MOLFETTA - Con l’estate alle porte, i molfettesi non potranno più godersi una bucolica scampagnata se non tra i rifiuti. Torna lo Spazzatour di Quindici, la “gita di piacere” che rivela una Molfetta vera, affogata nel degrado dall’agro alla periferia per finire al centro, al contrario di quanto recitano le maschere del teatro in Piazza Municipio.
La strada vicinale Santullo, che collega la strada vicinale Chiuso della Nepta (villaggio Belgiovine) alla provinciale per Giovinazzo, e la stessa vicinale Chiuso della Nepta sono ormai un ricettacolo di rifiuti di ogni genere. Area perfetta per fare footing, qualche atleta frequenta già la zona per la possibilità di allenarsi in sport come la corsa ad ostacoli per la massiccia presenza di rifiuti lungo il tragitto. Un classico per le campagne molfettesi.
Sono le foto a parlare: indumenti e scarpe, frigoriferi, water, mobili, materassi, televisori, vetri e parabrezza in frantumi, parti di auto, ma soprattutto serbatoi in amianto (foto) e residui edilizi quali mattoni, piastrelle, bagni, cavi, secchi, cemento e pannelli in eternit.
Questi i dati di fatto, innegabili. Non si tratta né di un episodio isolato né di pochi rifiuti, ma di cumuli di scorie. Certamente sono opera di qualche comune (s)porco cittadino e, per i residui edilizi, di imprese edili che abbandonano per le strade campestri rifiuti ingombranti e inquinanti anche per i costi elevati di trasporto e smaltimento. Non solo colpa dei costi, ma soprattutto di quel malcostume imperante favorito da un’amministrazione comunale disinteressata al decoro urbano, che dimentica di adeguare il corrispettivo contrattuale all’Asm. Un circolo vizioso pagato da cittadini e ambiente.
Non solo un problema d’estetica. I rifiuti, come forni e frigoriferi in particolar modo, rilasciano sostanze tossiche poi assorbite dal terreno. Per non parlare dell’amianto, materiale economico e ottimo per l’edilizia, bandito per legge una volta riscontrata l’estrema pericolosità per la salute. I suoi detriti edili richiedono un trasporto e uno smaltimento molto delicato e costoso per il mortale pericolo, statisticamente e scientificamente provato, di asbestosi (malattia respiratoria cronica) e tumori come il mesotelioma e il carcinoma polmonare.
Chiamare il numero verde dell’Asm (800.13.93.23) e l’Asl competente è la prima azione in caso di avvistamento di residui edili in amianto. Chissà se anche gli operatori addetti allo svuotamento dei cassonetti o i verificatori ne segnalano la presenza e se gli organi aziendali ricettori si adoperano per la loro successiva rimozione: dubbi che sorgono spontanei per l’eccessiva estensione del fenomeno.
Oltre alle segnalazioni a Quindici e alle autorità competenti da parte dei cittadini, gli enti comunali preposti hanno il dovere di impegnarsi nella raccolta dei rifiuti. Purtroppo, non si tratta di semplicistico o fazioso allarmismo, ma di fatti concreti: lo scomodo occhio di Quindici arriva dove altri non vogliono vedere. E questo infastidisce, ma mai quanto irrita il cittadino tutta questa dilagante sporca indecenza.
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