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Processioni pasquali? No, sagra paesana. Una lettrice scrive a “Quindici”: basta all'uscita di notte con baldorie e gozzovigli QUINDICI PROPONE UN SONDAGGIO SULLE PROCESSIONI PASQUALI. VOTA ED ESPRIMI LA TUA OPINIONE IN FONDO ALLA PAGINA SULLA DESTRA
07 aprile 2010

MOLFETTA – Abbiamo ricevuto questa lettera da una lettrice di “Quindici” che  protesta per le degenerazioni delle processioni pasquali a Molfetta. Avendo ricevuto anche altre proteste simili, pubblichiamo questo contributo che sottoponiamo alla riflessione e al commento dei lettori, che rimandiamo anche al prossimo numero della rivista “Quindici” in edicola il 15 aprile con un ampio approfondimento della questione che sta creando notevoli polemiche in città.

 «Caro Direttore, finito il periodo pasquale, che non ho voluto turbare con questa mia lettera, ho il dovere, anche a nome di altri numerosi cittadini e amici, di protestare vivamente, visto che non lo ha fatto nessuno, per alcuni vergognosi episodi avvenuti durante la Quaresima a Molfetta.
Forse non ha notato che ormai l’uscita della processione del venerdì santo è diventata una specie di sagra paesana, mentre pochi confratelli si ostinano a voler continuare una tradizione, che tradizione non è, quella di fare uscire le statue dei Misteri di notte.
In realtà, questa abitudine che dura ormai da qualche anno, non piace alla maggioranza dei molfettesi, intendiamo con questo riferirci alle persone serie e devote: molti lavorano al mattino, non possono certo essere in strada di notte e vorrebbero vedere la loro processione al pomeriggio. Ma questa processione notturna piace invece a qualche confratello o a qualche sacerdote fuori del tempo che ritiene che di notte ci sia più devozione e partecipazione. Questi pochi intimi impongono la loro volontà a tutti i cittadini.
In realtà, la processione di notte piace solo ai “vastasi” come si chiamavano una volta, i ragazzacci che approfittano di questa circostanza per tirare fino all’alba ubriacandosi e facendo diversi danni in città: questa volta sembra che i danni ammontino a 8.500 euro o forse più.
Questi giovinastri scorrazzano in città, fanno baldoria e disturbano tutti con schiamazzi a più non posso, mentre i quattro gatti che vanno in processione continuano imperterriti a girare per la città fra l’indifferenza generale, per arrivare infine alla ritirata, dove a seguire il rientro di Cristo morto nella Chiesa di Santo Stefano ci sono altri quattro gatti, ma con contorno di bancarelle e compagnia festante.
Quest’anno ho fatto qualche foto che le invio, vedrà come è deprimente notare il vuoto che accompagna questa ritirata.
Ma la cosa più grave che è avvenuta quest’anno è stato il dileggio di una tradizione e di una manifestazione religiosa che ormai è divenuta peggio di una festa patronale. Per la gioia dei soliti quattro vastasi è stata celebrato la “sagra del pizzarello”, con due gazebo davanti alla “porta” della città e all’interno del centro storico in via Piazza: c’era gente che si ingozzava e beveva vino e birra a tutto spiano mentre i soliti “porci” poi sono andati sulla muraglia e tra un sorso e l’altro di birra, hanno sputato su chi passava di sotto: uno schifo e una vergogna. Stessa cosa dicasi di bancarelle piazzate di fronte alla chiesa di S. Stefano in piazza Mazzini.
Naturalmente nessuno ha fatto nulla, ma quello che è più grave è che la manifestazione intitolata pomposamente “Tradizioni senza tempo” è stata organizzata da due associazioni cittadine a colpi di pizzarello (panino col tonno), vino e scarcella. L’iniziativa è stata perfino sponsorizzata dal Comune (e non di questo non mi meraviglio, con il basso livello della classe dirigente che ci governa) e dalla Provincia.
Mi meraviglio, invece, di come l’autorità ecclesiastica continui a consentire l’uscita di notte pur sapendo (lo sa?) quello che avviene, negando alla maggioranza della città il diritto di seguire le processioni care ai molfettesi, per accontentare quei quattro gatti e forse qualche sacerdote che aspettano un anno intero per celebrare il loro rito notturno, quasi personale.
E’ ora di dire basta a questa situazione: non se ne può più. Un po’ di rispetto, un po’ di decoro, che l’autorità ecclesiastica intervenga!
Direttore si faccia lei portavoce di questa protesta, attraverso il suo autorevole organo di informazione “Quindici”, raccogliendo come sempre opinioni e commenti dei cittadini stanchi per evitare questo andazzo, con la speranza che il prossimo anno le cose vadano meglio e non si finisca a piazzare magari una bella giostra sotto il monumento di Mazzini, banchettando allegramente, per far finire tutto a tarallucci, pardon, pizzarello e vino. Cordiali saluti».
 
