MOLFETTA - Rigenerazione urbana come tutela del patrimonio storico-culturale, paesaggistico, ambientale e recupero funzionale-qualitativo delle urbanizzazioni, per favorire lo sviluppo socio-economico, la crescita dell’occupazione e la riconversione ecologica degli spazi urbani. Così l’assessore ai Fondi Comunitari, Leo Petruzzella, ha introdotto l’incontro pubblico per presentare il Documento di Rigenerazione Urbana.
Incontro inopportuno a 4 giorni dagli arresti per l’operazione «Mani sulla città» proprio in ambito urbanistico, scandalo che ha compromesso l’immagine dell’amministrazione di centrodestra guidata dal sen. Antonio Azzollini. Esperimento di partecipazione condivisa con la città fallito già in partenza, se in aula consigliare erano presenti meno di venti cittadini, che non possono rappresentare le istanze di una città di oltre 60mila abitanti.
Forse i cittadini hanno boicottato di proposito l’incontro per manifestare sdegno, sgomento e ribrezzo per quanto accaduto lo scorso
23 giugno (9 arresti, di cui 8 domiciliari e una detenzione in carcere per l’ing.
Rocco Altomare, ex dirigente del Settore Territorio)? Domanda posta dall’avv.
Francesco Armenio (Fli) all’assessore all’Urbanistica
Pietro Uva (Pdl), che avrebbe dovuto rispondere perché assessore al ramo. Invece, nessuna risposta dal palco amministrativo, ancora chiuso in un laconico silenzio.
Presenti alla conferenza solo il sindaco Antonio Azzollini, l’assessore Petruzzella, l’assessore Uva, l’ing. Enzo Balducci, dirigente del Settore Lavori Pubblici e pro-tempore del Settore Territorio. Dov’era l’amministrazione, avvezza a sfilare con il sindaco Azzollini in tutte le sue uscite politiche pubbliche? Impedimenti legittimi a partecipare o prime prove di abbandono politico? Paura di dover rispondere alle domande di stampa e cittadini in merito all’operazione «Mani sulla città»?
Intanto, l’assessore Uva ha annunciato la firma dell’accordo di programma con la Regione per i 4milioni di euro destinati al Pirp e alla riqualificazione del quartiere Madonna dei Martiri (lunedì mattina).
DRU e P.i.r.u. Strumento previsto dalla L.R. n.21/08, il DRU prevede la redazione del Piano Integrato di Rigenerazione Urbana per identificare gli ambiti d’intervento urbanistico e, prima di essere depositato in Regione, sarà approvato dal Consiglio comunale.
«Definire all’interno della città costruita un’ipotesi di progettazione urbanistica che non ampli le cubature, ma ripensi quelle porzioni di territorio caratterizzate da marginalità e disagio sociale», l’obiettivo del P.i.r.u. spiegato dall’ing. Luigi Ranieri, tra i redattori del documento. Basilare il documento programmatico, che «definisce lo sviluppo della città, delineando gli scenari in cui concentrare gli sforzi e individuando le zone d’intervento e le modalità».
Il progressivo degrado della città, secondo l’ing. Ranieri, «è stato in parte affrontato dall’amministrazione con il Pirp e i contratti di quartiere, per la fascia costiera a Ponente e il nucleo antico». Inoltre, «alcuni servizi non sono adeguatamente sviluppati», una carenza avvertita dai cittadini di Molfetta, come il trasporto pubblico locale che, benché migliore rispetto a altre città, non risponde alle esigenze dell’utenza. Inesistente anche la dinamica di sviluppo dei singoli quartieri, privi degli adeguati servizi e degli standards di vivibilità.
Rigenerazione, il “libro dei sogni”. I 6 ambiti prioritari per gli interventi di strategia integrata interesseranno il centro storico (Contratto di Quartiere), la zona dell’espansione storica dei secc. XVII-XIX (Catacombe, Annunziata, Sant’Angelo, Corso Umberto, ecc.), il fronte mare di Ponente (Pirp e attivazione di specifiche fonti nazionali di finanziamento per le infrastrutture portuali) e Levante, le aree di espansione urbanistica a partire dagli anni ’70. In queste ultime l’intervento più drastico, per l’ing. Petropaolo, perché carenti nei servizi, nelle aree a verde e nella qualità dell’edificato.
Come sarà possibile recuperare le aree adibite a servizi se a Molfetta manca ancora un Piano dei Servizi, ha chiesto il direttore di “Quindici”, Felice de Sanctis? Infatti, prioritaria sin dal 2001 (anno dell’approvazione del Prgc) è stata l’edilizia, contravvenendo all’art.5 delle NTA, secondo cui “entro sei mesi dall’approvazione del piano regolatore l’amministrazione comunale adotta un piano particolareggiato dei servizi finalizzato a coordinare le preesistenze e le previsioni di aree e di manufatti destinati a tale scopo”.
Come sarà possibile riqualificare il fronte mare di Molfetta, se esiste un Piano delle Coste ammuffito negli scaffali comunali?
Potrebbero essere i P.i.r.u. un surrogato del nuovo Prgc, di cui Molfetta sarà comunque priva nel prossimo 2016, se non è stata avviata nessuna azione di tipo comunale? Infatti, il nuovo Prgc avrebbe potuto fissare gli interventi di riqualificazione delle aree degradate e marginali del centro urbano (dai P.i.r.u. sono previsti piani particolareggiati).
Sarà anche questo un «libro dei sogni», così come ha rilevato durante la conferenza il direttore di Quindici, Felice de Sanctis? Nessun “libro dei sogni”, ma realtà come il recupero del Centro Storico, la replica del sindaco Azzollini, che si augura che «il documento sia presto valutabile», altrimenti «vinceremo, è il nostro destino». Il Comune di Molfetta è già pronto per un nuovo ricorso al Tribunale, se la Regione non dovesse accettare il DRU? Pagheranno ancora i cittadini?
DRU da elaborare in 10 giorni. Scadenza per la presentazione del documento alla Regione Puglia prevista per il prossimo 6 luglio (avviso pubblicato il 22 aprile scorso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia): com’è possibile elaborare in meno di una settimana una proposta da presentare alla Regione Puglia che fotografi le reali necessità urbanistiche della città, già violentata e sconquassata, in base alle reali esigenze dei cittadini? Resta il portale web del
Comune di Molfetta: quanti cittadini sono a conoscenza di questa iniziativa, poco pubblicizzata, nonostante quanto affermato dall’amministrazione Azzollini?, ha messo in evidenza “
Quindici”. Basterà ai tecnici la lettura del questionario distribuito nel corso della conferenza stampa e compilato dai pochi cittadini presenti, per garantire la partecipazione dei cittadini al progetto con le loro osservazioni?
Forse, occorrerebbe una visita de visu in loco o sfogliare i numeri della rivista Quindici degli ultimi anni e il sito di Quindici online per avere un’idea del degrado fisico, socio-economico e ambientale di Molfetta e della carenza di servizi per la collettività.
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