MOLFETTA - Ennesimo incendio di sterpaglie. Questa volta le fiamme hanno bruciato l’area adiacente la
spianata del comparto 18, che
Quindici aveva già segnalato lo scorso 6 luglio (sulla destra scendendo il ponte di via Berlinguer). Sono intervenuti i Vigili del Fuoco e una pattuglia della Polizia Municipale.
A parte la mancata aratura dell’area per eliminare le stoppie, come fissato dall’
ordinanza sindacale del 4 maggio contro gli incendi estivi, l’incendio di questo pomeriggio (forse doloso) suscita alcune perplessità. Infatti, sembra favorire l’abbattimento degli alberi di ulivo ancora presenti e la successiva spianata dell’area per completare la maglia D del comparto 18 e prepararla all’edificazione.
Quindici aveva già riscontrato l’anomalia di quei lavori perché la zona (maglia D) dovrebbe rientrare nella fascia di rispetto di Lama Martrina-Cupa. E in questo caso la collocazione delle 9 palazzine violerebbe tutte le prescrizioni e le direttive per la tutela e la valorizzazione delle lame fissate dal Piano di Assetto Idrogeologico, dal PUTT/p, dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e da numerose leggi italiane ed europee.
Tuttavia, la sentenza del Consiglio Stato n. 1048/98 vieta l’edificazione sui soprassuoli interessati da incendi e impedisce destinazioni diverse da quelle in atto prima dell’incendio stesso, proprio per impedire che l’area possa divenire edificabile. Allo stesso tempo, la Legge n.353/00 stabilisce il divieto rigoroso di modificare per 15 anni la destinazione d' uso delle aree colpite da roghi, azzerando di fatto una delle ragioni sociali della cosiddetta «industria dell'incendio». Una norma inapplicabile perché solo pochi Comuni e Regioni italiane hanno eseguito la mappature delle zone bruciate.
Dopo questo incendio, sembra evidente che i lavori preparatori non saranno bloccati e che, probabilmente in tempi brevi, le prime ruspe segneranno la terra con i primi soldi e i primi pilastri.
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