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È semplicemente pietoso il tentativo, da parte nostra, di trovare mille giustificazioni a quanto abbiamo combinato. Ed è ancor più pietoso, come s'è letto su altra pubblicazione, che i panni sporchi si debbano lavare in casa. Ciò è giusto quando i panni rimangono nell'ambito in cui si sono sporcati. Ma quando questi vengono esposti col luridume di cui sono pieni, non si può pretendere che chi li vede non giudichi. E il popolo moilfettese ha ragione! Che spettacolo abbiamo offerto il Venerdì Santo? Menefreghismo verso gli ordini impartiti dal Priore, mancanza assoluta dell'ordine processionale, imposizione da parte dei portatori dei propri punti di vista e dei personali "pruriti" e, da parte dell'Amministrazione, l'incapacità di attuare le linee direttive impartite, col conseguente autodiscredito. Siamo stati capaci di scatenare una canea che, a chiamarla feroce, è poca cosa. Il popolo si apetta da noi atteggiamenti di cui purtroppo non abbiamo cognizione e né volontà di mettere in pratica. Pregare? Ma quando mai, tenuto conto che biascicare solo il Vexilla, che fra l'altro non è una preghiera, non eleva lo spirito: cantato in una lingua (il latino) conosciuta da pochissimi, produce il solo effetto di un diversivo nel lungo tran-tran processionale di più di dieci ore (e se ne vogliono fare anche di più!!!!!). Non dimentichiamo che siamo tutti, nessuno escluso, "portatori" di quel Cristo che ha fatto di ogni suo atto qui in terra un'adesione completa alla volontà del Padre e non della sua. Facciamo tesoro dello schiaffo (meritato!) che i nostri concittadini ci hanno elargito e diamoci una regolata. Ne va del buon nome nostro come cristiani e di quello della nostra Arciconfraternita che diciamo (ma sarà vero?) di amare.




D'accordissimo con le aspre lamentele x il comportamento x nulla religioso di fedeli cittadini e confratelli,e lamentandomi della trasformazione in sagra della sera del Giovedi Santo(manca il pesciolino rosso il torrone e i vucumbrà) la Processione del Cristo morto deve rimanere tale x sempre nei suoi orari : 1) Vista l'impossibilità alla partecipazione della fondamentale liturgia "in morte Cristi" 2)La conservazione della TRADIZIONE 3)Il raccoglimento solo le tenebre possono produrlo(pensare quando Anche la Pietà usciva di notte e le donne con gridi straziavano i cuori di tutti) 4)Sacrificarsi in quel giorno alzandosi anche un'ora prima x ilSignore è un atto + che dovuto se si crede in LUi 5)Non si dovrebbe digunare quel giorno??e pranzare un pò + tardi fa davvero morire di fame?? o poi non abbiamo il tempo x un'oretta di penichlla!! 6)Vergogna!!! a quanti parlano credendo di asdsistere a1 spettacolo una sfilata .. Pregate! 7)a Ruvo la proc.degli8Santi esce alle 2 diNotte succede forse qualcosa?? 8)CHiudete la muraglia e qualche Carabiniere in + 9)C'era forse qualcuno fino alle 8 di sera alla proc.della Pietà..manco i cani morti ...però alla ritirata c'era il "popolo"..tutto orante verò?? ipocriti spettori!! 8)RIcordatevi che il + illustre confratello di S.Stefano Gabriele Poli quando nel '56 la proc.usci di giorno: al passaggio del Cristo morto un lenzuolo sul suo illustre balcone recava scritto:"Padre perdona loro xkè non sanno quello che fanno" poi x 30 anni non si vesti +!!


