MOLFETTA - Procede come bulldozer il Piano di Rientro sanitario della Regione Puglia e la sua mannaia cade inesorabilmente giorno dopo giorno sul Presidio Ospedaliero di Molfetta. Dallo scorso dicembre è stato estirpato da Molfetta l’UTIC (Unità di terapia intensiva coronarica), mentre i posti letto del reparto di cardiologia sarebbero stati ridotti a 8, con turni pressanti per i 6 medici presenti.
Ad esempio, proprio lo scorso novembre, di fronte a una nota inviata alla direzione generale della ASL BA1dal nuovo direttore generale ad interim, la dott.ssa Angela Leaci (direttore sanitario di presidio Ospedale san Paolo), è stato conferito all’ospedale di Molfetta un incarico di dirgente medico specialista in Radiologia perché la direzione locale stava incontrando notevoli difficoltà a coprire i turni di servizio e le prestazioni di Senologia «a seguito della mancata assegnazione di personale medico specialistica in radio diagnostica» .
Allo stesso tempo, sarebbero già iniziati i primi straferimenti del personale: un cardiologo è già stato trasferito all’ospedale di Corato, mentre per alcuni infermieri si sta pianificando un doloroso trasbordo. Nefrologia, tra i reparti da espiantare, è almeno per ora ancora a Molfetta.
Secondo indiscrezioni, per lo spostamento di alcuni reparti, si sarebbero fermati anche i lavori iniziati lo scorso settembre per la manutenzione e la ristrutturazione funzionale della struttura (grazie ai 6milioni di euro di finanziamenti europei ottenuti nel 2008 dalla Regione Puglia in accordo con il Servizio Sanitario Nazionale).
È necessario approfondire l’attuale situazione dell’ospedale di Molfetta, anche perché ad oggi non si comprende quale sia il progetto complessivo per la struttura, nonostante i numerosi proclami propagandistici degli ultimi mesi, tra investimenti milionari e futuribili (per ora improbabili) ospedali comprensori da costruire.
In sostanza, manca l’opportuna chiarezza per una vicenda che rappresenta uno dei temi caldi per i cittadini di Molfetta che nel 2012 hanno dovuto sopportare una tremebonda tachicardia per un ospedale sull’orlo della chiusura e del depotenziamento.
Intanto, l’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze di Molfetta ha donato all’unità operativa di Medicina Interna dell’ospedale un ecografo mylabclass C (valore commerciale di oltre 77mila euro).
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