MOLFETTA - Una maldestra sanatoria. L’ennesima e ultima dell’amministrazione Azzollini. Secondo indiscrezioni, gli atti amministrativi sul rinnovo dei contratti dirigenziali sarebbero stati varati in via definitiva e ufficiale, forse proprio in concomitanza con le dimissioni di Azzollini.
In pratica, tra le stanze comunali si sarebbe giocata la partita del «gioco delle firme». A quanto pare, dovrebbe essere il dott. Giuseppe Lopopolo, dirigente del Settore Tributi a tempo indeterminato, a firmare l’atto di rinnovo per il collega dott. Mimmo Corrieri, dirigente del Settore Affari Generali, che a sua volta convaliderebbe i rinnovi dei dirigenti ing. Enzo Balducci (Settori Lavori Pubblici e ad interim Territorio), dott. Giuseppe de Bari (Settore Economico-Finanziario e Socialità) e dott. Enzo Tangari (Serttori Demografia-Appalti e Sicurezza). In questo modo, si sarebbe aggirato l’ostacolo del conflitto d’interesse per il dott. Corrieri per la sua doppia veste di beneficiario del rinnovo dell’incarico e dirigente del Settore Affari Generali che avrebbe dovuto ratificare il rinnovo stesso (tra cui il suo).
Insomma, questo «gioco delle firme» non ha di certo eliminato i dubbi di legittimità del deliberato giuntale. In un certo senso, anche rafforzati dalla presunta mancata firma del segretario generale comunale, dott. Michele Camero, che, a quanto pare, non avrebbe firmato perché solo «segretario generale» e non «direttore generale» del Comune di Molfetta (anche se, secondo l'art.97 del TUEL il segretario sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e ne coordina l'attività, salvo quando il sindaco o il presidente della provincia abbiano nominato il direttore generale, assente però a Molfetta).
Questa mancata firma è una conferma implicita di quella dubbia legittimità, già spiegata da
Quindici in più articoli, e ripresa da Rifondazione Comunista nel suo
esposto-denuncia alla Corte dei Conti.
Innanzitutto, l’applicabilità del Decreto Fiscale 2012 (amplia il limite percentuale per il conferimento degli incarichi dirigenziali a termine, conferibili secondo il comma 1 dell’art. 110 del TUELL) per i contratti di diritto privato di quei dirigenti che hanno ricevuto una nomina politica (di fiducia), ovvero de Bari e Corrieri che, tra l’altro, hanno ricoperto in passato ruoli politici (il primo ex consigliere di Forza Italia a Molfetta, il secondo già assessore al Bilancio, Finanze e Programmazione della prima giunta Azzollini, assessore del Pdl detronizzato nel secondo mandato di Azzollini, per la questione delle quote rosa).
Allo stesso tempo, la delibera, pure contraria alla spending review, è stata definita «illegittima e foriera di responsabilità erariale» nella richiesta protocollata lo scorso 24 agosto per la convocazione di un Consiglio comunale d’urgenza. Infatti, come ha evidenziato il consigliere Giovanni Abbattista (Pd) in consiglio, il provvedimento violerebbe l’art. 9 del Decreto Legge n.78/10, secondo cui le amministrazioni locali «possono avvalersi di personale a tempo determinato o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009» (comma 28).
Insomma, quello dei dirigenti è stato l’ultimo colpo di coda del dimissionario Antonio Azzollini. Questa definitiva ratifica dovrebbe non solo blindare la prossima amministrazione comunale, ma indirizzare e plasmare nei prossimi mesi tutti i provvedimenti comunali, un periodo di (apparente) vuoto politico che potrebbe anche inficiare il corretto e trasparente svolgimento della campagna elettorale.
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