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Rinnovo contratti dirigenziali a Molfetta. L'opposizione: convocazione urgente di un Consiglio comunale
27 agosto 2012

MOLFETTA - L’opposizione non si arrende e incalza l’amministrazione Azzollini sul provvedimento di rinnovo dei contratti dirigenziali, scoperto da "Quindici". Dopo l’intervento per fatto grave del segretario del Pd, Giovanni Abbattista, nell’ultimo Consiglio comunale, i consiglieri di Pd, Udc, Sel e Prc hanno protocollato venerdì 24 agosto una richiesta di convocazione d’urgenza del consiglio, chiedendo l’annullamento della delibera in via di autotutela e l’astensione dall’adottare i conseguenti provvedimenti.
La delibera GC n.124/12 «appare sotto svariati profili illegittima e foriera di responsabilità erariale»: questa la posizione dell’opposizione consigliare, secondo cui non sussistono le condizioni per il rinnovo degli incarichi in corso e in scadenza entro il 31 dicembre 2012, come fissato dalla Legge n.44/12.
«È noto che gli incarichi conferiti con i succitati provvedimenti sindacali di conferimento degli incarichi dirigenziali ai sensi dell'art. 110 T. U. 267/2000 sono “strettamente correlati alla durata del mandato elettivo del Sindaco” e non sono da considerarsi in scadenza alla data del 31 dicembre 2012 - spiega l’opposizione nella richiesta -. La circostanza che il Sindaco possa eventualmente esercitare la facoltà di dimettersi entro 180 giorni dalla naturale scadenza del mandato per potersi ricandidare al Parlamento alle elezioni del 2013 rappresenta una mera ipotesi dalla quale non si può certo trarre la condizione specifica per procedere alla rinnovazione degli incarichi».
Tra l’altro, il rinnovo non può essere concesso prima della scadenza dei contratti, considerando che gli stessi de facto non scadrebbero nemmeno il 31 dicembre 2012. Allo stesso tempo, scrive l’opposizione, «è del tutto evidente la falsità della motivazione posto a fondamento della deliberazione poiché la facoltà di nominare alla scadenza del mandato nuovi dirigenti di fiducia ai sensi dell'art. 110 T.U. 267/2000 potrà sempre essere esercitata dal nuovo Sindaco eletto». Anche se, in questo caso, l’eventuale ricorso del dirigente contro il Comune di Molfetta peserebbe sui portafogli dei cittadini già vessati da aliquote e imposte varie.
Inoltre, siccome la norma fondante della delibera giuntale è derogatrice dei principi generali, «è da considerarsi norma eccezionale non applicabile estensivamente come la Giunta ha ritenuto di fare».
Altro difetto della delibera, l’assenza del parere del dirigente del Settore Affari Generali, dott. Mimmo Corrieri, in «palese conflitto di interesse» perché la delibera ha sicuramente giovato allo stesso dirigente.
Per quanto concerne l’ambito strettamente economico, come più volte contestato in consiglio da Abbattista (vicenda poi approfondita anche da Quindici), la spesa riveniente dalla rinnovazione dei contratti dirigenziali è eccedente il limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009, come fissato dall’art. 4/ter della Legge n.44, e perciò per l’opposizione si sarebbero concretizzati «responsabilità erariale ed illecito disciplinare». Circostanza che, per altro, non è stata rilevata anche perché «del tutto illegittimamente la deliberazione di giunta n.124 è stata resa in difetto dell'obbligatorio parere reso dal Responsabile del Servizio finanziario, in considerazione di una incomprensibile ed apodittica dichiarazione di non rilevanza contabile del provvedimento».
Infatti, contrariamente a quanto rilevato dalla giunta Azzollini (irrilevanza contabile del provvedimento), «la spesa riveniente dalla rinnovazione dei contratti dirigenziali, andando ad estendere la portata degli stessi, implica l'assunzione di nuova spesa per la quale il Responsabile del Servizio finanziario avrebbe dovuto rendere il parere obbligatorio».
«La deliberazione, oltre ad essere palesemente illegittima, arreca un gravissimo pregiudizio alle regole di agibilità democratica, in quanto, per un verso intende perseguire la finalità di assicurare (nel periodo di commissariamento conseguente alle dimissioni del Sindaco Azzollini) la macchina amministrativa nelle mani degli stessi dirigenti da lui nominati fiduciariamente - conclude la richiesta dell’opposizione - per altro verso si propone chiaramente l'obiettivo di frustrare le facoltà e prerogative del sindaco che sarà eletto nelle prossime elezioni del 2013 di organizzare  l'apparato amministrativo affidando incarichi dirigenziali a dirigenti da lui scelti fiduciariamente».
Nel caso in cui non dovesse essere convocato un Consiglio comunale urgente entro i termini previsti per legge o dovessero essere assunti i provvedimenti di adozione della delibera giuntale, di fronte all’ottusità dell’amministrazione, è probabile che l’opposizione si rivolga ai competenti organi sovraordinati per gli aspetti giuridici e finanziari.
 
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