Sono uno dei quattro fissati secondo quanto scritto dalla lettrice e da altri illustri commentatori. Dissento vivamente da quanto scritto dai detrattori della processione mattutina. Chi scrive contro non considera una cosa: il venerdì santo ha la precedenza assoluta su ogni manifestazione di culto easterno l'Azione liturgica pomeridiana "in Morte Domini". Durante questa liturgia, che dura circa due ore non è possibile che ci siano processioni per la strada (ricordiamo quanto successo nel 2005 qundo la processione rifugiatasi alla Chiesa dei Cappuccini causa pioggia dovette uscire alle 19 per ordine vescovile e non alle 16 come previsto dall'amministrazione di S. Stefano). Che processione sarebbe se durasse solo pochgissine ore? La cittadinanza ne usufruirebbe? Penso proprio di no. La scusa del lavoro non regge in quanto il venerdì santo si potrebbe fare un piccolo sacrificio di alzarsi prima. O piuttosto si vuole ridurre l'assistere alla processione al pari dell'assistere ad uno spettacolo? Per cortesia basta con queste chiacchiere. Pensiamo a partecipare tutti, confratelli e popolo, con serietà e devozione. Coloro che vogliono solo assistere come ad un qualsiasi corteo si possono tranquillamente astenere. Certamente all'interno della confraternita, ma solo all'interno, vanno trovati i rimedi ad alcuni inconvenienti. Per ciò che riguarda il gozzoviglio condivido lo sdegno veerso chi ha organizzato e permesso la profanazione del triduo pasquale. Per ciò che riguarda il problema dell'ordine pubblico non riguarda la confraternita ma le autorità preposte. Sarebbe sufficiente chiudere la muraglia o vigilarvi e far girare per la città pattuglie di forze dell'ordine. Certamente il problema sarebbe notevolmente ridimensionato se non del tutto eliminato.

Aggettivi alquanto impropri: cozzali, ribusciati, maleducati e ineducati, incivili e barbari. La società e il mondo ne sono pieni: forse il problema e più profondo. Sono i figli della libertà: contro il lamento della caduta dei valori. Viviamo davvero nella società dell'egotismo? Passando in rassegna la congerie di slogan oggi in voga, viene la tentazione di rispondere affermativamente: caduta dei valori e della solidarietà, cultura del narcisismo, trappola dell'egoismo, logiche rivendicative, edonismo, sono tutte espressioni che riecheggiano continuamente nello spazio pubblico. Scrive Franz Kamphaus vescovo cattolico di Limburgo: "Qualsiasi movimento sul terreno della libertà va di pari passo con crisi relazionali, con il venir meno di rapporti di lealtà, con il crearsi di spaccatura nella catena della tradizione. Chi vuole godere fino in fondo della propria libertà, è poi in grado di esprimere compiutamente se stesso? Le società moderne non stanno piuttosto andando in rovina proprio a causa dell'atomizzazione e del venir meno della solidarietà al loro interno? I giovani hanno scoperto per proprio conto una cosa con cui possono gettare nel panico gli adulti: il divertimento, sia esso sotto forma di sport, di musica, di consumo o di semplice gioia di vivere. Ma poichè la politica, almeno per come essa viene praticata e rappresentata, non ha nulla a che vedere con tutto questo, e viene anzi percepita come una nemica mortale del divertimento, a prima vista i giovani possono sembrare "impolitici", e tali essi stessi si considerano. Tuttavia, nel loro essere impolitici c'è qualcosa di molto politico: i figli della libertà si ritrovano e si riconoscono in una variopinta ribellione contro la monotonia e i doveri che devono assolvere senza apparente ragione e quindi senza partecipazione. D'altra parte, già nel 1848, uno scettico della democrazia come Alex de Tocqueville sosteneva che combattere contro la libertà "apparirebbe come lottare contro Dio stesso."-








