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Molfetta, nuovo ricorso contro la Regione Puglia: nessun finanziamento per il Pip3 dopo il riesame Dopo il riesame negativo della Regione Puglia, il Comune di Molfetta ricorre per la seconda volta al Tar di Bari per contestare la graduatoria che lo esclude dai 4milioni di euro per il finanziamento del Pip3. Ulteriori spese legali a carico delle casse comunali
22 marzo 2011

MOLFETTA - Confermato dalla Regione Puglia l’esito negativo al finanziamento da 4milioni di euro per le infrastrutture di supporto del Pip3 di Molfetta (Terzo Piano di Insediamenti Produttivi).
Escluso dalle prime graduatorie, il Comune di Molfetta era stato ammesso al possibile finanziamento con determinazione dirigenziale della Regione Puglia n. 187/10. L’approvazione della graduatoria definitiva aveva di fatto escluso il Comune di Molfetta, perché gli potevano essere finanziati solo quei Comuni classificatisi ai primi 21 posti.
Ricorso al Tar di Bari per contestare la graduatoria del novembre 2010. La musica non è cambiata. «In sede di riesame da parte della Regione è stato confermato l’esito negativo nei confronti del Comune di Molfetta», si legge nella delibera G.C. n.26 dell’8 marzo: ha ritenuto per l’amministrazione Azzollini «attivare azione per motivi aggiunti al ricorso alla luce delle nuove determinazioni negative della Regione».
Perché un ennesimo ricorso, se per la seconda volta il Pip3 di Molfetta è stato escluso dal finanziamento? Perché amplificare le già cospicue spese legali, per un pleonastico ricorso che poteva essere evitato? Caparbietà ottusa o semplicistica smania di prevaricare sull’altro ente pubblico, peraltro gerarchicamente superiore, di fronte a una “bruciante” sconfitta non solo tecnica, ma anche politica se sarà lo stesso sindaco Antonio Azzollini a rappresentare il Comune di Molfetta in giudizio.

© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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Ah, scusa Corsaro, ma sono costretto a farti "ingoiare" un'altra pillola ...delle solite litanie. Tutti, a tutti i livelli, tranne l'ottimo Tremonti, confermano che il sistema Italia ha i seguenti fondamentali: - Crescita del P.I.L.: praticamente quasi zero o poco più. - Inflazione: in aumento e, quel che è peggio, il TREND è in aumento (quindi non sembra una condizione contingente). Da ignorante di economia, leggo che questi due fattori, quando sono presenti entrambi, anche per l'economia più forte (che non è, ahinoi, la nostra), produco danni devastanti. In funzione di questo fosco quadro, da più parti e non solo dall'opposizione bolscevica, si avanza la richiesta di dare ossigeno ai consumi, aumentando il "valore" dei salari. Un cespite a cui attingere, ad esmpio, sarebbe quello della diminuzione delle imposte e delle tasse, oltre che un migliore utilizzo della lotta all'evasione fiscale - sulla carta - (ad esempio le accise). Bene, che cosa fa il Governo? Copre il "buco" riveniente dal ripristino (che poi non è ripristino perché la voce a bilancio c'era) del FUS e degli interventi sulla Cultura, AUMENTANDO, come si dice, senza sapere né leggere e né scrivere) LE ACCISE SUI CARBURANTI e GLI SPIRITI! Quando si dice: ...NOI NON METTEREMO LE MANI NELLE TASCHE DEGLI ITALIANI!!!! Le mie scuse a coloro che "masticano" di economia, per eventuali errori dovuti a ignoranza; per cui chiedo, se possibile di rettificare o confermare quanto con semplici concetti volevo espimere. Grazie.




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