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Molfetta, Spazzatour per un'estate campagnola: rifiuti e amianto alla vicinale Santullo
28 maggio 2012

MOLFETTA - Con l’estate alle porte, i molfettesi non potranno più godersi una bucolica scampagnata se non tra i rifiuti. Torna lo Spazzatour di Quindici, la “gita di piacere” che rivela una Molfetta vera, affogata nel degrado dall’agro alla periferia per finire al centro, al contrario di quanto recitano le maschere del teatro in Piazza Municipio.
La strada vicinale Santullo, che collega la strada vicinale Chiuso della Nepta (villaggio Belgiovine) alla provinciale per Giovinazzo, e la stessa vicinale Chiuso della Nepta sono ormai un ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Area perfetta per fare footing, qualche atleta frequenta già la zona per la possibilità di allenarsi in sport come la corsa ad ostacoli per la massiccia presenza di rifiuti lungo il tragitto. Un classico per le campagne molfettesi.
Sono le foto a parlare: indumenti e scarpe, frigoriferi, water, mobili, materassi, televisori, vetri e parabrezza in frantumi, parti di auto, ma soprattutto serbatoi in amianto (foto) e residui edilizi quali mattoni, piastrelle, bagni, cavi, secchi, cemento e pannelli in eternit.
Questi i dati di fatto, innegabili. Non si tratta né di un episodio isolato né di pochi rifiuti, ma di cumuli di scorie. Certamente sono opera di qualche comune (s)porco cittadino e, per i residui edilizi, di imprese edili che abbandonano per le strade campestri rifiuti ingombranti e inquinanti anche per i costi elevati di trasporto e smaltimento. Non solo colpa dei costi, ma soprattutto di quel malcostume imperante favorito da un’amministrazione comunale disinteressata al decoro urbano, che dimentica di adeguare il corrispettivo contrattuale all’Asm. Un circolo vizioso pagato da cittadini e ambiente.
Non solo un problema d’estetica. I rifiuti, come forni e frigoriferi in particolar modo, rilasciano sostanze tossiche poi assorbite dal terreno. Per non parlare dell’amianto, materiale economico e ottimo per l’edilizia, bandito per legge una volta riscontrata l’estrema pericolosità per la salute. I suoi detriti edili richiedono un trasporto e uno smaltimento molto delicato e costoso per il mortale pericolo, statisticamente e scientificamente provato, di asbestosi (malattia respiratoria cronica) e tumori come il mesotelioma e il carcinoma polmonare.
Chiamare il numero verde dell’Asm (800.13.93.23) e l’Asl competente è la prima azione in caso di avvistamento di residui edili in amianto. Chissà se anche gli operatori addetti allo svuotamento dei cassonetti o i verificatori ne segnalano la presenza e se gli organi aziendali ricettori si adoperano per la loro successiva rimozione: dubbi che sorgono spontanei per l’eccessiva estensione del fenomeno.
Oltre alle segnalazioni a Quindici e alle autorità competenti da parte dei cittadini, gli enti comunali preposti hanno il dovere di impegnarsi nella raccolta dei rifiuti. Purtroppo, non si tratta di semplicistico o fazioso allarmismo, ma di fatti concreti: lo scomodo occhio di Quindici arriva dove altri non vogliono vedere. E questo infastidisce, ma mai quanto irrita il cittadino tutta questa dilagante sporca indecenza.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Saverio Tavella
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DAVANTI AD UN SIMILE SPETTACOLO CHE DURERA' SINO A QUANDO L'ASM NON POTRA' RITIRARE GRATUITAMENTE GLI INGOMBRANTI SU RICHIESTA DEI SIGOLI CITTADINI,CONTRIBUENTI TARTASSATI,NON CI RIMANE CHE INTONARE L'INNNO DELL'ANTIDEGRADO DEL CONCITTADINO "CAPAREZZA" I delfini vanno a ballare sulle spiagge. Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti. Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte. I treni vanno a ballare nei musei a pagamento. E tu dove vai a ballare? RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù. Ehy turista so che tu resti in questo posto italico. Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio. Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio. Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA. Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa. Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese. Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia. Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perché può capitare che si stacchi e venga giù. E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba. Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli. Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita. Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita. RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più. Vieni a ballare e grattati le palle pure tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia dove ti aspetta il boia boia boia. Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù. O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te. E subito penso che potrei morire anche con te.

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