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Truffa alla casa editrice “La Meridiana” di Molfetta. Appello agli onesti e a chi crede nella cultura
10 giugno 2014

MOLFETTA – I truffatori sono sempre in agguato e non lasciano nulla, nemmeno i libri. Forse è colpa della crisi, forse della superficialità con cui le banche permettono l’apertura dei conti correnti, forse dell’ingenuità o meglio della buona fede e dell’onesta della gente che non crede ci possa essere un truffatore anche dietro una stretta di mano di una faccia che appare rispettabile.

Ma ciò che sorprende ancora di più è la truffa a danno degli editori: è già difficile vendere libri, spingere la gente a leggere e ancora di più a comprare. Come si fa a rubare, perché questo è il termine esatto, libri, che costano dai 10 ai 30 euro al massimo, per rivenderli sulle bancarelle a 4 o 5 euro. E’ un delitto alla cultura, è un delitto al lavoro. E quello intellettuale è già sottopagato, al punto che un ministro della Repubblica, il mai rimpianto Giulio Tremonti, che tanti danni ha procurato alla nostra economia, proclamava che “con la cultura non si mangia”. Ma qualcuno ci mangia come i truffatori che ti tolgono anche il piatto di lenticchie. E’ come sparare sulla Croce Rossa. La malvagità si accanisce sempre con i più deboli.
E così la cronaca registra l’ultima truffa nel Paese dei furbi, osannati da certa politica. Vittime ben 200 editori, fra cui la casa editrice “La Meridiana” di Molfetta.
Facciamolo raccontare direttamente da loro:

«E con noi, a quanto risulta al momento, già altri 200 editori. Da nord a Sud. Isole comprese. Noi l'abbiamo scoperto giovedì 5 giugno. Pare siano stati contattati 2.400 editori.
Abbiamo tutti ricevuto un ordine tra marzo e aprile dalla Fondazione Arcobaleno, che aveva un sito internet (http://fondazionearcobaleno.com/) ora oscurato, delle persone con cui abbiamo parlato, partita Iva, conto corrente bancario (presso uno sportello dell'Unicredit di Roma). Qualche editore li ha anche incontrati nella loro sede. Cioè ci ha parlato e stretto la mano.
La Fondazione non è la sola ad aver agito in questi mesi. Orecchio Acerbo Editore (leggete il post su facebook della casa editrice del 13 maggio) ha consegnato i libri e ricevuto 2 assegni. Questo accadeva di venerdì. Il lunedì successivo la Banca comunica che gli assegni sono scoperti.
Ordini importanti: 400, 500 e anche più libri. Noi: 510 libri. 3 o 4 copie per titolo dalle collane Partenze, Pcome gioco, Premesse, Persone, Passaggi, Per Sport.
Bene: hanno preso i libri e sono spariti dalla sede della Fondazione e, ovviamente, dagli impegni presi con gli editori.
Eppure ci abbiamo parlato, eppure l'ordine è arrivato con tanto di mandato del direttivo, eppure ce lo siamo guardato e riguardato il sito per capire chi fossero.
Eppure... ci siamo cascati. Chi poteva immaginare! Stanno partendo le denunce e le prime scoperte. E si scopre che i tipi sono recidivi.
E si scopre che anni fa i libri furono poi visti sulle bancarelle. Perché una truffa così non la metti in piedi se non hai un acquirente certo.
Qualcuno degli editori ritiene che servissero le fatture di acquisto per rendicontare progetti (fasulli). E quindi i truffati non siamo solo noi, ma anche Enti e Istituzioni.
Certo è che questi signori sono andati in una Banca, hanno aperto un conto, non hanno avuto alcuna remora a mostrare le loro facce, a incontrare personalmente gli editori.
Si sono dati una credibilità con tanto di timbro, partita Iva, progetti a favore della cultura e dei minori... certificati. Carte false. Scopriamo oggi. Regolare ovviamente la visura camerale.
Tutto questo fa rabbia in un momento complicato nel quale vendere anche un solo libro è difficile. Tutto questo ti complica di più le cose perché con l'incasso di quella fattura si pagavano fatture di fornitori, gli stipendi nostri. Un buco. Da coprire e in fretta.
Con gli altri editori stiamo coordinando le denunce. Se vi capiterà di raccogliere tasselli e informazioni scriveteci (media@lameridiana.it) o chiamateci allo 0803971945.
E intanto, ve lo chiediamo con sincerità, ordinate un libro dal nostro sito e aiutateci a coprire il buco.
Dobbiamo riconoscerlo: loro sono stati geniali e bravi.
Ma, come dice la frase dell'immagine che abbiamo postato su fb, 'l'aquilone si alza con il vento contrario' e noi siamo in pista. Contiamo su di voi, lettori veri e onesti, per affrontare insieme questo vento contrario».

Aiutiamo gli onesti, chi con grande fatica e sacrifici da quasi 30 anni continua a credere nella cultura e a diffondere cultura, chi investe sui giovani e sulle donne, chi crede che l’onestà non sia solo una bella parola per gli ingenui, chi lavora con coraggio e combatte le battaglie giuste anche se impopolari, chi non chiagne e fotte, ma si mette in gioco senza le scorciatoie della cattiva politica o dell’assistenzialismo parassitario, chi crede con Orwell che nel tempo dell'inganno dire la verità sia un atto rivoluzionario, chi crede che il libro sia sinonimo di libertà, tant’è che i regimi dittatoriali li bruciano. Infine per chi crede, come Flaiano, che un libro sogna e sia l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni. E Dio sa quanto oggi abbiamo bisogno di sognare.

© Riproduzione riservata

Autore: Felice de Sanctis
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