MOLFETTA – Abbiamo ricevuto questa lettera da una lettrice di “Quindici” che protesta per le degenerazioni delle processioni pasquali a Molfetta. Avendo ricevuto anche altre proteste simili, pubblichiamo questo contributo che sottoponiamo alla riflessione e al commento dei lettori, che rimandiamo anche al prossimo numero della rivista “Quindici” in edicola il 15 aprile con un ampio approfondimento della questione che sta creando notevoli polemiche in città.
«Caro Direttore, finito il periodo pasquale, che non ho voluto turbare con questa mia lettera, ho il dovere, anche a nome di altri numerosi cittadini e amici, di protestare vivamente, visto che non lo ha fatto nessuno, per alcuni vergognosi episodi avvenuti durante la Quaresima a Molfetta.
Forse non ha notato che ormai l’uscita della processione del venerdì santo è diventata una specie di sagra paesana, mentre pochi confratelli si ostinano a voler continuare una tradizione, che tradizione non è, quella di fare uscire le statue dei Misteri di notte.
In realtà, questa abitudine che dura ormai da qualche anno, non piace alla maggioranza dei molfettesi, intendiamo con questo riferirci alle persone serie e devote: molti lavorano al mattino, non possono certo essere in strada di notte e vorrebbero vedere la loro processione al pomeriggio. Ma questa processione notturna piace invece a qualche confratello o a qualche sacerdote fuori del tempo che ritiene che di notte ci sia più devozione e partecipazione. Questi pochi intimi impongono la loro volontà a tutti i cittadini.
In realtà, la processione di notte piace solo ai “vastasi” come si chiamavano una volta, i ragazzacci che approfittano di questa circostanza per tirare fino all’alba ubriacandosi e facendo diversi danni in città: questa volta sembra che i danni ammontino a 8.500 euro o forse più.
Questi giovinastri scorrazzano in città, fanno baldoria e disturbano tutti con schiamazzi a più non posso, mentre i quattro gatti che vanno in processione continuano imperterriti a girare per la città fra l’indifferenza generale, per arrivare infine alla ritirata, dove a seguire il rientro di Cristo morto nella Chiesa di Santo Stefano ci sono altri quattro gatti, ma con contorno di bancarelle e compagnia festante.
Quest’anno ho fatto qualche foto che le invio, vedrà come è deprimente notare il vuoto che accompagna questa ritirata.
Ma la cosa più grave che è avvenuta quest’anno è stato il dileggio di una tradizione e di una manifestazione religiosa che ormai è divenuta peggio di una festa patronale. Per la gioia dei soliti quattro vastasi è stata celebrato la “sagra del pizzarello”, con due gazebo davanti alla “porta” della città e all’interno del centro storico in via Piazza: c’era gente che si ingozzava e beveva vino e birra a tutto spiano mentre i soliti “porci” poi sono andati sulla muraglia e tra un sorso e l’altro di birra, hanno sputato su chi passava di sotto: uno schifo e una vergogna. Stessa cosa dicasi di bancarelle piazzate di fronte alla chiesa di S. Stefano in piazza Mazzini.
Naturalmente nessuno ha fatto nulla, ma quello che è più grave è che la manifestazione intitolata pomposamente “Tradizioni senza tempo” è stata organizzata da due associazioni cittadine a colpi di pizzarello (panino col tonno), vino e scarcella. L’iniziativa è stata perfino sponsorizzata dal Comune (e non di questo non mi meraviglio, con il basso livello della classe dirigente che ci governa) e dalla Provincia.
Mi meraviglio, invece, di come l’autorità ecclesiastica continui a consentire l’uscita di notte pur sapendo (lo sa?) quello che avviene, negando alla maggioranza della città il diritto di seguire le processioni care ai molfettesi, per accontentare quei quattro gatti e forse qualche sacerdote che aspettano un anno intero per celebrare il loro rito notturno, quasi personale.
E’ ora di dire basta a questa situazione: non se ne può più. Un po’ di rispetto, un po’ di decoro, che l’autorità ecclesiastica intervenga!
Direttore si faccia lei portavoce di questa protesta, attraverso il suo autorevole organo di informazione “Quindici”, raccogliendo come sempre opinioni e commenti dei cittadini stanchi per evitare questo andazzo, con la speranza che il prossimo anno le cose vadano meglio e non si finisca a piazzare magari una bella giostra sotto il monumento di Mazzini, banchettando allegramente, per far finire tutto a tarallucci, pardon, pizzarello e vino. Cordiali saluti».
QUINDICI PROPONE UN SONDAGGIO SULLE PROCESSIONI PASQUALI. VOTA ED ESPRIMI LA TUA OPINIONE SULLA DESTRA