Emigrazione, una storia molfettese in cinquant'anni di vita: la famiglia di Antonio e Giovanna Minervini
Oltre 60 persone tornano dagli Stati Uniti per festeggiare le nozze d'oro
Questa è la storia di due individui che sono diventati una coppia, di una coppia che è diventata famiglia, di una famiglia che è diventata una piccola comunità.
Antonio e Giovanna Minervini si sposano a Molfetta il 3 giugno 1956, con la sola mamma di lei a fare da testimone e, dall'America, il 2 luglio di quest'anno a Molfetta ritorna, riunendo tutti insieme parenti e amici per celebrare le nozze d'oro, tutta la loro tribù: oltre 60 persone.
Partire a 16 anni con la propria famiglia, arrivare in America senza conoscere la lingua e ritrovarsi catapultati nel mondo del lavoro per mantenersi, per avere la possibilità di costruire una vita nuova, la vita che si desidera: questo è il percorso comune a tanti molfettesi che negli States hanno cercato fortuna.
Ed è lo stesso punto di partenza di Antonio e Giovanna, che pazienti e determinati, hanno costruito, filo per filo, le trame di una realtà talmente forte che sopravvive al tempo, alle distanze, alla vita.
Forza di volontà e sacrificio, queste le parole chiave, e come sfondo l'America degli anni '50, sconosciuta e temuta, fatta di inverni rigidi e spaventosi per gente di mare come noi molfettesi.
Antonio ha gli occhi azzurri e un gran cuore, lo si sente dalla stretta di mano, dall'umorismo pronto e gentile: parte dall'Italia come fabbro e con dedizione e costanza dà vita al mestiere di scultore per le chiese, grande professionalità e numerose soddisfazioni impagabili alle spalle.
Giovanna ha gli occhi sorridenti: è bella, bellissima e gesticola divertita quando racconta i suoi 50 anni di matrimonio; con dolcezza parla del suo amore, con orgoglio descrive i suoi anni di lavoro.
Non c'è malinconia, non c'è struggimento nei loro ricordi, c'è solo tanta forza e insieme sottolineano le parole chiave della loro esistenza: volontà e sacrificio.
E sicuramente c'è voluta tanta testardaggine per tenere unita una famiglia in continua crescita: 5 figli e 14 nipoti che, in una allegra trasferta, hanno festeggiato la coppia tornando in Italia con loro e con tutti gli altri parenti e amici, che fanno 60.
Li abbiamo incontrati per farci raccontare la loro storia. Molfetta fa sempre capolino nel loro racconto. Sono profondamente grati all'America per le opportunità fornite che loro hanno saputo sfruttare con intelligenza; è la loro amata terra adottiva e più volte li si può sorprendere a tessere le lodi della leggendaria efficienza, del rispetto ricevuto quando erano “profughi” in cerca di stabilità, delle amicizie e dell'affetto trovato appena arrivati.
Eppure torna in primo piano, prepotentemente, la città d'origine, la culla dei loro ricordi.
Con gli sguardi divertiti confessano l'amore per i sapori nostrani, per il pesce e i fioroni; parlano del forte legame col mare e delle emozioni che insieme condividono rivedendo il Duomo, il Borgo.
La città è cambiata di anno in anno, e loro l'hanno vista crescere tornando spesso: ogni visita aveva le sue novità, ma Antonio e Giovanna sono stati abili nel ritrovare, fra queste novità, i loro ricordi e a trasmetterli ai figli che con orgoglio dichiarano il loro essere molfettesi.
In America sono una famiglia di italiani dall'orgoglio prettamente molfettese, ogni tradizione è stata mantenuta e sapientemente unita a quelle americane: il Giorno del ringraziamento che precede di poco un Natale col sapore delle frittelle e dei dolci alla mandorla.
A Molfetta, invece, sono una famiglia di americani straordinariamente compatta e numerosa che, in allegria, ha realizzato la trasferta dagli Usa e la cerimonia del cinquantesimo anniversario di matrimonio: una straordinaria e irripetibile storia, una storia molfettese.