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Molfetta, proposta di un cittadino: area pedonale su Corso Dante fino al porto
12 maggio 2011

MOLFETTA - Istituire per la prossima estate un’area pedonale su Corso Dante fino al porto, la proposta di un cittadino che Quindici gira all’amministrazione comunale. Senza dimenticare il Lungomare Colonna, che reclama un risanamento urbano, ancora (o nemmeno) nelle intenzioni.
Migliori condizioni di passeggio e minore traffico urbano, dunque meno polveri e meno smog, gli effetti di una possibile zona pedonale. Impulso alla vivibilità urbana e al decoro delle costruzioni e dei monumenti circostanti, ormai anneriti dalle polveri sottili. Il livello del traffico è ormai insostenibile: necessario porre delle limitazioni sopratutto lungo Corso Dante e intorno la Villa Comunale per incentivare il passeggio pedonale e ciclabile.
Qualcuno ha però dimenticato che dal 2005 è depositato negli scaffali comunali un progetto di riqualificazione urbana su Corso Dante, concepito come zona pedonale permanente (finanziato con i fondi Por). Il progetto prevedeva l’eliminazione dei marciapiedi con l’adeguamento al basolato lavico esistente, mentre all’ingresso della Banchina Seminario doveva essere individuata un’area verde, con il recupero urbano dell’area antistante il Duomo. Appalto previsto nell’estate 2006: passati 5 anni, tutto è ancora nel dimenticatoio, nonostante le favolette politiche e i proclami mediatici. Anche la riqualificazione urbana del quadrilatero commerciale di Molfetta resterà una favola da raccontare e ricordare tra 5 anni, come un ennesimo progetto lasciato a lievitare negli anfratti degli uffici comunali?

Quali iniziative ha previsto l’amministrazione Azzollini nel contesto urbano e in zona centrale a Molfetta per i prossimi mesi? Perché non ripristinare le domeniche ecologiche con blocco totale del traffico su tutto il contesto urbano?
 
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Autore: Q
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Gira che ti rigira, rigira che ti gira, da Corso Dante fino al porto.......al porto? Per i topi di via Respa, allora il dente batte sempre dove la lingua duole, o vuole! Il porto che ci rigira e ti gira da Corso Dante fino al dente che batte sulla lingua, senza dimenticare il Lungomare Colonna; chi si dimentica del Colonna! Estirpiamoci questo dente che batte sempre sulla dolente lingua della via Dante che porta al porto, così da ripristinare le domeniche ecologiche bestiali, in un contesto urbano e centralizzato per i prossimi mesi estivi e oltre, incentivando anche la Villa Comunale da cui poi, seguendo per Corso Dante si può sempre arrivare al porto, dove, troviamo sempre quel dente che continuarà a battere dove la lingua duole e vuole. Prima o poi la smetterà di battere e si fermerà.....e tutto passerà nel dimenticatoio: il porto, il parto, il dente , la lingua, lo sbattere, il controsbattere, ecc.. E come un sciabordio di onde che vanno e vengono, la notte inseguirà sempre il giorno, passando il testimone al nuovo diventato vecchio, e così in un movimento eterno di rinnovo, di vita e di morte........il porto? Dall'alto del nuovo pianeta i futuri umani, affacciandosi dalla ringhiera di uno strapiombo, e guardando la Terra spenta e senza vita, vedranno, come in un gioco di ombre cinesi, piccole barche in navigazione verso quel porto mai raggiunto, quel porto sempre più vicino e sempre più lontano, in un mare d'acciaio, immerso in una fitta nebbia, nebbia in cui tutto il passato è rimasto prigioniero....o fu fatto prigioniero?

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