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Mastropasqua: «Una città bloccata da tante belle statuine. A Molfetta occorre una rotta precisa»
Pietro Mastropasqua
22 giugno 2022

 

MOLFETTA - Questa fase

della politica

molfettese sembra la messa in scena delle belle statuine: “Io sono

la

città”, “Io sono l’integrità”.

«Allora proviamo a fare un ragionamento politico, uno di quelli che

 si rilevano con l’evidenza dei

 fatti. Il sindaco

uscente mente sapendo

di mentire: il 52,10% (dei votanti) non è con lui. Ma ormai ci siamo abituati alla

manifesta manipolazione della realtà da parte sua. Più

semplicemente: immagina che i molfettesi stiano con lui

al 100%. Immagina, immagina

e lasciamoglielo immaginare».

«Quanto accaduto durante il Corpus Domini - prosegue sul fatto del

 giorno - ovvero l’aver associato uno slogan

elettorale ad un momento religioso è il racconto plastico che

tratteggia una politica privo di caratura

istituzionale e disposta a tutto per raccattare consensi. E la “reprimenda” della Dicesi non poteva, con un

equilibrato

intervento, che sottolineare

l’inadeguatezza del gesto».

L’avvocato analizza

ancora una volta l’esito

del voto: la città, per fortuna, non è con il

sindaco uscente

Pietro Mastropasqua interviene

sullo stallo politico imposto alla città da logiche

vecchie e di mero

opportunismo: «Parliamo e affrontiamo i temi e i problemi della

città che attendono risposte, al di là dei chiacchiericci e pettegolezzi »

 

Interloquisce così con

una buona

 dose di sano

sarcasmo, l’avvocato Pietro Mastropasqua, per poi puntualizzare

e rintuzzare i due

candidati al ballottaggio:

«La Città è imballata e

bloccata da tanti personaggi

fermi come belle statuine mentre

occorre intervenire per la

risoluzione dei problemi che,

 con forza e con

reiterazione, ripropongo

all’attenzione di chi oggi ricopre

importanti ruoli

istituzionali, sia nazionali sia

regionali sia locali: “Completamento delle procedure per il nuovo

PIP (il “4”) incredibilmente

ferme da anni e che danneggiano

lo sviluppo di Molfetta;

messa

in sicurezza dal

nostro distretto

industriale con lo

sblocco del progetto di

mitigazione per la zona artigianale/industriale.

Vogliamo proseguire? Evidenziamo,

allora, il tema della salute

nella nostra città: interventi sul vecchio ospedale

e su quello nuovo del

 nord-barese. Ancora: il centro servizi e di assistenza sanitaria nella zona artigianale, che

necessita di cura, decoro e

sicurezza; il rifacimento delle strade

rurali per il comparto dell’agricoltura, così come

l’impianto (fermo da troppo

tempo per disinteresse) di affinamento

delle acque reflue per l’irrigazione.

Ancora: i

settori del commercio e

della pesca

attende proposte

concrete e, poi, sulla

pulizia e sul decoro i cittadini

pretendo interventi

risolutivi e strutturali e di

certo non basta

 lamentarsi sui palchi

della sporcizia. Inoltre, non

per ultimo, vi sono i temi della

valorizzazione delle

periferie abbandonate da troppo

 tempo e della costruzione

di nuove case

popolari questione

assolutamente centrale

se si intende risolvere il problema dell’emergenza

abitativa per tanti

molfettesi».

«Occorre - puntualizza Mastropasqua - garantire che alcun

procedimento pendente - purché legittimo - verrà

bloccato, che le

 imprese potranno essere libere di operare senza condizionamenti

burocratici, ideologici e

della

mala politica. Lo sviluppo

economico di Molfetta è la

priorità e non si potrà

perdere un solo minuto dietro idee

assurde e superate. Su

 questo, e non su altro, lancio

la sfida a chi vuole ricoprire

il ruolo di primo cittadino e,

soprattutto, a chi governa

questi processi a tutti i livelli. Questo

per noi è responsabilità,

è impegno, è essere

realmente “amanti”

della città».

Ne è certo Pietro

Mastropasqua che a

pochi giorni dal turno di

ballottaggio, per nulla scosso

dal risultato del

primo turno, ritorna a parlare

di temi nodali e a segnare l’agenda della politica molfettese:

«Ci sarà il momento di svolta di questa comunità: la vecchia politica –

afferma - sarà mandata a casa per colpa

della sua arroganza, che non le consente di esaminare con lucidità

quanto sta accadendo tra i cittadini».

Allora da che parte stare

 il 26 giugno?

«Sempre dalla parte di Molfetta - garantisce Mastropasqua - oltre il 20% dei

molfettesi votanti ha trovato

evidenziati, nel nostro

programma, i problemi

manifestati e hanno

 individuato in noi la classe politica capace di

dare ad essi soluzioni

efficaci e immediate. Ecco, noi dobbiamo stare dalla

parte di chi si contamina

vicendevolmente per il bene

della città. Allora, che

contaminazione sia sulle istanze

dei cittadini e sull’impegno

al loro ascolto e alla

 loro risoluzione: è Molfetta che deve vincere nelle

urne, non signori, signorotti o

protettorati. Questo è, e sarà,

il nostro impegno per Molfetta».

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