"Con un'ala sola", Don Tonino Bello raccontato dal libro di don Giuseppe de Candia a Molfetta. L'intervento del prof. Francesco Lenoci
Iniziativa dell'Associazione molfettesi nel mondo nell'ambito delle celebrazioni del venticiquennale della morte del Servo di Dio
Pisani, Lenoci, Amato, don Giuseppe
MOLFETTA - Continuano le iniziative in occasione del venticinquesimo anniversario della morte di don Tonino Bello, forse l'unico vescovo capace di mettere d'accordo credenti e non. Una figura di riferimento, come vedremo, non solo per chi lo ha incontrato nel corso della sua vita, ma anche per chi l'ha conosciuto solo attraverso racconti e studi.
Dopo l'inaugurazione dell'anfiteatro "Don Tonino Bello", a Molfetta, città da lui sempre amata profondamente, nel giorno del suo compleanno è stato presentato il libro "Con un'ala sola". Un insieme di racconti, aneddoti e testimonianze amorevolmente organizzato da chi Mons. Bello l'ha conosciuto molto bene, don Giuseppe de Candia. La presentazione, tenutasi presso la chiesa Sacra Famiglia per motivi meteorologici, si è aperta con l'esibizione del dott. Felice Spaccavento che ha messo in musica la poesia più famosa di don Tonino "Dammi, Signore, un'ala di riserva".
Pur essendo stato un caso, l'iniziativa si è svolta in una chiesa di periferia. Quella periferia geografica, ma soprattutto esistenziale, che don Tonino prediligeva e frequentava con amore e costanza. Un altro segno del destino, magari, ma nell'opera "Via Crucis" che impreziosisce la suddetta chiesa l'artista Vito Zaza, nell'ottava stazione, ha utilizzato l'immagine di don Tonino sostituendola a quella del Cireneo, come ha detto il parroco don Pinuccio Magarelli.
Coordinatrice della serata è stata Angela Amato, presidente dell'Associazione "Molfettesi nel mondo". Presente anche Maddalena Pisani presidente dell'Associazione "Imprenditori di Molfetta" la quale ha raccontato dell'enorme impegno profuso dagli imprenditori molfettesi durante la costruzione dell'anfiteatro, un luogo libero come amava don Tonino, che può essere utilizzato da tutti come punto di riferimento e di aggregazione e che si trova, non a caso, in periferia.
Il punto più alto della presentazione è stato toccato durante l'intervento del prof. Francesco Lenoci, martinese, docente presso la facoltà di Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Lui che non ha mai conosciuto di persona don Tonino è uno dei suoi più grandi estimatori. Su don Tonino infatti ha tenuto conferenze e ne parla ancora come di un caro amico, con una certa emozione tradita dalla voce a tratti squillante, a tratti instabile. Lenoci ha ricordato che don Tonino, più volte durante la sua vita, è riuscito ad avverare il suo sogno, ovvero amare e servire tutti dovunque e sempre.
Un testimone prima ancora che un maestro, ha fatto credere nelle parole del Vangelo perché lui, per primo, ne è stato esempio. Non a caso don Tonino, nel 2011 è stato scelto dal Movimento per il Volontariato, tra le 25 figure più significative nell'ambito del sociale. Di don Tonino, Lenoci, ha soprattutto sottolineato il suo essere straordinario mantenendo la stessa semplicità evidente nelle parole con le quali si presentò a Molfetta, dopo esser diventato Vescovo: "Accoglietemi come amico e come fratello. Non ho molto da darvi però nella mia valigia ci sono due cose: la parola e la tenerezza insieme alla sofferenza, all'amore".
E sono proprio le parole di don Tonino, che talvolta sono diventate materia d'esame all'Università, a rendere unico questo libro. Sono le parole di don Tonino, che hanno cullato e temprato i tanti molfettesi lontani dal loro luogo natale, la perla preziosa che mai andrà persa, un esempio su tutti "Fate in modo di non ridimensionare i vostri sogni".
A completare la serata sono stati letti alcuni stralci del libro che raccontavano dei viaggi pastorali di don Tonino ed, infine, la consegna di un riconoscimento agli imprenditori che hanno contribuito alla realizzazione dell'anfiteatro.
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Autore: Daniela Bufo