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Quintali di cetrioli al macero nel mercato ortofrutticolo di Molfetta Quasi 35quintali di cetrioli a grossista distrutti questa mattina. Primi tagli alle piante nelle serre, i produttori chiedono un maggiore interessamento della politica, come è stato già fatto in altre regioni
07 giugno 2011

MOLFETTA - Primo triste epilogo dei cetrioli locali: tutti al macero (foto). Conservati da venerdì nelle celle frigorifere del mercato ortofrutticolo di Molfetta, dopo il blocco del mercato locale, i cetrioli si sono disidrati per il loro normale deperimento. «A questo deperimento ha contribuito anche l’effetto serra che si crea all’interno del mercato, in cui si raggiungono i 40 gradi e elevati tassi di umidità in periodo estivo - hanno lamentato alcuni produttori e grossisti questa mattina a Quindici, prima del macero di una parte dei cetrioli conservati - per questo motivo abbiamo divelto alcuni pannelli della copertura sul tetto del mercato (foto, ndr)».
A quanto sembra, sarebbero altri i problemi del mercato ortofrutticolo, a prescindere dalle difficoltà economiche, dalla precaria commercializzazione dei prodotti agricoli destinati al solo mercato locale, dalla destrutturazione dell’agricoltura locale: è tutto a norma nella struttura? Sono state rispettate tutte le condizioni igienico-sanitarie nella costruzione della struttura e nel suo allestimento?
«Non è possibile quantificare i quintali di cetrioli destinati al macero», ha sottolineato un grossista, ma è possibile quantificare in quasi 30-35 quintali le perdite per quei posteggi che acquistano e rivendono l’ortaggio ogni giorno. Quasi 200-250 casse a posteggio per una perdita di quasi 1.400 euro a produttore e 140/150 euro di provvigione a commerciante al giorno (per un prezzo minimo di 40cent/quintale).
Il macero è stato eseguito con certificazioni che saranno utilizzate per accertare le perdite dei singoli produttori nel caso in cui siano richiesti e ottenuti incentivi per lo stato di crisi di mercato (in altre occasioni, sarebbero stati gli stessi produttori a ritirare il prodotto agricolo per utilizzarlo come concime).
Situazione ingestibile e deleteria per le casse agricole locali, i produttori reclamano ancora l’intervento delle istituzioni, ricordando che in Veneto il governatore Luca Zaia (Lega Nord) ha partecipato a una dimostrazione pubblica per rilanciare il cetriolo locale, ricordandone la genuinità e l’assenza di qualsiasi elemento patogeno.
La Commissione Europea ha definitivamente scagionato il cetriolo, ma i produttori iniziano a tagliare le piantagioni. Riprendere un nuovo ciclo nelle prossime settimane sarà improbabile se la psicosi collettiva continua (in modo ingiustificato) e il mercato sbatte le porte in faccia all’ortaggio locale.

© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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