MOLFETTA - A sud il Duomo, simbolo storico di Molfetta. A nord la magnificenza della Basilica della Madonna dei Martiri, avvilita dal nuovo porto che annullato l’orizzonte con una muraglia (la banchina di s-o), un pugno nell’occhio al panorama. Sembra proprio che Molfetta non sia più una città di mare. Lungo il muretto del Molo Pennello bottiglie e intere casse di birre vuote, per terra spazzatura di vario genere e cartoni porta-pizza lasciati senza alcuno scrupolo.
Dopo la segnalazione di un lettore, lo Spazzatour di Quindici si è soffermato proprio sul Molo Pennello, sede della Lega Navale e del Circolo Nautico Ippocampo, prossimo palcoscenico dell’imbarco della Madonna dei Martiri durante la festa patronale e luogo di passeggio per turisti e cittadini.
Sotto il cartello stradale indicativo della zona a traffico limitato, giace indisturbato un ammasso di ferraglia di varia natura, forse abbandonato dal vicino fabbro o da qualche carpentiere. A pochi metri di distanza, un recipiente cilindrico giallo di circa due metri di diametro e alto un metro, poggiato su un piedistallo in legno e ricolmo di terra e rifiuti vari. La sua utilità è alquanto dubbia, probabilmente una specie di attracco artigianale perché, avvicinandosi alla battigia, si notano due scafi distrutti arenati sulla spiaggia e un approdo improvvisato con una colata di cemento (molto simile a quelli costruiti di fronte alla basilica, come già
segnalato da Quindici).
Il degrado non ha risparmiato nemmeno la fontana, distrutta e non funzionante perché priva del rubinetto. Insomma, un vero e proprio scempio.
Uno spettacolo davvero unico, se sommato allo stato di imbarbarimento ambientale in cui versa tutta la zona del nuovo porto commerciale, soprattutto per i cattivi odori probabilmente derivanti dalla putrefazione delle alghe ormai in secca per la mancanza di circolazione di acqua dal bacino chiuso. Senza dimenticare la quantità di rifiuti sparsi su tutta la costa della Cala Secca dei pali e della Madonna dei Martiri.
Sembra proprio che l’amministrazione Azzollini e il Comune di Molfetta ignorino lo stato increscioso in cui versa il porto ormai da mesi. Che sia pronta una celere e sommaria bonifica solo in occasione della tradizionale festa patronale?
La zona ha bisogno di nuova luce, un risanamento totale soprattutto per il Molo Pennello (soggetto anche al fenomeno dello sgottamento). È inutile sprecare soldi pubblici per parchi e giardini che rimangono chiusi al pubblico, mentre non sono rivalorizzati i luoghi frequentati dai cittadini e dai visitatori. Pessimo biglietto da visita quello offerto dal degrado e dal pattume di questo scorcio di Molfetta, i cui autori sono gli stessi molfettesi. Il porto di Molfetta vive un paradosso: da una parte la ciclopica grande opera portuale, dall’altra una realtà portuale da secondo mondo. Prima di realizzare, bisogna valorizzare ciò che già si ha.
© Riproduzione riservata