MOLFETTA - Angoscioso dilemma. Il Collegio dei Revisori dei Conti ha verificato il rispetto da parte dell’Amministrazione Comunale dei vincoli di spesa imposti dalla legge per l’assunzione di lavoratori a tempo determinato nel corso dell’anno 2011?
Interrogato, il morto non rispose. Anzi, nello stile “
induzione al martirio” nella fossa dei leoni (aula consiliare), il presidente dell’organo dei Revisori dei Conti, dott.
Michele Mezzina, scaraventato suo malgrado al microfono, prima ammetteva che «
sono state eseguite le verifiche sulle spese del personale», aggiungendo subito dopo che «
non essendo questo tema affrontato nella relazione di accompagnamento al bilancio, non era possibile, nel corso della seduta, dare risposte». Una palese non risposta, dopo un lungo e anomalo “
concidiavolo” (convulso e serrato consiglio nel consiglio tra dirigenti, revisori, assessori, annessi&connessi) durante la fase dei chiarimenti al rendiconto 2011 nel
Consiglio comunale di lunedì.
Lo stesso revisore assicurava una “risposta” futura al consigliere interrogante Giovanni Abbattista (Pd), in una non meglio specificata sede, quasi si trattasse di un’interlocuzione privatistica davanti a un pub (Abbattista, infatti, ha replicato ironicamente con la battuta «dove, al Bar?»). Si tratta di un parametro per determinare altre situazioni, dunque da estrapolare dal bilancio nel caso in cui si riscontrino perdite rispetto al consuntivo precedente, la replica del dirigente del Settore Economico-Finanziario, dott. Giuseppe de Bari, nel consiglio di ieri mattina.
Insomma, risposte arrabattate e senza specificità alcuna (nessun chiarimento sulle quantità disaggregate, secondo la cosiddetta Legge Stabilità 2012, ovvero la Legge n.183/11), dettate da un’ansia mal celata, che non avrebbe avuto motivo di manifestarsi se i conti del Comune fossero stati realmente in ordine e se l’organo avesse eseguito tutti i dovuti controlli ai quali è obbligato per legge, anche in relazione ai limiti di spesa per i contratti comunali a tempo determinato.
Perciò, qualche legittimo dubbio potrebbe nascere non solo sui conti e sulle operazioni di accertamento contabile effettivo, ma anche sulle dichiarazioni rilasciate al consiglio dal presidente dell’organo dei revisori che sembravano a un certo punto manifestare panico anche nella mimica facciale.
Lo stesso Abbattista, in uno dei suoi ultimi interventi, ha anche chiesto ai revisori l’invio di una relazione dettagliata alla Corte dei Conti (e ai capigruppo consiliari) proprio sulla spesa del personale comunale per accertare eventuali violazioni di legge o sprechi di risorse pubbliche. Un modo con cui “stanare” un collegio piuttosto telegrafico sulla vicenda e troppo ovattato dal politichese, considerando la sua natura tecnica e non politica, almeno sulla carta, a differenza del dirigente preposto.
SPESA PERSONALE 2011, OVER 200MILA
Già nell’
intervento per fatto grave all’inizio della seduta di lunedì, Abbattista aveva sottolineato la possibile violazione del comma 28 dell’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «
possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009».
La questione è stata poi pedissequamente riproposta dall’indomito consigliere non solo nella fase di discussione e dichiarazione di voto per il rendiconto 2011, ma anche nel corso dell’iter di approvazione del bilancio di previsione per il 2012 nel Consiglio comunale di ieri mattina. Infatti, nella dichiarazione di voto, Abbattista ha denunciato uno scostamento di 200mila euro nell’anno 2011 sui limiti previsti dalla legge, in base ai dati posseduti. È evidente che il Comune di Molfetta ha conferito contratti fuori dai limiti consentiti.
Allo stesso modo, il rinnovo contrattuale dei dirigenti comunali comporterà un aggravio nella spesa comunale per l’esercizio 2012, anche se i dati saranno disponibili sono per il rendiconto 2012 (è un dato privo di valore giuridico che non inficia la legittimità del bilancio stesso)
A questo punto, potrebbero anche essere considerate mendaci le dichiarazioni del dott. Mezzina, soprattutto per l’effettiva esecuzione della verifica contabile da parte dei revisori sulla spesa del personale. Tra l’altro, sarebbe un fatto grave l’aver omesso la pur riscontrata maggiore spesa nella relazione allegata al bilancio.
COSA PREVEDE LA LEGGE
L’art.9 del Decreto Legge n.78 (convertito dalla Legge n.122/10) prevede due specifici e distinti tetti di spesa pari al 50% della spesa sostenuta nell’anno 2009: uno per il personale a tempo determinato con convenzioni o con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, l’altro per i contratti di formazione-lavoro, rapporti formativi, somministrazione di lavoro e lavoro accessorio.
Secondo la Corte dei Conti, è legittimo il rigido tetto di spesa riferito ai contratti di lavoro flessibili, mentre è unica e complessiva la soglia pari al 50% della spesa sostenuta nell’anno 2009. E la Legge Stabilità 2012 impone che anche gli enti locali, soggetti o meno al patto di stabilità, si adeguino dal primo gennaio 2012 ai «principi generali ai fini del coordinamento della finanza pubblica».
Non era mai accaduto che il collegio non rispondesse a una specifica richiesta di chiarimenti per il bilancio consuntivo, nello specifico sull’espletamento o meno di un controllo secondo le procedure imposte dalla normativa vigente.
La gravità è contenuta proprio nelle dichiarazioni del presidente dei Revisori dei Conti, forse condizionate da alcune interferenze politiche, nonostante l’organo debba almeno apparire slegato da ogni ingerenza politica a differenza dei dirigenti, in particolare quelli condonati dalla “prorogatio azzoliniana” ben oltre lo spirare dell’amministrazione comunale.
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