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Spiaggia pericolosa a Molfetta dietro la piscina comunale. Sicurezza a rischio
L'ingresso alla spiaggia, su via Longone della Spina, non è stato ancora sistemato o interdetto al pubblico; un degrado pericoloso nonostante la denuncia di Quindici
18 novembre 2010
MOLFETTA
-
Nothing’s changed
, l’ingresso alla spiaggia su via Longone della Spina non è stato ancora sistemato o quantomeno interdetto al pubblico, vista la sicurezza zero e la possibilità di accesso a aeree private e stabili fatiscenti.
Un cancello divelto, un pavimento ammattonato da sterpaglia e immondizia, una «
carcassa
» in ferro arrugginito semidiroccata e il suo spettrale cigolio: nessun provvedimento, nonostante la denuncia di
Quindici
sul numero di settembre.
Con un video, visibile nella video gallery (
http://www.youtube.com/watch?v=PkM6nlbA5nY
),
Quindici
documenta il pessimo stato dall’area, oltre alle drammatiche condizione in cui versa l’ex-lido Park Club.
La zona, tra stabili disfatti e spiaggia impraticabile.
Prima di arrivare alla spiaggia, un piccolo ingresso sulla sinistra. Un primo ambiente, con alberi di fico, erbe, sterpaglie, qualche rifiuto qua e là: tra la fitta radura, un sentiero per arrivare a un manufatto edilizio, forse una villa abbandonata da decenni, di cui restano solo le travi, le pareti sono crollate.
Per gli amanti del panoramico, è possibile salire sul tetto attraverso una scalinata. Secondo ambiente e seconda villa, nelle stesse condizioni della prima. Un’esplorazione a misura di bambino, visto la facilità di accesso anche dal lato mare.
Il varco vero e proprio verso la spiaggia è reso pericoloso, quasi impraticabile, da una serie di mattoni sistemati alla men peggio su uno scalone artificiale, ricavati dalle picconate con cui è stato abbattuto il muro di cinta. Sembra sia stata sradicata la cancellata in ferro, con la fuoriuscita delle travi taglienti e arrugginite (le foto eloquenti più della parole).
Dopo la chiusura dell’ex lido Park Club, la zona ha subito un lento degrado ambientale, solo la battigia resta parzialmente fruibile: detriti e materiale incoerente, piattaforme e scivoli in cemento distrutti, spezzati dalle profonde crepe, dove è facile inciampare e farsi male, nel migliore dei casi. Un terrapieno assottigliato dalle mareggiate e dall’incuria, per non parlare di alcune zone concepite come immondezzaio.
Insomma, molto poco di quella costa amata dai giovani anni ’80, per non parlare del relitto dell’ex lido. Nostalgia per i tornei di calcetto, i pranzi a sacco, la discoteca e il mare: restano i campetti distrutti dalla ruggine e dalla vegetazione spontanea, qualche manufatto edilizio in via di estinzione, le cabine massacrate dalle picconate, qualche bottiglia di birra recente.
Intervento necessario, la sistemazione della spiaggia
.
Dopo la riqualificazione di Torre Gavetone (ancora incompleta), sarebbe stato opportuno un intervento di pulizia e di livellamento di questo tratto di costa, eliminando la pericolosità dell’ingresso su via Longone della Spina, senza chiuderlo. Invece, niente: le condizioni sono peggiorate con il trascorrere dell’estate. E il Comune di Molfetta - consapevole o meno - ha lasciato che la situazione prendesse una piega imbarazzante.
Non serve aspettare i tempi biblici della ristrutturazione urbana della zona, inclusa nel comparto B.2.1, con la realizzazione di una
Cittadella dello sport
, che dovrebbe abbracciare la piscina comunale, l’ex lido Park Club, il palazzetto dello sport, lo stadio, la Prima Cala e il campo Petroni (progetto candidato ai finanziamenti del Piano Strategico Metropoli di Bari 2015).
Questo tratto di spiaggia reclama una rapida riqualificazione, attraverso un ripascimento artificiale o una sua rinaturalizzazione con scogli di abrasione e preesistente morfologia, oltre ad adeguate misure di vigilanza. Una sistemazione-manutenzione che sarebbe stata necessaria prima dell’inizio della stagione estiva 2010, per sopperire alle problematiche ambientali e salvaguardare l’incolumità dei bagnati, come già era avvenuto nel 2008 per la spiaggia della «Bussola» (non senza problemi, coma la fuoriuscita dei ratti).
Per la prossima primavera i bagnanti di Molfetta si aspettano interveti di recupero, riqualificazione e valorizzazione di questo tratto di costa, soprattutto una sistemazione definitiva dell’accesso alla spiaggia, messo in sicurezza, oggi solo una tristezza paesaggistica e pubblica.
Marcello la Forgia
© Riproduzione riservata
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COMITATO "NESSUNO TOCCHI GUY FAWKES"
21 Novembre 2010 alle ore 17:35:00
Non e' matto e solo....GUY
Rispondi
FALKOROSSO D'APULIA
19 Novembre 2010 alle ore 11:24:00
E' MATTO!!!