Ormai la "vastasaggine" dei giovani molfettesi è l'immagine più diffusa che si riesca a dare al turista che raggiunge Molfetta; lo si nota a Miragica, durante la festa patronale, sulle spiagge libere, al lungomare d'estate. Se è impossibile ormai insegnare l'educazione a questi giovinastri -che in gruppo diventano aggressivi oltre che maleducati - qualcosa potrebbero fare le forze dell'ordine. Prima dell'uscita del venerd' notte, alle 1.30 circa, i carabinieri sono intervenuti sulla "muraglia" ed hanno portato via due di questi baldi giovani. Gli amici rimasti, anzichè ridimensionare il loro atteggiamento da bulli, hanno continuato per tutta la nottata a disturbare i presenti, urlando, bevendo birra, arrampicandosi sin sopra l'arco. Ora mi chiedo: i luoghi di maggior assembramento sono noti a tutti. Constatato che il clima era caldo perchè non c'era neanche un vigile, un poliziotto.qualcuno ha provato a zittirli - nei momenti di maggior pathos del rito per cui si era là- ma è stato minacciato ed insultato. Il tutto nell'assoluta indifferenza. Ed allora forse è più giusto quello che chiede la lettrice: non siamo una città matura per poter esportare le nostre tradizioni. Se il comportamento di pochi deve compromettere tutto, allora o non organizziamo più nulla oppure facciamolo nel modo giusto : la presenza e la sorveglianza da parte delle forze dell'ordine deve essere molto più incisiva. Solo a Molfetta forse vale ancora l'adagio "mazza e panella fanno i figli....".

Per ciò che concerne i chioschi dislocati lungo il borgo, nella città vecchia e in altre piazzette adiacenti, concordo con quanto scritto dalla nostra concittadina, si aveva la brutta sensazione di essere al centro di una sagra paesana. Ritengo che l'amministrazione comunale e la curia vescovile già dal prossimo anno dovrebbero intervenire, e cercare di riportare il tutto sui giusti binari, prima che il fenomeno degeneri ulteriormente. Per ciò che riguarda la processione, io concordo con il fatto che il Venerdì l'uscire avvenga di notte, in quanto per chi vive questi momenti con estrema devozione e fede, quell'atmosfera regala emozioni e sensazioni uniche. E se la pasqua e sacrificio e privazione il fatto di alzarsi di notte e poi, se mai andare al lavoro fa parte di quel piccolo sacrificio che ritengo si che possa fare. Forse bisognerebbe anticipare o addirittura posticipare la ritirata che quest'anno e avvenuta alla 14,00 (a memoria non ricordo che sia mai accaduto). Per ciò che riguarda i “vastasi”, per quelli purtroppo c'è poco da fare, la maggior parte sono ragazzi/e imbecilli che approfittano di queste ricorrenze per dare il peggio di se, per loro l'unico deterrente sarebbe una maggiore presenza delle forze dell'ordine (Carabinieri, finanza) che purtroppo nei tre giorni di Giovedì, Venerdì e Sabato erano totalmente assenti in quei luoghi nonostante sul borgo ci fosse tantissima gente. Un ultimo appunto lo vorrei rivolgere ai confratelli che seguono le processioni, in molti casi il loro comportamento e disdicevole e non si addice a chi dovrebbe essere li per testimoniare la propria fede o devozione, forse anche per loro ci vorrebbe un ritorno alle origini. Pertanto ritengo ingiusto che la parte buona della nostra città debba rinunciare ai suoi momenti di forte devozione, e alle nostre più belle tradizioni per colpa di qualche imbecille, ritengo che dovremmo continuare, rispettando il più possibile ciò che i nostri avi ci anno tramandato evitando di snaturarle

