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Porto di Molfetta, subappalto anomalo da 2milioni di euro: ancora uno spreco di soldi pubblici?
26 giugno 2012

MOLFETTA - Un subappalto particolare di poco più 2milioni di euro, concesso dal Comune di Molfetta con delibera n.51 del 15 giugno scorso per i lavori di costruzione del ponte sud-ovest del nuovo porto. Guarda caso proprio 3 giorni dopo l’avvio della procedura di revoca della delega per la costruzione del porto commerciale, affidata al Comune di Molfetta dalla Regione Puglia.
La CMC Cidonio di Ravenna, azienda affidataria della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di ampliamento del nuovo porto, ha chiesto lo scorso 18 maggio di «affidare in subappalto i lavori di costruzione del ponte sud-ovest alla Società Aleandri Spa con sede in Bari», ditta che opera nel campo delle costruzioni edili e stradali (settore degli appalti pubblici e lavori privati). Tra i lavori eseguiti o in esecuzione dell’azienda affidataria, l’appalto da 10milioni di euro per la progettazione-esecuzione del completamento delle aste di collegamento tra la SS 16 Adriatica e la a nord e sud di Molfetta e a sud di Giovinazzo, l’adeguamento da 5,2milioni di euro della viabilità urbano con soppressione dei PL della linea ferroviaria Novoli-Gagliano e il potenziamento dell’aeroporto di Brindisi da 12milioni di euro.
Questo subappalto sarebbe, però, impostato su un altro meccanismo associativo aziendale: il contratto di subappalto (non meglio specificato nella delibera) tra la Aleandri Spa e la Società Consortile Molfetta Newport Scarl, costituita nel 2008 con la determina n.21 del Settore Lavori Pubblici. Un numero da cabala, perché in altre determine l’atto dirigenziale di costituzione della società molfettese è indicata con il n.49 (determina dirigenziale non pubblicata sul sito del Comune di Molfetta) e non con il n.21.
Del resto, la Newport compare nell’oggetto di sole due determine del Settore Lavori Pubblici per un pagamento di due stati di avanzamento da quasi 1,2milioni di euro. Insomma una gran confusione, tra società (fittizie?) e appalti (favori?), determine e lavori che proseguono a rilento o solo sulla carta. Tra l’altro, la Newport, società unipersonale (con un unico socio) del Comune di Molfetta, è nata in contemporanea con la Molfetta Energia (formata dall’unione tra Tolo Energia, azienda operante nel campo dell’energia fotovoltaica e società di diritto italiano fondata il 25 luglio 2006, e Banca Cattolica Popolare, società cooperativa controllata dalla famiglia Azzollini), su cui Quindici aveva esternato una serie di perplessità già nel numero di ottobre 2010.
Che tipo di gara d’appalto soggiace a questo subappalto? Un “favore”, dopo gli ultimi avvenimenti per la costruzione del porto? Appare anomalo anche il rapporto tra la Aleandri Spa e la Consortile Newport, per di più con sede a Ravenna in Via Trieste n.76 dal 9 luglio 2007. Dagli atti comunali non né possibile evincere altro.
Come mai una società molfettese cambia la sua sede legale e la stabilisce proprio a Ravenna? Perché la determina n.49 di costituzione della Newport è assente e non è nemmeno possibile capire le motivazioni della fondazione e i compiti che la società avrebbe poi svolto all’interno dell’appalto per i lavori del porto? I 2milioni di euro saranno l’ennesimo spreco di soldi pubblici per la futura cattedrale nel deserto con sede a Molfetta?
 
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Autore: Giovanni Angione
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