Mastropasqua: «Una città bloccata da tante belle statuine. A Molfetta occorre una rotta precisa»
Pietro Mastropasqua
MOLFETTA - Questa fase
della politica
molfettese sembra la messa in scena delle belle statuine: “Io sono
la
città”, “Io sono l’integrità”.
«Allora proviamo a fare un ragionamento politico, uno di quelli che
si rilevano con l’evidenza dei
fatti. Il sindaco
uscente mente sapendo
di mentire: il 52,10% (dei votanti) non è con lui. Ma ormai ci siamo abituati alla
manifesta manipolazione della realtà da parte sua. Più
semplicemente: immagina che i molfettesi stiano con lui
al 100%. Immagina, immagina
e lasciamoglielo immaginare».
«Quanto accaduto durante il Corpus Domini - prosegue sul fatto del
giorno - ovvero l’aver associato uno slogan
elettorale ad un momento religioso è il racconto plastico che
tratteggia una politica privo di caratura
istituzionale e disposta a tutto per raccattare consensi. E la “reprimenda” della Dicesi non poteva, con un
equilibrato
intervento, che sottolineare
l’inadeguatezza del gesto».
L’avvocato analizza
ancora una volta l’esito
del voto: la città, per fortuna, non è con il
sindaco uscente
Pietro Mastropasqua interviene
sullo stallo politico imposto alla città da logiche
vecchie e di mero
opportunismo: «Parliamo e affrontiamo i temi e i problemi della
città che attendono risposte, al di là dei chiacchiericci e pettegolezzi »
Interloquisce così con
una buona
dose di sano
sarcasmo, l’avvocato Pietro Mastropasqua, per poi puntualizzare
e rintuzzare i due
candidati al ballottaggio:
«La Città è imballata e
bloccata da tanti personaggi
fermi come belle statuine mentre
occorre intervenire per la
risoluzione dei problemi che,
con forza e con
reiterazione, ripropongo
all’attenzione di chi oggi ricopre
importanti ruoli
istituzionali, sia nazionali sia
regionali sia locali: “Completamento delle procedure per il nuovo
PIP (il “4”) incredibilmente
ferme da anni e che danneggiano
lo sviluppo di Molfetta;
messa
in sicurezza dal
nostro distretto
industriale con lo
sblocco del progetto di
mitigazione per la zona artigianale/industriale.
Vogliamo proseguire? Evidenziamo,
allora, il tema della salute
nella nostra città: interventi sul vecchio ospedale
e su quello nuovo del
nord-barese. Ancora: il centro servizi e di assistenza sanitaria nella zona artigianale, che
necessita di cura, decoro e
sicurezza; il rifacimento delle strade
rurali per il comparto dell’agricoltura, così come
l’impianto (fermo da troppo
tempo per disinteresse) di affinamento
delle acque reflue per l’irrigazione.
Ancora: i
settori del commercio e
della pesca
attende proposte
concrete e, poi, sulla
pulizia e sul decoro i cittadini
pretendo interventi
risolutivi e strutturali e di
certo non basta
lamentarsi sui palchi
della sporcizia. Inoltre, non
per ultimo, vi sono i temi della
valorizzazione delle
periferie abbandonate da troppo
tempo e della costruzione
di nuove case
popolari questione
assolutamente centrale
se si intende risolvere il problema dell’emergenza
abitativa per tanti
molfettesi».
«Occorre - puntualizza Mastropasqua - garantire che alcun
procedimento pendente - purché legittimo - verrà
bloccato, che le
imprese potranno essere libere di operare senza condizionamenti
burocratici, ideologici e
della
mala politica. Lo sviluppo
economico di Molfetta è la
priorità e non si potrà
perdere un solo minuto dietro idee
assurde e superate. Su
questo, e non su altro, lancio
la sfida a chi vuole ricoprire
il ruolo di primo cittadino e,
soprattutto, a chi governa
questi processi a tutti i livelli. Questo
per noi è responsabilità,
è impegno, è essere
realmente “amanti”
della città».
Ne è certo Pietro
Mastropasqua che a
pochi giorni dal turno di
ballottaggio, per nulla scosso
dal risultato del
primo turno, ritorna a parlare
di temi nodali e a segnare l’agenda della politica molfettese:
«Ci sarà il momento di svolta di questa comunità: la vecchia politica –
afferma - sarà mandata a casa per colpa
della sua arroganza, che non le consente di esaminare con lucidità
quanto sta accadendo tra i cittadini».
Allora da che parte stare
il 26 giugno?
«Sempre dalla parte di Molfetta - garantisce Mastropasqua - oltre il 20% dei
molfettesi votanti ha trovato
evidenziati, nel nostro
programma, i problemi
manifestati e hanno
individuato in noi la classe politica capace di
dare ad essi soluzioni
efficaci e immediate. Ecco, noi dobbiamo stare dalla
parte di chi si contamina
vicendevolmente per il bene
della città. Allora, che
contaminazione sia sulle istanze
dei cittadini e sull’impegno
al loro ascolto e alla
loro risoluzione: è Molfetta che deve vincere nelle
urne, non signori, signorotti o
protettorati. Questo è, e sarà,
il nostro impegno per Molfetta».