedrà realizzate le opere di urbanizzazione primaria, visto che, lo ha spiegato l'ex candidato sindaco del centro sinistra, i soldi per farle non ci sono. Nei comparti non è stata fissato alcun termine ultimo per la costruzione nella parte di suolo spettante ai privati, questi pagheranno le loro quote per le urbanizzazioni quando ritireranno le concessioni, mentre le cooperative hanno già versato la loro parte per il 60% del comparto loro spettante, non sufficiente evidentemente, “così - ha affermato Di Gioia - il Comune si trova ora nella situazione di non aver il denaro per rendere operativi gli appalti per le urbanizzazioni, mentre di quelle secondarie proprio non si parla e chi abita lì non ha idea, per esempio, di dove mandare a scuola i suoi bambini”.
Molto si è battuto, anche rispondendo alle stimolazioni dei rappresentanti della stampa, sull'emergenza legalità, più volte denunciata anche da Quindici on line, sia Annalisa Altomare che Mino Salvemini nei loro interventi hanno posto in evidenza che un'amministrazione che non investe in prevenzione, che non si fa carico con una politica sociale adeguata delle fasce della popolazione più svantaggiate, che non ha cura dei suoi beni, che non pare proprio ossessionata dal rispetto delle regole, finisce per rinunciare a quel compito “pedagogico” che le spetta ed accreditare l'immagine di città “sciatta”.
Sono state citate altre questioni su cui alcuna decisione è stata presa, l'abbandono del Pulo e della Casina Capelluti; l'area dell'ex mercato ortofrutticolo lasciata a se stessa e senza un progetto; un parco completato, visitato dai vandali, ma non dai cittadini; piazze per cui i lavori di rifacimento si trascinano da mesi e così via.
Sia Di Gioia che Michele Di Molfetta hanno giocato di contropiede, a parare le possibili obiezioni su un sindaco in carica da soli tre mesi e non responsabile dei mali dell'universo mondo. “La maggioranza – ha affermato Di Gioia – se la sbriga utilizzando come capro espiatorio l'ex sindaco Tommaso Minervini; ora, sono l'ultima persona che lo voglia difendere, ma che l'ispiratore degli atti della passata giunta sia stato l'attuale sindaco è cosa nota a tutti. Questa amministrazione è in perfetta continuità politica con quella passata”.
Il grosso dell'attacco ad Azzollini e ai suoi atti di governo o di non governo è stato portato sul ruolo che Molfetta potrebbe o potrebbe avere nella progettazione del Piano strategico dell'area metropolitana della terra di Bari:
I consiglieri hanno annunciato di richiedere la convocazione urgente di un Consiglio Comunale dedicato alla questione, i cui termini Nino Sallustio ha così riassunto: “Chiediamo sia ripristinata una situazione di legittimità, l'unico organo competente sulla pianificazione strategica è il Consiglio Comunale, che non è stato su questo informato e sentito; vogliamo sapere a che titolo l'assessore Petruzzella ha partecipato alla riunione convocata da Comune e Provincia di Bari, distinguendosi solo per la sua richiesta di gestire i futuri appalti e non portando progettualità condivisa”.
Quella del Piano strategico dell'area metropolitana della terra di Bari è la classica questione politico/amministrativa cui i cittadini troverebbero assai indigesto appassionarsi, troppo tecnica e quindi ostica per chi come prima cosa magari vorrebbe le strade pulite eppure importante perché rientrare nel Piano darebbe a Molfetta, detto per le spicce, finanziamenti, di cui la città ha bisogno più che mai, visto che, lo ha rimarcato il consigliere Di Molfetta, le casse sono vuote, e la inserirebbe in una progettazione di più ampio respiro, in cui la questione del porto turistico o dello sviluppo industriale potrebbero avere una lettura ed uno sviluppo meno miope e legato agli interessi di alcuni.
A sentir le valutazioni spietate dell'opposizione, l'amministrazione Azzollini cosa comporti il Piano strategico dell'area metropolitana della terra di Bari non è che lo sappia fino in fondo, beh, intendono almeno costringerli ad ascoltare, magari poi, pure ad agire.