MOLFETTA – «Voglio essere il padre e l'apostolo della classe più derelitta, di gente che tutti schivano e che Gesù più ama...»: questa proposito di don Ambrogio Grittani apre il decreto sulle virtù eroiche del sacerdote dichiarato Venerabile.
Il decreto è stato letto questa mattina durante una solenne celebrazione presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, e concelebrata da monsignor Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, da monsignor Vito Angiulli, vescovo della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca e da monsignor Felice di Molfetta, vescovo emerito della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano nonché da numerosi sacerdoti diocesani, ed è il frutto di un lungo percorso.
A dare lettura del documento Monsignor Cornacchia, Suor Anna Colucci, Madre generale delle Oblate di San Benedetto Giuseppe Labre - opera fondata da don Grittani, e Cardinale Angelo Amato.
L'inchiesta diocesana per attestare la vita e le sue virtù cristiane di Don Ambrogio Grittani si svolse dal 24 novembre 1990 al 3 maggio 1998 e la sua validità giuridica venne riconosciuta il 14 maggio 1999. Seguì una inchiesta suppletiva dall'11 aprile 2002 al 15 marzo 2003 (riconosciuta valida il 5 novembre 2004). Venne redatta la Positio (documentazione che prova l'esercizio eroico delle virtù) che venne sottoposta al Congresso dei Consultori Storici il 15 novembre 2016 e al Congresso dei Consultori Teologici il 3 ottobre 2017. Lo scorso 9 gennaio si è tenuta la Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi, che «hanno riconosciuto il grado eroico delle virtù teologali, cardinali ed annesse» mentre il 26 gennaio Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto e dunque la venerazione pubblica nei confronti del “prete degli accattoni”. Per la sua Beatificazione, ora, servirebbe l'accertamento di un miracolo, come ha evidenziato il Cardinale Amato.
La celebrazione era stata programmata per ricordare l'83esimo anniversario della nascita di don Tonino Bello.
«Un vescovo, don Tonino, e un sacerdote, don Ambrogio, che hanno arricchito questa nostra terra con la loro vita esemplare e profumo di santità che emerge dalle loro parole e dai loro gesti, fondati su un amore smisurato a Gesù» ha sottolineato Mons. Cornacchia.
É ancora il nostro presule ad affermare: «desideriamo tutti andare alla scuola di don Tonino e don Ambrogio, maestri di carità operosa».
Due grandi testimoni della fede, accomunati dalla scelta preferenziale per i poveri. Non a caso Mons. Martella ha voluto ricordare le parole dell'ultima omelia di don Tonino che, durante la Messa Crismale del giovedì santo del 1993, esortò i presenti, in particolare i sacerdoti: «Vogliate bene a Gesù Cristo e amate i poveri ma anche la povertà».
Mons. Cornacchia ha, infine, espresso un desiderio condiviso da tutti: «Speriamo che in un giorno non molto lontano ci riuniamo per dichiarare don Tonino Venerabile».
«Anche la causa di don Tonino procede con alacrità – ha dichiarato il Cardinale Amato – si sta completando il dossier, ossia la Positio, che documenterà le sue virtù. Si tratta di 10 volumi per un totale di 3.500 pagine... La canonizzazione è soprattutto una esperienza spirituale vissuta da tutto il popolo di Dio, dentro e fuori la Diocesi... ora bisogna attendere, ma il tempo di attesa non è un tempo vuoto...».
Il Cardinale Amato, infatti, ha evidenziato come sia connotato dalla contemplazione delle parole e delle opere, dall'imitazione delle virtù e dalla preghiera.
«Don Tonino e don Ambrogio sono stati pionieri della carità - come ha ricordato il Cardinale Amato nell'omelia che ha preso spunto dalla frase “Signore, vogliamo vedere Gesù” – hanno veramente visto Gesù, non nei superbi ma negli ultimi, nei bisognosi e li hanno serviti con generosità... il loro messaggio è in armonia con l'apostolato instancabile di Papa Francesco».
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