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Sentenza sulle lame. L'amministrazione Natalicchio: “Collaboreremo con l'Autorità di bacino per la difesa del territorio” “Nella sostanza lo studio dell'Autorità di Bacino resta valido. Inauguriamo una stagione di collaborazione strategica per la difesa e la sicurezza del territorio”
19 luglio 2013

MOLFETTA - “La decisione della Corte di Cassazione riguarda un aspetto meramente formale della delibera del C.I. n. 11/2009 con cui è stato approvato il Piano stralcio per la città di Molfetta, ma non entra nel merito dello studio dell’Autorità di Bacino, che è risultato (al termine dei due gradi di giudizio) accurato e rigoroso”. È questo il commento dell’Assessore all’Ambiente della Giunta Natalicchio, Rosalba Gadaleta, dopo la sentenza depositata pochi giorni fa (lo scorso 5 luglio) con cui la Corte di Cassazione a Sezioni Unite si è pronunciata sul ricorso proposto dal Comune di Molfetta contro la famosa “sentenza sulle lame” del 15 febbraio 2012. “Questa amministrazione condivide sia i presupposti che le risultanze tecniche del PAI e intende tutelare il territorio ispirando la propria azione istituzionale ai principi di salvaguardia e precauzione. Per questo non abbiamo intenzione di proseguire l’azione legale contro l’Autorità di Bacino, ma ci adopereremo affinché vengano eliminati i vizi formali della delibera del 2009 riscontrati dalla Cassazione. Al tempo stesso abbiamo già concordato con l’Autorità di Bacino di insediare un tavolo tecnico con lo scopo di individuare le misure di mitigazione del rischio idrogeologico sul nostro territorio”. 
Sul tema è intervenuto anche il sindaco Paola Natalicchio: “Lo scopo preciso di questa nuova stagione di collaborazione strategica tra Comune e Autorità di Bacino è quello di salvaguardare due interessi ugualmente rilevanti. Da un lato, la difesa della sicurezza del nostro territorio; dall’altro lo sviluppo pianificato dei numerosi insediamenti economici ed edilizi. Sempre nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e urbanisticamente compatibile con le esigenze ambientali”.

 LA STORIA
Il ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione era stato presentato dall’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco, Antonio Azzollini, per contestare la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP) che aveva dichiarato legittimo lo studio dell’Autorità di Bacino sul rischio idraulico per il territorio comunale di Molfetta. La Corte si è pronunciata pochi giorni fa rilevando un vizio di forma nella convocazione dell'organo deliberante, non riscontrato dalla sentenza del TSAP.
2009
L’Autorità di Bacino approva una perimetrazione del rischio idraulico per il Comune di Molfetta. Il Comune la contesta e propone ricorso dinanzi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.
2012
Il 15 febbraio il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche respinge il ricorso del Comune e afferma la piena legittimità delle delibere dell’Autorità di Bacino e dello studio idraulico effettuato sulle nostre lame. Il Comune di Molfetta non accetta la sentenza e la impugna dinanzi alla Cassazione sezioni unite
2013
Il 14 maggio viene discusso il ricorso di appello. Il 5 luglio viene depositata la sentenza che accoglie un motivo dell'impugnativa proposta dai rappresentanti politici pro tempore dell’amministrazione Comunale, nella parte in cui si eccepiva un vizio di convocazione dei componenti del comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino.
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La Spett.le Redazione di Quindici non ha osato pubblicare le adempienze successive alla Sentenza della Suprema Corte di Cassazione a cui aveva gistamente ricorso la passata amministrazione comunale dopo la baraonda creata sulle lame di Molfetta dove dal dopoguerra in poi si è sempre costruito con i soldi dei sacrifici degli emigrati all'estero e lavoratori del mare che a Molfetta sono stati sempre numerosissimi ed ora che il mercato immobiliare è fermo e non c'è segnale di ripresa perchè non vengono ancora abolite tutte le leggi che creano crisi del settore,come quella della comodità degli inquilini di godersi l'alloggio gratuito per due anni prima dello sfratto per morosità, a Molfetta per motivi di ripicca a chi stava arricchendosi è stata fatta una lotta terribile facendo passare il nostro territorio come una potenziale paleologica AMSTERDAM ancora da realizzare con canali e ponticelli che consentono di prendere visione delle spendide ragazze in vetrina che offrono la loro sessualità a pagamento. Le adempienze successive ve le scrive chi sempre visita il sito e sono che tutto viene nuovamente rimesso in discussione poichè è ritornata al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche la loro sentenza che presenta dei vizi formali a cui dovranno provvedere con la convocazione delle parti ed il tutto comporta altro dispendio di tempo e altra attesa di chi ha voluto investire ed è rimasto fermo in attesa. A buon intenditor poca parola.Saluto i lettori che hanno letto con interesse.
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