Signori,condivido in pieno quanto si afferma:le nostre processioni sono diventate un problema di ordine pubblico,anche se da alcuni anni.Non mi sento però,quale confratello di Santo Stefano e della Morte,DI DOVER NOI CONFRATERNITA rispondere di questi problemi,dell'inciviltà e della "vastasaggine"delle persone.Spostando al pomeriggio per l'ordine pubblico non si farebbe che darla vinta a questa gentaglia e nient'altro che posticipare a DOPO LA RITIRATA NOTTURNA (mezzanotte,l'1 di notte)i problemi che si verificano prima dell'attuale uscita.TOCCA IN PRIMIS all'amministrazione comunale e alle forze dell'ordine mantenere l'ordine pubblico.La Confraternia può solo sollecitare le iniziative da intraprendere,magari sedendosi a un tavolo e definendo i punti critici.Per il resto gazebo e venditori ambulanti di ferraglie non potevano essere di nostra conoscenza,siamo tutti rimasti meravigliati. Il compito di noi confratelli,cari lettori critici nei nostri confronti, è MANTENERE LE NOSTRE TRADIZIONI E TRAMANDARLE COSI' COME CI SONO STATE CONSEGNATE DAI NOSTRI PROGENITORI! ps:ho lottato per avere 2 giorni di permesso e partecipare alle processioni,ben prima di essere designato come portatore della Sacra Immagine!VOLERE E' POTERE!! pps:x Laura,non vedo come le cene tra confratelli possano cambiare la Sua vita,sono bei momenti di agape fraterna in cui si viaggia con la mente a momenti trascorsi,ad aneddoti più o meno noti,anche se capisco che dall'esterno possono risultare poco comprensibili! Prosit a tutti

Anche condividendo in parte quando affermato dalla lettrice, mi deve essere consentito di fare alcune affemazioni: 1 - non è assolutamente vero che la processione notturna avviene solo a Molfetta; 2 - i quattro gatti che vanno in processione (sono, in fondo, coloro che le consentono di assistere alla stessa, ed anche di criticare), per la maggior parte il sabato partecipano ad altra processione (non è cosa facilissima, considerato il numero delle ore di partecipazione); 3 - la lettrice attenta, peraltro, alla spiritualità, è a conoscenza che nel pomeriggio del Venerdì Santo, in ogni parrocchia è celebrata la funzione dell'Adorazione della Croce? Mi dovrà spiegare come farà lei e gli altri per poter essere presenti all'una ed all'atra manifestazione (questo anche per spezzare una lancia in favore della Curia, certo non immune da colpe, per il fatto di non imporre determinati orari e percosri); 4 - me la sono riservata per ultima, non per importanza, la questione dei "vastasi" e dei commercianti. Lei, gentile lettrice che vive come me a Molfetta, dovrebbe convenire che qui non esiste il senso civico di quasi tutti e, men che meno l'educazione (di tanto in fondo si tratta!). Non mi pare che i fatti denunciati avvengano solo la notte del Venerdì Santo, ma avvengano a tutte le ore e a tutte le latitudini e longitudini della città (eviti di tirare in ballo l'amministrazione, in fondo è finita la campagna elettorale!). Circa i commercianti, faccio presente che sempre, e ovunque, le feste apportano l'aumento del commercio, tanto è vero che si danno indicazioni come smaltire gli avanzi di Pasqua. Non è vero? In chiusura, se la signora avverte la necessità di maggiore spiritualità, le faccio presente che ne ha per tutta la quaresima, ma in chiesa, non per la strada. Sia inteso che non condivido il comportamento ostentato dalla maggior parte di noi, me compreso, tanto per recitare un mea culpa.






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