Rispondi
GUY FAWKES
18 Novembre 2010 alle ore 20:10:00
... « Molti son li animali a cui s'ammoglia e più saranno ancora, infin che'l veltro verrà, che la farà morir con doglia. Questi non ciberà terra né peltro, ma sapïenza, amore e virtute, e sua nazion sarà tra FELTRO e FELTRO. Di quella umile Italia fia salute per cui morì la vergine Cammilla, Eurialo e Turno e Niso di ferute. Questi la caccerà per ogne villa fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno là ove 'nvidia prima dipartilla. » (Inf. I, 101-111)
Rispondi
GUY FAWKES
18 Novembre 2010 alle ore 20:05:00
..."lascerei l'aggettivo PROLETARIO"... " il tempo trascorso"..." perduto per sempre"... e che e'!!! sembrano i segni di una SINDROME ANDROPAUSALE ( non dico MENOPAUSALE perche', credo, siate uomini " brutti e pelosi" anche se, visti i gusti espressi dal COMITATO , mi riservo il beneficio del dubbio) ...questo SUK si sta trasformando in una CAMERA MORTUARIA!!!...mi sorge un dubbio:per caso, la pausa di riflessione di Leopardiana memoria, e' una moda, una nuova tendenza?... e, se si, perche' non mi e' stato detto niente????... ANIMOOOO!!!!...non vorrei che i "filtri" siano stati artatamente contraffatti con un sedativo o un allucinogeno miranti all'obnubilamento del sensorio!!!...peccato, stavo per lanciare una sfida di abilita' dal titolo: come " far fessi i FELTRI". Noto, pero',che il letargo invernale, per alcuni, e' da preferirsi all' arrogante baldanza!!!...e' proprio vero ...non ci sono piu' i MASANIELLO di una volta!!!!....P.S....pur con tanto pessimismo cosmico, ribadisco....NON SI TOCCHI TORRE GAVETONE!!!...per me e' seconda solo a STINTINO ( soprattutto in questo periodo autunnale).
Rispondi
FALKOROSSO D'APULIA
18 Novembre 2010 alle ore 17:51:00
Lascerei l'aggettivo proletario... aggiungerei piuttosto x pubblica utilità! ma ho il timore che il tempo trascorso sia oramai perduto perduto per sempre, come perduta per sempre è la possibilità di rivedere le nostre belle spiagge, i nostri bei litorali, il nostro bel mare.
Rispondi
COMITATO "NESSUNO TOCCHI GUY FAWKES"
18 Novembre 2010 alle ore 17:20:00
Non temete, anche dopo l'esproprio, il nostro NON SI METTERA' IN "MUTANDE"
Rispondi
GUY FAWKES
18 Novembre 2010 alle ore 15:34:00
...proprio per quanto accaduto a questo tratto di spiaggia della nostra costa che bisogna difendere " con i denti" la spiaggia di TORRE GAVETONE...la NOSTRA SPIAGGIA!!!!...come ho gia' detto in precedenza ci sono "squali" all'opera che stanno lavorando sottotraccia!!!!...a proposito di squali... i lidi privati...sono l'espressione della sub-cultura tipica degli imprenditori delle nostre zone...fosse per me...attuerei nei loro confronti l'espropriazione per pubblica utilita' altrimenti detta ESPROPRIO PROLETARIO!!!!!
Rispondi
FALKOROSSO D'APULIA
18 Novembre 2010 alle ore 12:43:00
Quella era una delle più belle spiagge molfettesi, vedere il disastro oggi, e rimembrare gli anni '80, le grigliate di carne serali, i picnik, a base di cozze crude e focaccia nostrana... che pena... che mortificazione? Ma dov'è il progresso? Per non parlare poi del litorale di ponente, anni '70, dove infante, mi recavo in zona c.d. "delle frasche", litorale contiguo al fondo del nonno, una distesa verde e rosso di pomodori (famosi nostri detti "d baccie e mere)... e un azzurro scintillante che non ho più visto... E gli odori, i profumi, anche della terra secca, dellanostra amata terra di Puglia, oggi ammorbata da piogge continue che mi nauseano, che lasciano quell'odore erenne di acquitrino al quale non eravamo abituati... Colori, bei colori... Odori, profumi, visioni di un tempo che fu, e che mai più rivedremo... Oggi da per ogni deve trionfa il grigio, che brutto colore... il grigio dell'incuria, dell'inquinamento, dell'abbandono, della barbarie... Il sogno del tempo che fu, oggi lascia al posto ad incubo che è reale, e dal quale non riusciamo più a risvegliarci... Che progresso è mai questo? Ai bagni, oramai, ci vai solo sul cemento dei lidi balneari... pagati a caro prezzo, dove respiri consumismo, voglia di mostrarsi, spocchia di uomini e donne moderne che si recano per far bella mostra solo della loro totale nullità! Mare grigio, puzzolente, cemento... e, a caro prezzo, tutto il resto è incuria, abbandono, solitudine... macerie dei bei tempi andati... della felicità e del piacere delle cose semplici, come il buon pane e pomodoro profumato coltivato con quell'acqua salmastra, da pozzi scavati dai nostri avi, dal sublime sapore, non più ritrovato.
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