MOLFETTA - Si predica bene, ma si razzola male. Con ordinanza sindacale dello scorso 4 maggio 2012, il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, ha ordinato ai proprietari e conduttori di terreni seminativi, giardini privati, fondi, aree e pertinenze incolte, a riposo o abbandonati, ai responsabili di cantieri edili attivi, con concessione edilizia rilasciata dalla competente autorità e non, agli amministratori di stabili con annesse aree a verde in precario stato di manutenzione ricadenti nel territorio comunale, di natura pubblica o privata, di procedere a propria cura e spese alla ripulitura di aree, terreni e pertinenze da stoppie, frasche, cespugli, arbusti e residui di coltivazioni entro il 31 maggio 2012.
Una misura da cui non sono esenti la Rete Ferroviaria Italiana, l’Anas, l’Acquedotto Pugliese, la Società Autostrade dell’Ottavo Tronco, la Provincia, l’Ufficio Tecnico Comunale, la Società Molfetta Multiservizi, il Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia e il Consorzio Aree di Sviluppo Industriale di Bari. Una misura urgente (e annuale) per evitare l’annoso problema del rischio d’incendi per attività ricreative o agricole, distrazioni, o vandalismi.
Eppure, basterebbe farsi un giro nella nuova zona residenziale alle spalle dell’ospedale (comparti 1-12) per verificare che né l’Ufficio Tecnico Comunale, né la Multiservizi, tantomeno i responsabili dei cantieri edili hanno eseguito l’ordinanza sindacale. Oggi il termine ultimo e perentorio. Si affretteranno tutti a eseguire l'ordinanza? In caso di accertate violazioni, saranno applicate le dovute sanzioni pecuniarie da 86 euro a 500 euro? O l’ordinanza sindacale resterà inapplicata e solo cartacea, con il rischio che un atto di vandalismo o una distrazione sviluppo incendi a ridosso delle palazzine? Quali provvedimenti saranno eseguiti domani?
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